RISULTATI AL 30 GIUGNO 2022 – Prosegue nel primo semestre 2022 il trend positivo di Amplifon. I ricavi sono saliti dell’11,3% a 1.037,2 milioni (+9,1% a cambi costanti). Le acquisizioni hanno contribuito per il 4,8%, in particolare Bay Audio, mentre l’effetto cambi è stato positivo per il 2,2%, grazie all’apprezzamento del dollaro rispetto all’euro. In particolare nell’area EMEA i ricavi sono aumentati del 4,6% a 704,6 milioni, nell’area America del 25% a 180,8 milioni e in Asia-Pacific del 33,8% a 151,5 milioni. I costi operativi sono saliti in misura lievemente inferiore al fatturato (+10,9% a 785,7 milioni); ne è derivato un ebitda in aumento del 12,7% a 255,1 milioni, mentre l’ebitda ricorrente è salito del 12,7% a 260,1 milioni. Dopo ammortamenti e svalutazioni complessivamente saliti da 85,6 a 94,7 milioni, l’ebita è aumentato del 13,9% a 160,4 milioni, e scorporando anche gli ammortamenti e svalutazioni in fase di aggregazione (passati da 21,2 a 23,2 milioni), l’incremento dell’ebit è stato del 14,7% a 137,2 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 15,2 a 17,6 milioni, quasi interamente riferiti agli oneri finanziari netti. Al 30/6/2022 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 1.370,8 milioni, in aumento rispetto agli 1.323,1 milioni di fine 2021; il free cash flow è stato di 107,6 milioni (118,8 milioni nel primo semestre 2021); ma dopo investimenti netti per acquisizioni per 48 milioni (36,6 milioni nel primo semestre 2021), il pagamento di dividendi per 58,2 milioni e acquisti di azioni proprie per 42,9 milioni il flusso di cassa è stato negativo per 24,4 milioni contro un dato positivo per 13,2 milioni nel primo semestre 2021. L’utile ante imposte è comunque salito del 13,9% a 119,9 milioni e, dopo imposte per 33,4 milioni (tax rate in lieve diminuzione dal 28,3% al 27,9%), l’utile netto ha raggiunto 86,3 milioni (+11,8%). Su base ricorrente sarebbe salito del 14,4% a 89,9 milioni. RISULTATI 2021 – Si chiude molto positivamente per il gruppo Amplifon l’esercizio 2021. I ricavi sono infatti balzati del 29,6% a 1.948,1 milioni (+29,5% a cambi costanti). Le acquisizioni hanno contribuito per il 5,5%, mentre l’effetto cambi è stato neutro. In particolare nell’area EMEA i ricavi sono aumentati del 23,7% a 1.389,6 milioni (+22% la crescita organica), nell’area America del 55,5% a 306,7 milioni (+38,3% la crescita organica) e in Asia-Pacific del 38% a 251,7 milioni (+21% la crescita organica). I costi operativi sono saliti in misura lievemente inferiore al fatturato; in particolare i costi per consumi di materie prime sono saliti del 18,2% a circa 316 milioni, mentre il costo del personale è balzato del 30,3% a 639 milioni (in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 11.265 a 12.587 unità), ed i costi per servizi del 34,6% a 529,7 milioni, mentre gli altri costi operativi si sono ridotti ben del 63,7% a circa 5 milioni. Ne è derivato un ebitda in aumento del 28% a 468,3 milioni, mentre l’ebitda ricorrente è salito del 32% a 482,8 milioni. L’ebitda ricorrente dell’area EMEA è salito del 33,6% a 408,2 milioni, quello dell’area America del 53,3% a 80,4 milioni e quello dell’Asia-Pacific del 13,9% a 71,5 milioni. Dopo ammortamenti e svalutazioni complessivamente saliti da 202,4 a 222,2 milioni, l’ebit è comunque balzato del 50,6% a 246 milioni; escludendo gli ammortamenti e svalutazioni in fase di aggregazione, l’incremento dell’ebita è stato del 43,4% a 290 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 29,5 a 24,2 milioni, quasi interamente riferiti agli oneri finanziari netti. Al 31/12/2021 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 1.323,1 milioni, in aumento rispetto ai 1.056,4 milioni di fine 2020; il free cash flow è stato di 254,9 milioni (256,9 milioni nel 2020), dopo investimenti netti per acquisizioni per 414,6 milioni (89 milioni nel 2020), distribuzione di dividendi per 49,4 milioni e acquisti di azioni proprie per 31,1 milioni. Nel complesso quindi il flusso di cassa è stato negativo per 240,4 milioni, mentre era stato positivo per 160 milioni nel 2020. L’utile ante imposte è pertanto balzato del 66,8% a 223,4 milioni e, dopo imposte per 59,8 milioni (tax rate in lieve diminuzione dal 27,8% al 26,8%) e lo scomputo di perdite di attività in cessione per 5,8 milioni (utile per 4,4 milioni nel 2020), l’utile netto è passato da 101 a 157,8 milioni (+56,2%). Durante il quarto trimestre 2021, è stata perfezionata la cessazione del business wholesale di Elite negli USA, che ha dato luogo alle citate perdite da “discontinued operations”. Il dividendo ammonta a 0,26 euro per azione, in pagamento dal 25 maggio 2022. |