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I prezzi del petrolio salgono dopo l’annuncio di un modesto aumento della produzione da parte dell’OPEC+

Fiona Craig
07 Ottobre 2025 10:12AM

I prezzi del petrolio hanno proseguito il loro slancio rialzista martedì dopo che l’OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione per novembre inferiore alle aspettative, attenuando i timori di un possibile eccesso di offerta nei prossimi mesi.

Alle 06:23 GMT, i futures sul Brent sono saliti di 19 centesimi, ovvero dello 0,29%, a 65,66 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è avanzato di 19 centesimi, pari allo 0,31%, a 61,88 dollari. Entrambi i benchmark avevano chiuso oltre l’1% in rialzo nella sessione precedente, dopo che l’alleanza di produttori — composta dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), Russia e altri partner — aveva concordato un incremento complessivo della produzione di 137.000 barili al giorno a partire da novembre.

L’aumento limitato ha sorpreso i mercati, indicando che l’OPEC+ rimane prudente nella sua strategia di produzione, in un contesto di previsioni di un possibile surplus di offerta per la fine di quest’anno e per il prossimo, hanno affermato gli analisti di ING.

«Il Brent era sceso di circa 5 dollari al barile la scorsa settimana in risposta alle aspettative di un aumento maggiore dell’offerta, quindi questo lieve rimbalzo sembra ragionevole», ha dichiarato Anh Pham, analista senior presso LSEG.

«Per ora, il mercato sembra ancora in grado di assorbire il volume aggiuntivo e non abbiamo ancora visto un passaggio in contango nella parte anteriore della curva», ha aggiunto.

Finora quest’anno, l’alleanza OPEC+ ha aumentato gli obiettivi di produzione di oltre 2,7 milioni di barili al giorno, pari a circa il 2,5% della domanda globale.

Nel frattempo, i rischi geopolitici continuano a sostenere i prezzi. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha interrotto le forniture energetiche, e la raffineria di Kirishi in Russia resta ferma dopo un attacco con droni e un incendio del 4 ottobre che ha messo fuori servizio la principale unità di distillazione CDU-6. Secondo due fonti del settore, i lavori di riparazione potrebbero richiedere circa un mese.

Nonostante ciò, il mercato petrolifero globale continua a subire pressioni ribassiste a causa dell’aumento della produzione da parte dei produttori OPEC+ e non-OPEC. Gli analisti avvertono che un rallentamento della crescita economica mondiale — in particolare se aggravato dai dazi commerciali statunitensi — potrebbe ulteriormente frenare la domanda e amplificare il rischio di un eccesso di offerta nei prossimi mesi.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.