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Banco BPM e Crédit Agricole avviano colloqui con il governo italiano su una possibile fusione

Fiona Craig
01 Ottobre 2025 10:46AM

Il settore bancario italiano è nuovamente in movimento, dopo l’acquisizione di Mediobanca (BIT:MB) da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS). Questa volta, a giocare un ruolo da protagonista potrebbe essere Crédit Agricole (EU:ACA), con l’obiettivo rivolto a Banco BPM (BIT:BAMI).

La banca francese ha recentemente ingaggiato due consulenti finanziari di rilievo, Matthieu Pigasse dalla Francia e Claudio Costamagna dall’Italia, e ha avviato colloqui con il governo italiano. Secondo Reuters, le discussioni hanno incluso la possibilità di una fusione tra Banco BPM e le attività italiane di Crédit Agricole, guidate da Giuseppe Castagna.

Le trattative seguono la mossa di Crédit Agricole di aumentare la sua partecipazione in Banco BPM a poco più del 20% tramite derivati, seguita dalla richiesta alla Banca Centrale Europea di poter detenere fino al 29,9%. Secondo fonti, il governo italiano ha delineato le proprie condizioni per l’operazione, comprese garanzie per il mantenimento del credito alle piccole imprese, clienti principali di Banco BPM, e protezioni per il risparmio nazionale tramite Anima Holding. Crédit Agricole ha assicurato le autorità di essere pronta a soddisfare qualsiasi requisito necessario per facilitare l’integrazione.

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha recentemente dichiarato di non avere “obiezioni politiche” all’accordo tra Banco BPM e Crédit Agricole, pur precisando che il ministero eserciterebbe il potere speciale (golden power) se necessario.

Un rapporto di Scope Ratings suggerisce che Banco BPM potrebbe assumere “un ruolo più attivo nell’ondata di consolidamento bancario in Italia”, guidata da considerazioni finanziarie, strategiche e politiche. Una fusione tra le due banche potrebbe creare un gruppo ben diversificato, con un totale attivo superiore a 300 miliardi di euro e una quota di mercato dei prestiti vicina a quella di UniCredit, concentrata nelle regioni più ricche d’Italia.

Diversi fattori favoriscono la possibile fusione. Banco BPM serve principalmente clienti corporate, mentre Crédit Agricole Italia è orientata al retail, rendendo le loro attività complementari. Entrambe operano come banche universali, offrendo servizi bancari, di gestione patrimoniale e assicurativi.

Scope Ratings evidenzia che le reti di filiali delle due banche si sovrappongono in Lombardia, Veneto, Toscana e Sicilia, offrendo opportunità di riduzione dei costi nonostante la razionalizzazione già effettuata (-38% per Banco BPM, -30% per Crédit Agricole tra il 2017 e il 2024). Le banche possiedono inoltre una joint venture nei settori assicurativo danni e credito al consumo, con Crédit Agricole che detiene oltre il 60% di entrambe. Infine, l’operazione potrebbe essere strutturata come una fusione amichevole, riducendo, sebbene non eliminando, i rischi di esecuzione.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.