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Prezzi del petrolio in calo a causa della forza del dollaro e del crollo dei mercati globali

Fiona Craig
05 Novembre 2025 11:47AM

I prezzi del petrolio sono scesi leggermente mercoledì, penalizzati dal forte calo dei mercati finanziari globali e da un dollaro statunitense robusto, mentre gli operatori valutavano le prospettive di offerta.

Alle 07:06 GMT, i future sul Brent erano in calo di 6 centesimi, o dello 0,09%, a 64,38 dollari al barile, mentre il WTI statunitense perdeva 7 centesimi, o lo 0,12%, attestandosi a 60,49 dollari al barile.

“Il tono di avversione al rischio sui mercati ha spinto gli investitori a uscire dai mercati energetici”, hanno scritto gli analisti di ANZ in una nota di mercoledì.

I mercati asiatici sono crollati e la volatilità ha raggiunto i livelli più alti da aprile, dopo il selloff tecnologico di Wall Street che ha riacceso le preoccupazioni sulle valutazioni eccessive.

L’indice del dollaro USA — che misura la valuta contro sei principali controparti — è rimasto stabile sui massimi di tre mesi, sostenuto dalle divisioni all’interno del board della Federal Reserve, che indicano scarse probabilità di un taglio dei tassi a dicembre.

Un dollaro più forte tende a pesare sulla domanda di greggio, rendendo il petrolio denominato in dollari più costoso per gli acquirenti stranieri. “Il petrolio greggio è in calo… poiché il sentiment di rischio è cambiato bruscamente in negativo, rafforzando il dollaro rifugio, entrambi fattori che hanno pesato sul prezzo del greggio”, ha dichiarato Tony Sycamore, analista di mercato di IG.

La pressione sui prezzi è aumentata anche dopo che l’American Petroleum Institute ha segnalato un aumento delle scorte di greggio statunitense nella settimana terminata il 31 ottobre.

Sul fronte dell’offerta, l’OPEC+ ha concordato domenica un incremento della produzione di 137.000 barili al giorno a dicembre e una sospensione degli aumenti nel primo trimestre del 2026. Tuttavia, secondo gli analisti di LSEG, la pausa è “improbabile che offra un sostegno significativo ai prezzi di novembre e dicembre”.

La stessa OPEC ha aggiunto solo 30.000 barili al giorno alla produzione di ottobre, molto meno dei 330.000 bpd previsti, a causa dei cali in Nigeria, Libia e Venezuela.

Il CEO del trader svizzero Gunvor Group ha dichiarato che le sanzioni occidentali contro Russia e Iran stanno spingendo volumi record di petrolio in stoccaggio galleggiante, evitando un eccesso di offerta sui mercati globali.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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