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Il dollaro si indebolisce in attesa dei dati sulle richieste di sussidio; occhi sulla BoE e sull’Eurozona

Fiona Craig
07 Agosto 2025 11:09AM

Il dollaro statunitense ha leggermente ceduto terreno giovedì mentre gli investitori hanno aumentato le scommesse sui tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e restano cauti sulle crescenti tensioni commerciali.

Alle 04:10 ET (08:10 GMT), il Dollar Index — che confronta il biglietto verde con sei valute principali — è sceso dello 0,1% a 97,877, dopo un calo più netto dello 0,6% nella sessione precedente.

Crescono le attese per tagli Fed prima del rapporto sulle richieste di disoccupazione

Il recente calo del dollaro è stato determinato da una serie di dati economici deludenti, a partire dal debole rapporto sull’occupazione della scorsa settimana. La scarsa performance del settore servizi all’inizio di questa settimana ha aumentato i timori che i dazi introdotti dall’amministrazione Trump stiano iniziando a danneggiare l’economia americana.

Ora l’attenzione è rivolta ai dati settimanali sulle richieste di sussidio, attesi più tardi oggi. Gli economisti prevedono un modesto aumento di 3.000 unità, a 221.000 richieste per la settimana terminata il 2 agosto.

Le aspettative di allentamento monetario sono aumentate rapidamente. Secondo il FedWatch Tool del CME Group, i trader ora vedono una probabilità del 94% che la Federal Reserve tagli i tassi a settembre — rispetto al 48% di una settimana fa. Complessivamente, il mercato prevede 60,5 punti base di tagli nel 2025.

Tensioni politiche e notizie commerciali mettono pressione

A pesare sul dollaro ci sono anche crescenti preoccupazioni sull’indipendenza delle principali istituzioni economiche statunitensi. La scorsa settimana, il presidente Trump ha licenziato il funzionario responsabile delle statistiche sul lavoro, creando incertezza sulle nomine imminenti, tra cui una vacanza nel Board of Governors della Fed e la scelta del prossimo presidente della banca centrale.

“Riteniamo che la nomina di Kevin Hassett, considerato il favorito, sia un evento negativo per il dollaro a causa delle sue posizioni accomodanti e della sua maggiore esposizione all’influenza di Trump rispetto all’altro candidato principale, Kevin Warsh,” hanno scritto gli analisti di ING.

I trader stanno inoltre valutando le nuove minacce tariffarie, dopo che Trump ha dichiarato sui social media mercoledì sera che nuovi dazi su grandi economie entreranno in vigore da mezzanotte.

Euro rafforzato dall’ottimismo su una tregua tra Ucraina e Russia

L’euro ha guadagnato terreno, con l’EUR/USD in rialzo dello 0,2% a 1,1689, grazie alle speranze di progressi nei negoziati tra Ucraina e Russia. Secondo alcune indiscrezioni, Trump potrebbe incontrare il presidente russo Vladimir Putin già la prossima settimana, alimentando le aspettative di una svolta diplomatica.

“L’ottimismo di Trump su una tregua tra Ucraina e Russia probabilmente alimenta la forza dell’euro, che si contrappone completamente al dollaro sulla questione,” ha osservato ING. “Se una tregua diventasse una prospettiva più concreta, EUR/USD ed EUR/CHF dovrebbero fungere da canali principali per l’apprezzamento dell’euro.”

In Europa, però, la notizia meno positiva è che la produzione industriale tedesca è calata dell’1,9% a giugno, più del previsto, segnalando che i benefici derivanti dalla corsa delle aziende a evitare i dazi statunitensi si stanno esaurendo.

La sterlina si rafforza in vista della decisione della BoE

La sterlina britannica è salita dello 0,2% a 1,3378, in attesa della decisione sui tassi della Bank of England, prevista più tardi oggi.

Si prevede che la banca centrale taglierà i tassi dal 4,25% al 4%, continuando il ciclo di allentamento con il quinto taglio nell’ultimo anno. Con l’inflazione ancora presente e un mercato del lavoro in rallentamento, la BoE deve trovare un equilibrio delicato.

“La reazione della sterlina sarà principalmente guidata dalla divisione del voto; ci aspettiamo dissidenti su entrambi i fronti,” ha commentato ING. “Almeno un membro (Catherine Mann) dovrebbe votare per il mantenimento dei tassi, e potrebbe essere accompagnata da altri due (Huw Pill e Megan Greene), anche se questo non è il nostro scenario base. L’arcidovista Swati Dhingra dovrebbe votare per un taglio di 50 punti base, con qualche rischio che anche il collega dovista Alan Taylor la segua.”

Movimenti nelle valute asiatiche: yuan e dollaro australiano supportati dai dati commerciali

Nei mercati Asia-Pacifico, USD/JPY è sceso dello 0,3% a 146,94, nonostante notizie – poi chiarite – che gli Stati Uniti intendano applicare un ulteriore dazio del 15% sulle merci giapponesi oltre a quelli già esistenti.

Il dollaro australiano è salito dello 0,4% a 0,6526, sostenuto da dati commerciali di giugno migliori del previsto. Le esportazioni sono aumentate del 6%, invertendo la forte contrazione del mese precedente.

Nel frattempo, USD/CNY è sceso dello 0,1% a 7,1788 dopo che i dati commerciali hanno mostrato un avanzo più ridotto del previsto. Tuttavia, le esportazioni cinesi sono aumentate del 7,2%, superando di gran lunga le aspettative, suggerendo che gli esportatori stanno approfittando della tregua commerciale con gli Stati Uniti.

Anche le importazioni sono salite del 4,1%, un incremento inatteso che evidenzia una certa resilienza della domanda interna, nonostante le preoccupazioni sulla debolezza economica generale.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.