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Banca Popolare di Sondrio respinge l’offerta di Bper Banca: “non riconosce il valore reale dell’istituto”

Fiona Craig
13 Giugno 2025 1:01PM

Il consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Sondrio (BIT:BPSO) ha ufficialmente respinto l’offerta pubblica di scambio lanciata da Bper Banca (BIT:BPE), prevista dal 16 giugno all’11 luglio (con possibile proroga). Nel documento approvato e diffuso questa mattina, la banca valtellinese sottolinea come la proposta “non riconosca appieno il valore della banca”.

BP Sondrio evidenzia che l’annuncio dell’offerta è arrivato prima della presentazione del nuovo piano industriale 2025-2027. Di conseguenza, l’analisi svolta da Bper per definire il corrispettivo “non ha considerato elementi fondamentali e recenti”.

Il consiglio critica in particolare il premio offerto agli azionisti Popolari, definendolo “molto basso, con pochi precedenti per operazioni di questa natura”. Dal momento dell’annuncio, infatti, il prezzo proposto è sempre stato inferiore al valore di mercato di Sondrio.

Secondo la banca valtellinese, la valutazione proposta da Bper non riflette adeguatamente le sinergie che potrebbero emergere dall’integrazione delle due realtà. Inoltre, considerando la differenza significativa nel payout dei dividendi tra le due banche, il corrispettivo risulta “diluitivo” per gli azionisti di Sondrio sia in termini di dividendo per azione atteso per il 2025 sia per i dividendi cumulati nel triennio 2025-2027.

Il documento evidenzia inoltre “elementi di incertezza e rischio” legati alla fusione, specialmente in relazione alla soglia minima di adesione fissata al 50%+1 e al 35%+1 del capitale sociale di Sondrio. Viene poi sottolineata l’assenza di un piano industriale combinato e di informazioni esaustive sulle sinergie attese da parte di Bper.

Altro aspetto rilevante è l’impatto sull’occupazione: la realizzazione dell’operazione potrebbe infatti avere conseguenze negative sul territorio di riferimento di BP Sondrio, con una possibile riduzione dei posti di lavoro e una strategia focalizzata più sul contenimento dei costi che sulla crescita organica sostenibile.

Nel piano industriale autonomo di Bper sono infatti previsti obiettivi di razionalizzazione del personale, con sinergie di costo annuali post-integrazione stimate in 190 milioni di euro pre-tasse. Secondo le dichiarazioni del management di Bper, circa il 40% di queste sinergie riguarderà il personale e il restante 60% le spese amministrative, tramite ottimizzazione della rete filiali, riduzione delle spese IT e altre economie.

BP Sondrio mette in guardia sul rischio significativo di tagli al personale, contrazione della rete distributiva e riduzione delle infrastrutture tecnologiche, con possibili ripercussioni negative su territori, clienti e dipendenti. Questo si pone in netto contrasto con la strategia di assunzioni prevista nel proprio piano industriale 2025-2027, che prevede circa 233 nuove assunzioni, e con la crescita dell’organico degli ultimi cinque anni (circa 406 risorse in più), con particolare attenzione all’inserimento di giovani under 30, che rappresentano l’85% dei nuovi ingressi.

Nei giorni scorsi Consob ha dato il via libera formale all’operazione. Bper si presenta all’appuntamento di lunedì con una capitalizzazione di quasi 11 miliardi di euro, con un rialzo del 25% da inizio anno, nonostante il calo del 2,5% registrato questa mattina a 7,45 euro. Sondrio, invece, ha visto una crescita del 43%, con un calo del 3% a 11,45 euro in apertura, e una capitalizzazione intorno ai 5,3 miliardi.

L’offerta prevede un rapporto di cambio di 1,45 azioni ordinarie Bper di nuova emissione per ogni azione Popolare Sondrio conferita. Tuttavia, i prezzi di mercato dei due titoli non si sono ancora allineati a questo rapporto di cambio.