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Il profitto di Eni nel secondo trimestre cala del 25% a causa del calo dei prezzi del petrolio e dell’apprezzamento dell’euro

Fiona Craig
25 Luglio 2025 11:18AM

Venerdì Eni (BIT:ENI) ha comunicato un calo del 25% dell’utile netto rettificato nel secondo trimestre, che si attesta a 1,13 miliardi di euro rispetto a 1,52 miliardi di euro dell’anno precedente. I risultati sono stati influenzati dal calo dei prezzi del greggio e dal rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro statunitense.

L’EBIT rettificato proforma è sceso del 35%, raggiungendo 2,68 miliardi di euro, rispetto a 4,11 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024.

La società energetica italiana ha indicato come principali fattori esterni la diminuzione del 20% anno su anno del prezzo del Brent e un apprezzamento del 5% dell’euro rispetto al dollaro.

I ricavi del gruppo sono diminuiti del 14%, passando da 21,72 miliardi a 18,77 miliardi di euro, mentre l’utile ante imposte rettificato è sceso del 36%, attestandosi a 2,2 miliardi di euro.

Il tasso effettivo di imposizione fiscale è migliorato al 46,6%, rispetto al 55% dello stesso periodo dello scorso anno, grazie a una composizione geografica più favorevole degli utili.

Il segmento esplorazione e produzione ha registrato un EBIT rettificato proforma di 2,42 miliardi di euro, in calo del 33% rispetto all’anno precedente. I prezzi realizzati di petrolio e gas sono diminuiti rispettivamente del 17% e del 28%, parzialmente compensati da sviluppi a basso costo e controlli rigorosi sui costi.

Il portafoglio globale di gas e LNG e l’unità Power di Eni hanno segnato un aumento del 9% dell’EBIT rettificato proforma, arrivando a 387 milioni di euro, beneficiando dell’ottimizzazione del portafoglio e di accordi contrattuali.

Enilive ha riportato un EBIT di 129 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, poiché un marketing solido ha compensato margini più deboli sui biocarburanti.

Plenitude ha registrato un EBIT di 133 milioni di euro, in calo dell’11%, penalizzato da margini retail più deboli nonostante la maggiore capacità nelle rinnovabili.

Le attività di raffinazione si sono avvicinate al pareggio, in calo rispetto al profitto registrato l’anno precedente, mentre la divisione chimica ha registrato una perdita di 184 milioni di euro, sebbene la società abbia evidenziato segnali di miglioramento derivanti dalla ristrutturazione in corso.

La produzione di idrocarburi ha avuto una media di 1,668 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, in calo del 3% rispetto al secondo trimestre 2024, principalmente a causa della vendita di asset in Nigeria, Alaska e Congo.

La produzione di liquidi è aumentata del 6%, raggiungendo 825.000 barili al giorno, mentre quella di gas naturale è diminuita del 9%, attestandosi a 4,42 miliardi di piedi cubi al giorno.

Il flusso di cassa operativo prima delle variazioni del capitale circolante è stato pari a 2,78 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,91 miliardi dell’anno precedente.

Gli investimenti in capitale hanno raggiunto i 2,03 miliardi di euro, leggermente inferiori ai 2,13 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno scorso.

Eni ha restituito agli azionisti 1 miliardo di euro, di cui 760 milioni in dividendi e 280 milioni in riacquisti di azioni.

L’indebitamento netto al netto dei leasing è sceso a 10,2 miliardi di euro al 30 giugno, rispetto ai 12,1 miliardi di fine 2024. Nel trimestre la società ha inoltre incassato 0,6 miliardi di euro da vendite di asset.

Per la prima metà del 2025, l’utile netto rettificato attribuibile agli azionisti è stato pari a 2,55 miliardi di euro, in calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2024.

L’EBIT rettificato proforma per il semestre è stato di 6,36 miliardi di euro, con un calo del 23%.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.