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L’oro avanza mentre tensioni Russia-Ucraina e Jackson Hole catturano l’attenzione

Fiona Craig
18 Agosto 2025 11:35AM

I prezzi dell’oro sono leggermente saliti lunedì, recuperando da un minimo di oltre due settimane in un contesto di incertezza sul conflitto Russia-Ucraina.

Alle 04:55 ET (08:55 GMT), l’oro spot è aumentato dello 0,4% a 3.348,30 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di ottobre hanno guadagnato lo 0,3% a 3.393,97 dollari/oncia. Il metallo giallo era sceso la scorsa settimana dopo l’incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin per discutere un possibile accordo di pace con l’Ucraina.

Trump incontra Zelensky e leader europei

L’incontro di venerdì tra Trump e Putin non ha portato a un cessate il fuoco, e ora l’attenzione si sposta sull’incontro tra Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei alla Casa Bianca, previsto per lunedì.

Secondo i rapporti, Trump potrebbe richiedere all’Ucraina di cedere parte del territorio alla Russia per facilitare un accordo di pace, posizione che Kiev ha sempre respinto. Trump ha inoltre indicato che l’Ucraina dovrebbe rinunciare alla Crimea e sospendere le aspirazioni di adesione alla NATO per raggiungere un accordo con la Russia.

Il mercato resta cauto in attesa dell’esito dell’incontro, mantenendo alta la domanda di beni rifugio come l’oro, anche se il rischio di mercato più ampio mostra segni di miglioramento. L’ultimo incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca, a febbraio, si era concluso senza risultati dopo un acceso scambio di opinioni tra i due leader.

UBS alza le previsioni sull’oro

UBS ha aumentato la previsione a lungo termine del prezzo reale dell’oro da 2.200 a 2.800 dollari l’oncia, implicando prezzi nominali intorno ai 3.100 dollari entro il 2030, corretti per l’inflazione. Le stime a breve e medio termine restano invariate, ma la banca prevede che l’oro raggiungerà nuovi massimi nei prossimi trimestri prima di ridursi verso la fine del prossimo anno o all’inizio del 2027.

“Prices should ease thereafter, but the correction is unlikely to be steep enough to bring gold back to previous cycle lows,” hanno dichiarato gli strateghi guidati da Joni Teves. “Instead, we see a scenario where, after a period of moderation and stabilization, gold settles at significantly higher levels than in previous cycles.”

La revisione riflette “costi di produzione strutturalmente più alti” e aspettative di limitata crescita dell’offerta mineraria, con i produttori che privilegiano espansione organica, consolidamento regionale e aggiustamenti di portafoglio rispetto a fusioni su larga scala. UBS ha anche sottolineato la “base di investitori in espansione” dell’oro e il suo ruolo strategico in un contesto di dinamiche globali e rischi geopolitici elevati.

“In un contesto di cambiamenti nei rapporti commerciali e politici globali, rischi macroeconomici elevati e persistenti tensioni geopolitiche, la diversificazione è più cruciale che mai,” hanno aggiunto. “We think gold presents investors with one of the cleanest ways to hedge against these risks.”

Jackson Hole sotto i riflettori

L’attenzione è ora tutta rivolta al discorso del presidente della Fed Jerome Powell al simposio di Jackson Hole, che dovrebbe fornire indicazioni sulla strategia dei tassi della banca centrale. CME FedWatch ha indicato lunedì una probabilità superiore all’83% di un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre, leggermente inferiore rispetto alla quasi certezza della scorsa settimana.

Le aspettative di taglio dei tassi sono state ridotte da un’inflazione dei produttori più alta del previsto, sollevando preoccupazioni sull’impatto dei dazi di Trump. Nonostante ciò, il dollaro è rimasto in range lunedì dopo le perdite della scorsa settimana.

Andamento misto per altri metalli

Altri metalli preziosi hanno registrato scambi misti, con i futures sul platino in calo dello 0,2% a 1.343,00 dollari/oncia e quelli sull’argento in aumento dello 0,4% a 38,133 dollari/oncia.

Tra i metalli industriali, i futures sul rame alla London Metal Exchange sono scesi dello 0,3% a 9.750,53 dollari a tonnellata, e i futures COMEX del rame sono calati dello 0,3% a 4,4790 dollari/libbra. Il rame ha registrato cali a fine settimana dopo dati più deboli del previsto su produzione industriale e investimenti in attività fisse in Cina, sollevando dubbi sulla domanda nel principale importatore mondiale.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.