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Le azioni bancarie scivolano mentre il governo valuta l’estensione delle DTA

Fiona Craig
27 Agosto 2025 11:27AM

Le azioni bancarie hanno registrato un nuovo calo alla Borsa di Milano, estendendo le perdite di ieri in seguito alle prime speculazioni su un possibile intervento del governo nel settore, che ha trascinato il FTSE MIB a -0,80%.

Dopo la prima ora di contrattazioni, i maggiori ribassi hanno riguardato Bper Banca (BIT:BPE) e Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS), entrambe in calo del 3,5%, seguite da Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e Banca Mediolanum (BIT:BMED) a -2,8%. Banca Popolare di Sondrio (BIT:BPSO) ha perso il 2,7%, Mediobanca (BIT:MB) e Banco Bpm (BIT:BAMI) sono scesi del 2,5%, mentre FinecoBank (BIT:FBK) ha ceduto il 2,4%. Anche Unipol (BIT:UNI) e UniCredit (BIT:UCG) hanno registrato cali rispettivamente dell’1,46% e dell’1%.

Le preoccupazioni sul settore bancario sono tornate al centro dell’attenzione nei recenti articoli di stampa, in particolare riguardo alla prossima legge di bilancio e alle possibili contribuzioni richieste al settore.

Le ipotesi attuali riguardano i tempi di utilizzo delle Attività Fiscali Differite (DTA), con discussioni sull’estensione della sospensione biennale prevista dalla legge di bilancio dello scorso anno per il periodo 2025-2026. A seconda dello scenario, un’estensione di uno o due anni potrebbe garantire allo Stato entrate aggiuntive stimate tra 1 e 1,5 miliardi di euro all’anno.

Al momento, tuttavia, si tratta solo di ipotesi, poiché non sono ancora stati programmati incontri ufficiali con il settore per esplorare misure coordinate. Corriere della Sera sottolinea che attualmente non esiste alcuna nuova proposta governativa in discussione, né alcuna richiesta di incontro.

Il partito Fratelli d’Italia, tuttavia, non esclude la misura, dichiarando: “se ci sarà bisogno di un intervento di questo tipo, sarà fatto d’accordo con le banche. Nelle prossime settimane avremo le proiezioni sui numeri e capiremo.”

Nel frattempo, Forza Italia continua a esprimere la propria contrarietà, criticando quella che definisce una politica “dirigista”.

Dal punto di vista delle banche, un manager ha dichiarato al Corriere: “non c’è molto da dire, se non perché abbiamo già concordato con il governo il nostro contributo alla legge di bilancio 2026.” L’accordo di settembre 2024 per posticipare le deduzioni fiscali si applica sia a quest’anno sia al prossimo. Posticipando queste deduzioni, il governo ha ottenuto un beneficio di bilancio di 4,3 miliardi di euro, 2,5 miliardi quest’anno e 1,8 miliardi il prossimo anno.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.