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Il dollaro sale leggermente in attesa dei dati PCE; probabile calo mensile

Fiona Craig
29 Agosto 2025 11:59AM

Il dollaro statunitense ha registrato un lieve aumento venerdì, in attesa della pubblicazione di dati chiave sull’inflazione, anche se la valuta è ancora orientata a un calo mensile, a causa delle crescenti attese di un taglio dei tassi negli Stati Uniti.

Alle 05:20 ET (09:20 GMT), il Dollar Index, che confronta il dollaro con sei valute principali, ha guadagnato lo 0,1% a 97,815, ma resta in calo dell’1,8% per agosto. L’indice ha perso quasi il 10% quest’anno, mentre le politiche commerciali statunitensi instabili hanno spinto gli investitori verso asset alternativi.

Focus sul PCE

I mercati hanno concentrato l’attenzione sull’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE), la misura preferita della Fed per l’inflazione, la cui pubblicazione è prevista più tardi nella sessione.

Si prevede che il PCE core sia rimasto stabile allo 0,3% su base mensile, portando il tasso annuo al 2,9%.

«Un dato leggermente più alto potrebbe provocare una modesta reazione positiva del dollaro, ma il livello per riconsiderare le aspettative di un taglio a settembre è alto dopo le dichiarazioni accomodanti di Powell a Jackson Hole», hanno osservato gli analisti di ING.

Esiste anche il rischio che i dati possano evidenziare ulteriori effetti dei massicci dazi introdotti dal presidente statunitense Donald Trump sui prezzi al consumo, a seguito di un recente aumento inatteso dei prezzi alla produzione.

La Federal Reserve ha ridotto il tasso di politica di un punto percentuale lo scorso anno, ma ha mantenuto i tassi invariati quest’anno, frustrando Trump.

Il dollaro ha subito pressioni questa settimana dopo il tentativo di Trump di licenziare il Governatore della Fed Lisa Cook per presunte frodi sui mutui, suscitando preoccupazioni sull’influenza politica sulla politica monetaria. Cook ha presentato una causa giovedì, sostenendo che Trump non ha l’autorità per rimuoverla, aprendo una battaglia legale che potrebbe mettere alla prova l’indipendenza consolidata della Fed.

«Sebbene i mercati rimangano riluttanti a speculare su questa vicenda della Fed e continuino a concentrarsi sugli sviluppi a breve termine guidati dai dati, i rischi al ribasso per il dollaro sono senza dubbio aumentati», ha aggiunto ING.

Dati sull’inflazione europea sotto osservazione

EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,1693, dopo che i prezzi al consumo francesi sono aumentati leggermente meno del previsto ad agosto, con il tasso armonizzato all’+0,8% su base annua, in calo rispetto al +0,9% di luglio. L’inflazione armonizzata a 12 mesi della Spagna è rimasta al 2,7%, mentre i dati equivalenti della Germania sono attesi più tardi, prima della lettura flash dell’area euro di agosto prevista per martedì prossimo.

La BCE ha mantenuto il tasso chiave al 2% a luglio, con i dati successivi che confermano la resilienza dell’economia dell’area euro e un’inflazione vicina all’obiettivo del 2%.

Inoltre, «i verbali della BCE di luglio hanno mostrato che il Consiglio Direttivo non è così preoccupato per la forza dell’euro come alcuni avevano ipotizzato, ma diversi membri hanno evidenziato rischi al ribasso per l’inflazione e, a nostro avviso, ciò suggerisce ancora che il pricing di mercato per fine anno (-10bp) sia troppo restrittivo», ha affermato ING.

GBP/USD è sceso dello 0,3% a 1,3475.

Sessione asiatica calma

USD/JPY è salito dello 0,1% a 147,01, dopo che i dati hanno mostrato che l’inflazione dei consumi a Tokyo è diminuita ad agosto come previsto, ma le pressioni sui prezzi sottostanti persistenti mantengono le scommesse su ulteriori rialzi dei tassi da parte della Bank of Japan.

La produzione industriale giapponese è calata più del previsto a luglio a causa dei dazi, mentre le vendite al dettaglio hanno deluso le aspettative.

USD/CNY è salito dello 0,1% a 7,1325, mentre AUD/USD è salito dello 0,1% a 0,6535.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.