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Il dollaro si stabilizza dopo un parziale recupero, mentre i mercati obbligazionari si allentano e le scommesse sui tagli dei tassi persistono

Fiona Craig
03 Settembre 2025 11:12AM

Il dollaro statunitense si è mantenuto stabile mercoledì, recuperando parte del terreno perso dopo un sell-off nei bond a lungo termine globali che aveva penalizzato le altre principali valute.

Le crescenti preoccupazioni fiscali negli Stati Uniti, in Giappone e in altre economie hanno spinto verso l’alto i rendimenti dei titoli di stato a lunga scadenza, una tendenza che solitamente si muove inversamente ai prezzi.

I rendimenti sembrano stabilizzarsi, in particolare in Europa, sebbene i titoli di stato tedeschi e francesi rimangano vicini ai massimi pluriennali. Anche i rendimenti dei bond giapponesi hanno toccato livelli record questa settimana.

Alle 04:52 ET (08:52 GMT), l’indice del dollaro USA, che monitora il biglietto verde rispetto a un paniere di valute, si attestava intorno a 98,36.

La sterlina britannica è rimasta sostanzialmente stabile a $1,3392 dopo essere scesa al minimo di tre settimane e mezzo nella sessione precedente, mentre l’euro è salito dello 0,1% a $1,1656. Il dollaro ha registrato un leggero aumento a 148,65 yen, nonostante i dati giapponesi mostrassero una crescita accelerata di produzione e servizi ad agosto. All’inizio della settimana, il biglietto verde aveva raggiunto il massimo contro lo yen dal 1° agosto.

Gli investitori rimangono cauti in Asia, monitorando una sfida legale contro le ampie tariffe del presidente statunitense Donald Trump, che potrebbe costringere Washington a rivedere gli accordi commerciali recenti.

“Il rally del dollaro di ieri non aveva un catalizzatore chiaro oltre al sell-off nei bond globali a lungo termine,” hanno affermato gli analisti di ING in una nota ai clienti. “Tuttavia, dubitiamo che ciò fornisca un supporto sostenibile al dollaro prima dei principali dati in uscita e dell’imminente allentamento della Fed.”

I mercati sono concentrati sui prossimi indicatori economici statunitensi di questa settimana, in particolare sul rapporto sull’occupazione non agricola di agosto, previsto per venerdì. Ulteriori dati sulle offerte di lavoro e sull’occupazione nel settore privato forniranno alla Fed importanti indicazioni prima della riunione di politica monetaria del 16-17 settembre.

Gli analisti osservano che il presidente della Fed, Jerome Powell, sembra dare priorità al sostegno del mercato del lavoro rispetto alle preoccupazioni sull’inflazione, alimentando le aspettative di un possibile taglio dei tassi durante il prossimo incontro.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.