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I prezzi del petrolio salgono mentre l’OPEC+ limita l’aumento della produzione e crescono le sanzioni alla Russia

Fiona Craig
09 Settembre 2025 9:49AM

I prezzi del petrolio sono aumentati durante la sessione asiatica di martedì, estendendo i guadagni dopo che l’OPEC+ ha optato per un aumento della produzione inferiore alle attese. Gli operatori seguono inoltre con attenzione il possibile nuovo giro di sanzioni contro il settore petrolifero russo, in mezzo al conflitto in corso con l’Ucraina.

Il Brent con consegna a novembre è salito dello 0,2% a 66,17 dollari al barile, mentre il WTI ha guadagnato lo 0,3% a 62,03 dollari al barile alle 21:03 ET (01:03 GMT). Lunedì i prezzi erano aumentati di oltre l’1% dopo la decisione dell’OPEC+ del weekend, che ha contribuito a calmare le preoccupazioni per un possibile eccesso di offerta.

Possibili sanzioni più severe contro la Russia

I Paesi occidentali stanno valutando misure più dure contro il settore petrolifero russo, dopo il più grande attacco aereo della Russia in Ucraina. Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato di essere pronto a implementare una “seconda fase” di sanzioni, senza però fornire dettagli. Ha in programma incontri con leader europei e ulteriori colloqui con il presidente russo Vladimir Putin.

In precedenza, Trump aveva imposto tariffe del 50% sulle importazioni indiane per ridurre gli acquisti di petrolio russo, sostenendo che finanziavano la guerra in Ucraina. L’India non ha dato segnali di adeguamento, mentre la Cina—altro importante acquirente di petrolio russo—rimane esclusa dalle sanzioni.

Aumento della produzione OPEC+ inferiore alle aspettative

L’OPEC+ aumenterà la produzione di 137.000 barili al giorno a ottobre, ben al di sotto dei precedenti incrementi mensili di 555.000 bpd a settembre e agosto e 411.000 bpd a luglio e giugno. L’aumento contenuto riflette cautela in mezzo alla forte produzione dei Paesi non OPEC+, in particolare gli Stati Uniti, e preoccupazioni per un possibile eccesso di offerta.

Il dollaro debole sostiene il petrolio

Un dollaro statunitense più debole ha fornito ulteriore supporto ai prezzi del greggio, dopo dati sull’occupazione statunitense inferiori alle attese, che hanno aumentato le scommesse su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.