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MPS conquista la maggioranza di Mediobanca, spianando la strada alla fusione

Fiona Craig
22 Settembre 2025 11:17AM

Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha rafforzato il proprio controllo su Mediobanca (BIT:MB) dopo l’ultimo giorno della sua offerta pubblica di acquisto lo scorso martedì, avendo già superato il 62% del capitale di Piazzetta Cuccia.

Entro venerdì, MPS aveva raggiunto il 70,48% delle azioni oggetto dell’offerta, per un totale di circa 66,6 milioni di azioni, comprese quelle della fase iniziale. Questo traguardo consente a Siena di avere pieno controllo sull’assemblea straordinaria necessaria per approvare una possibile fusione tra le due banche.

Le azioni di Mediobanca acquistate sul mercato il 19 e 22 settembre non possono essere presentate all’offerta.

I principali dirigenti di Mediobanca hanno ora aderito all’offerta di MPS. Il 19 settembre, l’amministratore delegato Alberto Nagel ha venduto 364.000 delle sue azioni, entrando così nell’accordo che in precedenza aveva osteggiato. Il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha ceduto 263.000 azioni, mentre il presidente della banca Renato Pagliaro ha trasferito un milione delle sue azioni, aggiungendosi alle circa 2,1 milioni precedentemente vendute.

Nel frattempo, il settore bancario ha mostrato difficoltà all’apertura della settimana a Piazza Affari. MPS, FinecoBank, Banca Generali, Banco BPM, Mediobanca e Intesa Sanpaolo hanno perso circa l’1%, mentre UniCredit (-0,4%), Bper Banca (-0,3%), Banca Mediolanum (-0,2%) e Unipol (-0,1%) hanno registrato cali più contenuti.

Il comparto subisce inoltre pressione dalle dichiarazioni del Vice Premier Matteo Salvini, che ha rilanciato la proposta di una tassa sulle banche da inserire nel prossimo pacchetto finanziario italiano.

“Tutti sono chiamati a dare qualcosa. Sono un liberale e credo che più qualcuno guadagna ed è di successo, meglio è. Ma le banche hanno accumulato 46 miliardi di profitti, parte dei quali garantiti dallo Stato, a differenza di imprenditori e artigiani, e parte dei loro guadagni non derivano dalla loro abilità ma dalle commissioni. Se vai in banca, cosa ti danno per il tuo deposito? Zero. Se chiedi un prestito? Ti chiedono il 4%,” ha dichiarato Salvini a RTL.

“Pertanto, le banche che guadagnano più di 500 milioni di euro l’anno grazie alla differenza tra commissioni e contributi dovrebbero dare qualcosa, come fa la Spagna, e quei soldi possono essere utilizzati da famiglie e imprese,” ha aggiunto.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.