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Il petrolio scende mentre l’aumento della produzione OPEC+ e le esportazioni curde sollevano preoccupazioni sull’offerta

Fiona Craig
30 Settembre 2025 10:49AM

I prezzi del petrolio sono scesi martedì mentre gli investitori valutavano l’atteso aumento della produzione da parte dell’OPEC+ e la ripresa delle esportazioni di greggio dalla regione semi-autonoma del Kurdistan iracheno via Turchia, alimentando timori di un possibile eccesso di offerta.

I futures sul Brent con consegna a novembre, in scadenza martedì, sono calati di 28 centesimi, pari allo 0,4%, a 67,69 $ al barile alle 06:30 GMT, mentre i contratti di dicembre hanno perso 33 centesimi, ovvero lo 0,5%, a 66,76 $ al barile. Il WTI statunitense scambiava a 63,16 $ al barile, in calo di 29 centesimi, o 0,5%. Lunedì Brent e WTI avevano registrato le maggiori perdite giornaliere dal 1° agosto, entrambi in calo di oltre il 3%.

Le cadute seguono la ripresa nel fine settimana delle spedizioni di greggio dal Kurdistan e le notizie secondo cui l’OPEC+ approverà probabilmente un aumento della produzione a novembre, ha dichiarato l’analista di IG Tony Sycamore ai clienti.

Fonti vicine alle discussioni dell’OPEC+ hanno suggerito che l’alleanza—composta dai membri OPEC e dalla Russia—prevede di aggiungere almeno 137.000 barili al giorno alla produzione durante la riunione di domenica.

“Anche se (l’OPEC+) è comunque sotto la loro quota, il mercato sembra comunque non gradire il fatto che stia entrando più petrolio,” ha detto l’analista di Marex Ed Meir.

Sabato il greggio è scorso attraverso un oleodotto dalla regione del Kurdistan settentrionale verso la Turchia per la prima volta in due anni e mezzo, a seguito di un accordo provvisorio che ha risolto un lungo stallo, ha riferito il ministero del petrolio iracheno.

I mercati rimangono cauti, bilanciando i rischi dal lato dell’offerta—principalmente derivanti dagli attacchi con droni dell’Ucraina contro raffinerie russe—con le preoccupazioni per l’eccesso di scorte e la domanda debole.

Ulteriore pressione ribassista è stata alimentata dalla possibilità imminente di uno shutdown del governo degli Stati Uniti, che potrebbe interrompere i servizi e ritardare la pubblicazione di dati economici, incluso il rapporto sulle buste paga previsto venerdì, strettamente monitorato dai responsabili politici della Fed, hanno osservato gli analisti di ANZ martedì.

Altrove, il presidente Donald Trump ha ottenuto il sostegno del primo ministro israeliano Netanyahu per un piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti per Gaza, sebbene la posizione di Hamas rimanga incerta.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.