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DAX, CAC, FTSE100, Borse europee per lo più in calo in attesa dei dati sull’inflazione dell’eurozona

31 Ottobre 2025 10:54AM

I mercati europei hanno chiuso la settimana in leggero calo venerdì, con la maggior parte degli indici regionali in ribasso mentre gli investitori valutavano una serie di risultati societari e decisioni delle principali banche centrali in vista di un importante dato sull’inflazione dell’eurozona.

Alle 08:05 GMT, il DAX tedesco e il FTSE 100 britannico erano entrambi in calo dello 0,2%, mentre il CAC 40 francese è rimasto sostanzialmente invariato.

La BCE dovrebbe mantenere la calma

La Banca Centrale Europea ha lasciato invariato il tasso sui depositi al 2% giovedì per la terza riunione consecutiva, segnalando che la politica monetaria è in una “buona posizione” poiché i rischi economici si sono attenuati e l’eurozona continua a mostrare resilienza in un contesto di incertezza.

Barclays ha rivisto le sue previsioni sulla politica monetaria della BCE, ora prevedendo che la banca centrale manterrà i tassi invariati a dicembre, abbandonando la precedente ipotesi di un taglio di 25 punti base. L’istituto si aspetta inoltre che i tassi restino stabili fino alla fine del 2026.

“La BCE continua a mostrare pochissima, se non alcuna, convinzione su se e per quanto tempo l’attuale orientamento verrà mantenuto,” ha scritto Barclays in una nota.

Gli economisti prevedono che l’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona per ottobre si attesti al 2,1% su base annua, in leggero calo rispetto al 2,2% di settembre, segnalando che l’inflazione rimane sotto controllo. Dati precedenti hanno mostrato che i prezzi al consumo in Francia sono aumentati meno del previsto, con l’inflazione armonizzata — aggiustata per il confronto con gli altri paesi dell’eurozona — allo 0,9% su base annua.

Nel frattempo, la Federal Reserve statunitense ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base all’inizio della settimana, portandolo a un intervallo compreso tra 3,75% e 4,00%, segnando il terzo taglio dell’anno. Tuttavia, il presidente Jerome Powell ha avvertito che un’ulteriore riduzione a dicembre è “tutt’altro che una conclusione scontata.”

Apple e Amazon protagoniste negli utili statunitensi

La sessione di venerdì è stata più tranquilla per quanto riguarda i risultati trimestrali, ma l’attenzione si è concentrata sui solidi risultati di due dei maggiori nomi di Wall Street.

Apple (NASDAQ:AAPL) ha riportato ricavi da iPhone e servizi superiori alle aspettative, con l’amministratore delegato Tim Cook che ha dichiarato che l’azienda è pronta per “un trimestre festivo da record.”

Amazon (NASDAQ:AMZN) ha anch’essa battuto le previsioni, sostenuta da un miglioramento dei margini retail e dalla solida crescita della divisione cloud, Amazon Web Services.

In Europa, Danske Bank (TG:DSN) ha dichiarato di aspettarsi un utile netto per il 2025 nella fascia alta delle previsioni, nonostante un calo del 5% dei profitti nei primi nove mesi dell’anno, citando maggiori accantonamenti su crediti e minori ricavi dal ramo assicurativo.

Caixabank (USOTC:CIXPF) ha annunciato un nuovo programma di riacquisto di azioni da 500 milioni di euro insieme ai risultati del terzo trimestre, leggermente superiori alle attese grazie a ricavi più elevati e alla qualità stabile degli attivi.

Aker Solutions (BIT:1AKRO) ha registrato utili in crescita nel terzo trimestre, sostenuta da una forte attività progettuale, mentre Fuchs (TG:FPE3) ha superato le previsioni e confermato la propria guidance per l’intero anno.

Petrolio in calo per il terzo mese consecutivo

I prezzi del greggio sono scesi nuovamente venerdì, avviandosi verso il terzo mese consecutivo di perdite a causa del rafforzamento del dollaro e dell’aumento dell’offerta da parte dei principali produttori.

I future sul Brent sono diminuiti dello 0,3% a 64,21 dollari al barile, mentre il WTI statunitense è sceso dello 0,3% a 60,42 dollari. Entrambi i benchmark sono destinati a perdere circa il 3% in ottobre, poiché l’aumento dell’offerta dovrebbe superare la crescita della domanda, con l’OPEC e i produttori non OPEC che incrementano la produzione per guadagnare quote di mercato. L’aumento della produzione dovrebbe inoltre attenuare l’impatto delle sanzioni occidentali sulle esportazioni di petrolio russo verso i principali acquirenti, tra cui Cina e India.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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