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Il dollaro arretra con la riapertura del governo USA; la sterlina fatica a trovare slancio

13 Novembre 2025 11:49AM

Il dollaro statunitense è sceso giovedì dopo che il presidente Donald Trump ha firmato un provvedimento che pone fine al più lungo shutdown governativo della storia, migliorando l’appetito per il rischio, mentre la sterlina ha faticato a progredire dopo dati deludenti sulla crescita del Regno Unito.

Alle 03:50 ET (08:50 GMT), il Dollar Index — che misura il biglietto verde contro sei principali valute — era in calo dello 0,2% a 99,150, vicino ai minimi di un mese.

Il dollaro rifugio si indebolisce dopo la riapertura del governo

Il dollaro, tipicamente ricercato nei momenti di incertezza, ha perso terreno dopo che Trump ha firmato il disegno di legge mercoledì sera nello Studio Ovale, sbloccando i fondi federali dopo l’approvazione alla Camera.

L’accordo è arrivato poche ore prima che lo shutdown entrasse nel suo 43º giorno consecutivo, il più lungo nella storia degli Stati Uniti.

La chiusura aveva provocato ampie interruzioni dei servizi federali, in particolare nel settore dell’aviazione e della sicurezza, e aveva impedito la pubblicazione di dati economici fondamentali per la Federal Reserve.

Con la riapertura, ci si attende ora un’ondata di dati arretrati, compreso il molto atteso rapporto mensile sull’occupazione.

Gli analisti di ING hanno dichiarato: “La Casa Bianca ha detto che i dati sui salari e sul CPI di ottobre probabilmente non verranno pubblicati, il che significa che la volatilità impiegherà tempo a riprendersi.”

La sterlina fatica nonostante un dollaro più debole

In Europa, GBP/USD è rimasto pressoché invariato a 1,3133, incapace di beneficiare della debolezza del dollaro dopo i deludenti dati sulla crescita britannica.

I dati pubblicati giovedì hanno mostrato una crescita dello 0,1% nel periodo luglio–settembre, dopo lo 0,3% registrato tra aprile e giugno.

L’economia si è persino contratta a settembre, con il PIL mensile in calo dello 0,1%, sotto il dato invariato di agosto, aumentando la pressione sulla Bank of England affinché riprenda l’allentamento monetario.

ING ha commentato: “Ciò complica il lavoro del Cancelliere Rachel Reeves in vista della presentazione del Bilancio, dove cercherà di rassicurare i mercati con misure fiscali prudenti, pur evitando di frenare eccessivamente la crescita o alimentare l’inflazione.”

EUR/USD è salito dello 0,2% a 1,1612, in attesa dei dati sulla produzione industriale dell’eurozona.

ING ha scritto:
“EUR/USD sta cercando di superare 1,160 e, anche se siamo rialzisti sulla coppia verso fine anno, ammettiamo che un movimento decisivo potrebbe essere prematuro. Servono dati USA deboli prima che 1,170 diventi un obiettivo realistico nel breve termine. Per ora ci aspettiamo un trading in range.”

Lo yen si avvicina ai livelli che potrebbero innescare interventi

In Asia, USD/JPY è rimasto stabile a 154,77 dopo aver superato brevemente quota 155 per la prima volta in quasi dieci mesi. Lo yen ha inoltre toccato un nuovo minimo storico contro l’euro.

Il livello 155 ha portato a interventi del governo giapponese in passato, e ora i trader osservano se l’amministrazione di Sanae Takaichi interverrà di nuovo.

USD/CNY è sceso dello 0,2% a 7,0966 dopo una forte fissazione del tasso centrale da parte della People’s Bank of China, mentre AUD/USD è salito dello 0,6% a 0,6577 grazie a dati occupazionali migliori del previsto.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.