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Stellantis in calo: JP Morgan taglia il target price tra richiami tecnici e rischi normativi

Fiona Craig
07 Luglio 2025 11:18AM

Le azioni Stellantis (BIT:STLAM) sono scese di oltre il 2% nelle prime ore di contrattazione di lunedì, piazzandosi tra le peggiori sul FTSE MIB. Il titolo ha toccato un minimo intraday di 8,29 euro, ampliando le perdite da inizio anno a oltre il 33%. Su base annua, la flessione supera il 53%.

A pesare sul titolo è stato anche il taglio del prezzo obiettivo da parte di JP Morgan, che lo ha rivisto al ribasso da 13 a 11 euro per azione, citando pressioni valutative. Di segno opposto, invece, Jefferies, che ha alzato il proprio target da 11,10 a 13,20 euro, mantenendo la raccomandazione di “acquisto”.

La flessione arriva pochi giorni prima di due importanti appuntamenti: i dati sulle consegne l’11 luglio e i risultati del primo semestre il 29 luglio.

Richiamo di veicoli diesel solleva preoccupazioni operative

Il titolo Stellantis era già sceso di quasi il 2% venerdì, dopo l’annuncio di un richiamo massiccio di veicoli diesel in Europa. Il problema riguarda un possibile difetto della catena dell’albero a camme in auto prodotte tra ottobre 2017 e gennaio 2023.

Il richiamo interessa diversi marchi del gruppo, tra cui Peugeot, Citroën, Opel/Vauxhall, DS e Fiat, equipaggiati con motori diesel 1.5 BlueHDi. Secondo Stellantis, il difetto potrebbe causare rumori anomali e, nei casi più gravi, la rottura della catena di distribuzione.

In Francia sono già 636.000 i veicoli coinvolti, ma secondo alcune fonti il numero complessivo in Europa potrebbe superare 1 milione, con la stampa belga che parla di altri 177.000 veicoli richiamati nel paese.

La riparazione prevista consiste in un aggiornamento software e, se necessario, un cambio dell’olio. Inoltre, Stellantis ha introdotto un’applicazione specifica che consente ai centri assistenza di rilevare il problema analizzando il rumore del motore.

Costi e rischi normativi all’orizzonte

Secondo gli analisti di Banca Akros, che mantengono una raccomandazione neutrale con un target price di 9 euro, Stellantis si farà carico integralmente dei costi di riparazione, in linea con la garanzia offerta fino a 10 anni o 240.000 km. Nei casi più gravi sarà necessario sostituire l’intera catena di distribuzione, oltre a eseguire aggiornamenti software e controlli diagnostici.

Per Mediobanca Research, si tratta di una “notizia negativa dal punto di vista reputazionale”, anche se l’impatto economico non dovrebbe essere significativo, dato che i costi di manutenzione per veicolo appaiono contenuti.

Nel frattempo, la società potrebbe anche trovarsi a fronteggiare sanzioni regolamentari per il mancato rispetto degli obiettivi UE sulle emissioni di CO₂, che richiedono che almeno il 20% della produzione sia costituito da veicoli elettrici a batteria (BEV). In caso di non conformità, le multe potrebbero arrivare fino a 2,6 miliardi di euro.

“Alla luce del peso attuale dei BEV nel mix produttivo del gruppo, la notizia è potenzialmente negativa,” osservano gli analisti di Banca Akros, “ma restiamo in attesa di sviluppi normativi che potrebbero alleggerire il quadro.”