Parte oggi in Italia la campagna di promozione di Race to Zero, la corsa alle emissioni zero promossa dall'Ambasciata britannica in collaborazione con Italy for Climate, l'iniziativa italiana sul clima della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, sostenuta da un gruppo di imprese (Chiesi, Conou, Davines, e2i energie speciali, ERG, illy, ING Italia).

Race to Zero, si legge in un comunicato, è la campagna ombrello delle Nazioni Unite che mobilita tutti gli attori non governativi, cioè le imprese, le città, le regioni e le università, che stanno mettendo in campo impegni mirati alla neutralità carbonica e che vogliono essere leader di una maggiore ambizione climatica in vista della Cop26, che si terrà a Glasgow nel 2021.

Quello delle zero emissioni nette entro il 2050 è l'obiettivo climatico di riferimento diventato ormai imprescindibile. Sono sempre più numerosi i Paesi che negli ultimi mesi hanno raccolto questa sfida annunciando impegni di neutralità carbonica, come emerso anche nel corso del Climate Ambition Summit in occasione dell'anniversario dell'accordo di Parigi, lo scorso 12 dicembre.

Race to Zero vuole riunire e promuovere tutti gli attori "non governativi" che, pur non avendo un ruolo diretto negli accordi globali, hanno preso impegni "Net Zero" per decarbonizzare le loro attività prima del 2050. Oltre all'impegno di neutralità carbonica da raggiungere al più tardi entro il 2050, gli attori della campagna Race to Zero devono anche aver definito un obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030, aver individuato un piano di azione da mettere in campo fin da subito ed essere disponibili a rendere pubblici i loro progressi.

"La sfida della neutralità climatica, delle emissioni nette zero - ha dichiarato EdoRonchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - può essere vinta, ma occorre rapidamente passare dagli obiettivi dichiarati alle misure per raggiungerli, utilizzando al meglio le possibilità tecnologiche già disponibili con costi sostenibili. È indispensabile rafforzare il coinvolgimento e l'iniziativa diretta dei cittadini, delle imprese e delle città, oltre ai governi nazionali, perché la transizione alla neutralità climatica segna un cambio storico di civiltà, possibile solo con un'ampia partecipazione".

Attualmente fanno parte della campagna mondiale delle Nazioni Unite 1.397 imprese, 454 città, 23 Regioni, 74 grandi investitori e 569 università. Di questi, sono italiane 35 imprese, 10 università e 3 città metropolitane.

com/rov

 

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December 18, 2020 13:29 ET (18:29 GMT)

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