Energia: Erg; extra-tassa farà scappare investitori (CorSera)
20 Gennaio 2022 - 9:06AM
MF Dow Jones (Italiano)
"La situazione è drammatica ma "tassare" le aziende energy o
introdurre meccanismi distortivi del mercato sarebbe un errore per
vari motivi: primo perché non ci sono particolari extra-profitti".
Lo ha detto al Corriere della Sera il ceo di Erg, Paolo Merli,
spiegando che "abbiamo venduto oltre l'80% della produzione del
2021 a un prezzo bloccato intorno ai 50 euro attraverso vendite a
termine o contratti di lungo periodo perfezionati negli anni
precedenti".
"Poi ci siamo già impegnati a vendere circa l'80% della
produzione del 2022 e oltre la metà di quella del 2023 intorno a
60-65 euro. Prezzi lontanissimi dai valori attuali. Quel poco in
più che ci porta lo scenario a pronti lo perderemo in termini di
incentivi, che scenderanno nel 2022 perché sono inversamente
proporzionali al prezzo dell'energia dell'anno precedente. La
nostra crescita degli utili, che ci sarà, è principalmente guidata
dagli investimenti fatti e che stiamo continuando a fare. Nel 2021
le capex saranno nell'intorno dei 650 milioni, superiori alla
previsione dell'Ebitda".
I veri extra-profitti li fanno i "produttori di gas in primis ed
è su di loro che il governo britannico sta pensando di rivalersi.
Stanno guadagnando i trader di energia elettrica che hanno preso
una posizione al rialzo sottoscrivendo quei derivati di vendita a
termine con cui noi come gli altri operatori blocchiamo le vendite
a prezzi fissi. Misure una tantum su ipotetici extra-profitti
rischiano di creare danni e criticità", ha proseguito Merli
precisando che "innanzitutto renderebbero l'Italia un mercato meno
attraente rispetto ad altri Paesi europei che non stanno
contemplando misure simili".
"L'incertezza crea panico tra gli investitori in una fase in cui
serve un quadro stabile per garantire l'arrivo di capitali
essenziali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr. La conferma
viene dalla Spagna dove gli operatori per ripicca alle misure del
governo non hanno partecipato alle ultime aste delle rinnovabili.
Mettere un tetto al prezzo di solare ed eolico sarebbe un
errore".
Quanto alle possibili decisioni del governo, "se l'obiettivo è
la lotta al climate change e se vogliamo liberarci dalla volatilità
e dai rischi delle fonti fossili, la strada non può che essere la
maggiore penetrazione delle rinnovabili. Erg continuerà a spingere
ulteriormente sugli investimenti nel solare e nell'eolico. In
Italia abbiamo una pipeline di progetti per quasi 1.000 MW,
vorremmo reinvestire i nostri flussi di cassa nello sviluppo".
Per gestire il problema nell'immediato "ci vuole una soluzione
europea. Bruxelles deve stanziare fondi a difesa del sistema
industriale. La vera causa del problema non è la transizione
energetica, ma il calo dell'offerta di gas derivante in gran parte
da tensioni geopolitiche. Se Europa e Russia trovassero un accordo
sul Nord Stream II, il prezzo scenderebbe rapidamente. Vanno poi
regolamentati gli stoccaggi di gas incrementando il livello di
riserve strategiche. Infine bisogna facilitare il mercato dei Ppa
per permettere agli acquirenti energivori di gestire la volatilità
del prezzo", ha concluso.
vs
(END) Dow Jones Newswires
January 20, 2022 02:51 ET (07:51 GMT)
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