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Il dollaro si ritira leggermente mentre gli investitori attendono nuovi segnali sull’inflazione

Fiona Craig
16 Luglio 2025 3:57PM

Il dollaro statunitense ha registrato un lieve calo mercoledì, interrompendo una recente fase rialzista, mentre i mercati reagiscono ai dati sull’inflazione al consumo e attendono un nuovo rapporto sui prezzi alla produzione per valutare l’impatto delle politiche tariffarie sull’economia.

Alle 04:55 ET (08:55 GMT), l’Indice del Dollaro, che misura la performance del biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute principali, è sceso dello 0,1% a 98,205, dopo aver toccato un massimo mensile nella seduta precedente.

Attesa per l’indice PPI dopo i segnali di inflazione

I dati diffusi martedì hanno mostrato che i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,3% a giugno, segnando il maggiore incremento mensile dal mese di gennaio. Secondo gli economisti, la causa principale è da ricercare nell’intensificarsi dei dazi commerciali imposti dalla precedente amministrazione.

La Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse invariati, in linea con un approccio attendista volto a monitorare l’evoluzione dell’inflazione. Il presidente Jerome Powell aveva già previsto che gli effetti delle tariffe sarebbero diventati visibili nel corso dell’estate – una dinamica che ora sembra concretizzarsi.

Secondo gli analisti di ING, “Il brusco risveglio di ieri riguardo alle aspettative di tagli da parte della Fed potrebbe avere un impatto duraturo, innalzando l’asticella per una nuova valutazione accomodante; per questo riteniamo che i rischi restino orientati verso un rafforzamento del dollaro da questo punto in avanti.”

Ora l’attenzione è rivolta all’indice dei prezzi alla produzione (PPI) che sarà pubblicato più tardi nella giornata, e che potrebbe fornire ulteriori indizi sull’andamento delle pressioni inflazionistiche.

“Ci si aspetta che i mercati reagiscano a qualsiasi sorpresa, anche se il consenso prevede già una variazione mensile moderata dello 0,2% sia per il dato complessivo che per il dato core del PPI.”

L’euro e la sterlina rimbalzano dai minimi recenti

Sul fronte valutario europeo, l’EUR/USD è salito dello 0,2% a 1,1621, recuperando da un minimo di tre settimane toccato martedì. Il rimbalzo è stato sostenuto dai commenti del membro del Consiglio direttivo della BCE, Joachim Nagel.

In un’intervista al quotidiano economico Handelsblatt, Nagel ha affermato che è necessaria una “mano ferma” per affrontare l’incertezza generata dalle nuove minacce tariffarie degli Stati Uniti. Ha aggiunto che l’impatto sull’inflazione dell’attuale contesto geopolitico e della disputa commerciale con Washington resta “estremamente incerto.”

La Banca Centrale Europea ha segnalato, dopo la riunione di giugno, l’intenzione di mantenere i tassi d’interesse invariati anche nella prossima riunione prevista per la settimana successiva.

Nel frattempo, la sterlina britannica ha registrato un modesto rialzo, con il cambio GBP/USD in crescita dello 0,1% a 1,3392, dopo che l’inflazione nel Regno Unito è aumentata inaspettatamente al 3,6% a giugno – il livello più alto in oltre dodici mesi.

Secondo gli analisti di ING, “La sterlina ha guadagnato leggermente dopo la pubblicazione del dato. I rischi legati ai dati sull’occupazione di domani probabilmente frenano una rivalutazione più aggressiva delle aspettative restrittive sulla curva Sonia e, di conseguenza, limitano l’apprezzamento della GBP.”

“I mercati continuano a prezzare due tagli dei tassi entro la fine dell’anno, ma recentemente la tendenza è stata verso previsioni ancora più accomodanti.”

Le valute asiatiche recuperano leggermente

In Asia, le valute locali hanno registrato lievi segnali di recupero dopo il calo subito nella seduta precedente a seguito dei dati USA. Il cambio USD/JPY è sceso dello 0,1% a 148,82, correggendo in parte il forte aumento (quasi dell’1%) del giorno prima.

Il dollaro australiano (AUD/USD) è salito dello 0,1% a 0,6521, mentre lo yuan cinese (USD/CNY) è avanzato dello 0,1% a 7,1770, indicando una stabilizzazione dei mercati nella regione asiatica.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.