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Prezzi del petrolio stabili tra attacchi in Iraq e incertezza geopolitica, ma in calo settimanale

Fiona Craig
18 Luglio 2025 11:27AM

I prezzi del petrolio sono rimasti fermi nella sessione asiatica di venerdì, mantenendo i guadagni recenti dovuti all’escalation delle tensioni in Iraq, ma restano comunque destinati a chiudere la settimana in perdita a causa delle incertezze geopolitiche e sul fronte dell’offerta.

Alle 01:56 GMT, i future sul Brent con scadenza a settembre erano stabili a 69,51 dollari al barile, mentre il WTI si manteneva piatto a 67,51 dollari. I due benchmark erano saliti di oltre l’1,5% giovedì dopo rinnovate preoccupazioni sulle interruzioni dell’offerta nel Medio Oriente.

Attacchi con droni su giacimenti iracheni fanno scattare l’allarme

Una serie di attacchi con droni sulle infrastrutture petrolifere del Kurdistan iracheno ha interrotto circa la metà della produzione regionale. Le offensive, presumibilmente portate avanti da milizie legate all’Iran, hanno aumentato il timore di carenze di fornitura da un’area già instabile.

Nonostante la violenza, il governo centrale iracheno ha annunciato progressi nei colloqui per riprendere le esportazioni verso la Turchia, sospese da quasi due anni.

Trump ammorbidisce la linea sulla Russia

Le perdite settimanali del petrolio sono state accentuate da un cambio di tono da parte del presidente USA Donald Trump, che ha rimandato l’imposizione di nuove sanzioni contro la Russia, allentando così le pressioni sui prezzi. Trump ha concesso 50 giorni a Mosca per porre fine al conflitto in Ucraina.

Calo delle scorte USA rafforza la domanda

A sostenere i prezzi a metà settimana sono stati anche i dati dell’EIA, che hanno mostrato un calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti superiore alle attese: 3,9 milioni di barili contro una stima di 1,8 milioni. La contrazione riflette una crescente tensione sul lato dell’offerta, alimentata dalla domanda stagionale estiva.

Secondo l’AIE, il mercato resta più teso di quanto sembri, nonostante l’aumento a sorpresa dell’output da parte dell’OPEC+. L’OPEC ha confermato le sue stime sulla domanda fino al 2026, prevedendo un allentamento delle tensioni commerciali globali.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.