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Il dollaro scende leggermente ma punta a guadagni settimanali grazie a solidi dati economici USA

Fiona Craig
18 Luglio 2025 11:39AM

Il dollaro statunitense è sceso modestamente venerdì, ma era destinato a segnare un secondo guadagno settimanale consecutivo, poiché dati economici solidi hanno rafforzato le aspettative che la Federal Reserve possa posticipare i tagli ai tassi di interesse.

Alle 04:15 ET (08:15 GMT), l’Indice del Dollaro, che misura il valore del biglietto verde contro sei valute principali, è sceso dello 0,4% a 98,100. Nonostante il calo, l’indice era in procinto di chiudere la settimana con un guadagno dello 0,7%, dopo un aumento di quasi l’1% la settimana precedente.

Forza del dollaro supportata dalla resilienza economica

Gli ultimi dati economici hanno mostrato una solidità continua dell’economia USA, rafforzando l’ipotesi che la Fed possa ritardare l’allentamento della politica monetaria.

I dati di giovedì hanno mostrato che le vendite al dettaglio di giugno hanno superato le previsioni, mentre le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese al minimo degli ultimi tre mesi, segnalando una forte attività dei consumatori.

All’inizio della settimana, un rapporto ha indicato che l’inflazione dei consumatori è aumentata al ritmo più veloce degli ultimi cinque mesi, probabilmente influenzata dai dazi.

“Una delle nostre principali previsioni per quest’estate è che questo ritorno alla ‘funzionalità’ del dollaro riduce la probabilità di nuove vendite – a meno che Trump non licenzi il presidente della Fed Jay Powell (come ha mostrato il breve crollo del dollaro di mercoledì) o non aumenti il protezionismo oltre la tolleranza attuale dei mercati, soprattutto contro la Cina,” hanno scritto gli analisti di ING in una nota.

“Non ce lo aspettiamo e vediamo ancora un certo supporto al dollaro nei prossimi mesi mentre si smonta la scommessa sui 14 punti base prezzati nel contratto Fed di settembre.”

I mercati attualmente prezzano circa 45 punti base di tagli ai tassi Fed per il resto dell’anno, leggermente meno rispetto a inizio settimana, quando erano vicini a 50 punti base.

Il calendario di venerdì include importanti dati sulle abitazioni e l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

Euro si riprende dalle minime, sterlina appesantita dai dati UK deboli

L’euro è salito dello 0,3% a 1,1623 contro il dollaro, recuperando da un minimo di tre settimane a 1,1556 registrato giovedì. Tuttavia, è destinato a perdere circa lo 0,6% nella settimana.

I prezzi alla produzione tedeschi sono diminuiti dell’1,3% su base annua a giugno, in linea con le previsioni. Nel frattempo, la lettura finale dell’inflazione dell’Eurozona ha confermato un aumento annuo dei prezzi al consumo del 2,0%, in linea con l’obiettivo della BCE.

Con pressioni inflazionistiche limitate in Germania, la BCE potrebbe avere margine per ulteriori stimoli. Tuttavia, i dazi del 30% minacciati da Trump sulle importazioni UE potrebbero complicare le decisioni della banca centrale.

Dopo la riunione di giugno, la BCE ha indicato che probabilmente manterrà i tassi di interesse invariati entro fine mese. ING ha però avvertito che potrebbero esserci sorprese.

“Detto ciò, la riunione BCE potrebbe rivelarsi meno noiosa del previsto,” ha detto ING. “Un taglio è altamente improbabile vista la comunicazione recente, ma i rischi legati ai dazi e un euro forte potrebbero rivitalizzare un fronte accomodante che sembrava ormai orientato verso una svolta neutrale.”

Nel frattempo, il GBP/USD è salito dello 0,2% a 1,3432 ma è comunque destinato a perdere circa lo 0,5% nella settimana. I dati recenti mostrano un aumento del tasso di disoccupazione nel Regno Unito e una contrazione del PIL a maggio, suggerendo che la Banca d’Inghilterra dovrà continuare ad abbassare i tassi.

Yen giù per incertezza politica

La coppia USD/JPY è salita dello 0,1% a 148,63, con lo yen destinato a perdere circa lo 0,8% nella settimana a causa dei timori che la coalizione di governo in Giappone possa perdere la maggioranza.

Un governo più debole potrebbe dare maggior peso ai partiti d’opposizione che spingono per tagli alla tassa sui consumi per alleviare l’impatto dell’inflazione sui cittadini.

I dati di venerdì hanno mostrato che l’inflazione core in Giappone è rallentata leggermente a giugno, ma è rimasta sopra l’obiettivo del 2% della Banca del Giappone.

Dollaro australiano e yuan in movimento

Il dollaro australiano è rimbalzato dello 0,5% a 0,6516 dopo essere sceso al livello più basso da oltre tre settimane, a causa di dati sull’occupazione deboli che hanno alimentato le attese per un taglio dei tassi da parte della RBA.

Lo yuan cinese è leggermente sceso, con il USD/CNY in calo dello 0,1% a 7,1782.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.