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La Borsa di Milano scende con il riaccendersi delle tensioni commerciali USA-Cina — vendite su banche e auto, utility in rialzo

Fiona Craig
14 Ottobre 2025 10:57AM

La Borsa Italiana ha aperto in territorio negativo mercoledì, in linea con l’andamento debole dei principali listini europei. Il sentiment di avversione al rischio è tornato dopo il rinnovarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, cancellando il rimbalzo della seduta precedente.

L’ottimismo di inizio settimana — alimentato da segnali di distensione diplomatica e dalle indiscrezioni su un prossimo incontro tra il presidente americano Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud — si è rapidamente dissipato. Un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha infatti dichiarato che Washington «non può impegnarsi in colloqui se allo stesso tempo minaccia Pechino», riaccendendo i timori di uno scontro commerciale. Il tono si è ulteriormente inasprito quando il segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha accusato la Cina di «tentare di danneggiare l’economia globale» in un’intervista al Financial Times.

Anche i future statunitensi in calo, dopo la chiusura positiva di Wall Street, hanno contribuito al clima di cautela. Intorno alle 10:00, l’indice FTSE MIB segnava un ribasso dell’1,2%, zavorrato da bancari e titoli automobilistici.

Il comparto bancario è stato particolarmente colpito, con Banco BPM (BIT:BAMI) in calo del 2,8%. Perdite di circa il 2% anche per UniCredit S.p.A. (BIT:UCG), BPER Banca (BIT:BPE), Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP). Oltre alla generale avversione al rischio, a pesare sul settore sono anche le indiscrezioni su una possibile tassa sulle banche che potrebbe rientrare nella prossima legge di bilancio.

Vendite diffuse anche sul comparto automobilistico europeo dopo il taglio delle previsioni da parte di Michelin (EU:ML), che ha segnalato un peggioramento delle condizioni in Nord America. Il titolo del produttore francese ha perso oltre il 9%. A Milano, Pirelli & C. S.p.A. (BIT:PIRC) ha limitato le perdite al 2,4%, mentre Stellantis N.V. (BIT:STLAM) è scesa del 3% finendo in fondo al Ftse Mib, dopo che Moody’s Investors Service ha confermato il rating Baa2 ma ha rivisto l’outlook a “negativo”.

In controtendenza le utility, che hanno retto meglio grazie al loro carattere difensivo. Tra i ribassi, Buzzi S.p.A. (BIT:BZU) ha ceduto il 2,7% dopo che UBS Group AG ha abbassato la raccomandazione da “buy” a “neutral”.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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