L'a.d. Luigi Gubitosi va avanti con Fibercop, la società della rete di accesso di Telecom, nata lo scorso 31 agosto e che è in attesa del via libera delle autorità europee. Mentre prende contatto con nuovi possibili partner come Tiscali e Fastweb (quest'ultima scambierà il 20% di Flashfiber per il 4,5% di Fibercop) per una rete d'accesso condivisa, Telecom avrebbe definito la governance della sua controllata. Se alla presidenza della nuova rete è stato scelto Massimo Sarmi, per il ruolo di amministratore delegato -scrive Repubblica- Gubitosi avrebbe sondato la disponibilità di Gianluca Landolina, amministratore delegato di Cellnex Italia, con una lunga esperienza nelle tlc, tra cui 16 anni in Wind dove ha lavorato con lo stesso Gubitosi.

Dopo aver valutato diverse candidature interne, proprio con l'idea che Fibercop sia il pezzo di rete più importante di Telecom, ma anche quello che può essere utilizzato da tutti i suoi concorrenti, Gubitosi avrebbe cercato un manager esperto di infrastrutture guardando all'esterno del gruppo.

Fonti finanziarie fanno inoltre notare che acquisire un capo azienda fuori da Telecom sarebbe importante per convincere tutti gli operatori che la rete d'accesso che sarà partecipata anche dal fondo infrastrutturale Usa Kkr (che ha opzionato fino al 37,5% di Fibercop), sarà neutrale rispetto al suo primo azionista. Se infatti in un momento successivo Fibercop riuscisse ad andare avanti nel progetto di rete unica, per cui Tim e Cdp hanno firmato una lettera di intenti impegnandosi a trovare una soluzione condivisa entro marzo, il fatto che a guidare la rete di accesso che dovrà fondersi con Open Fiber ci sia un manager che non ha mai lavorato in Telecom, renderà la strada meno impervia.

La futura governance di Fibercop potrebbe essere annunciata a breve, magari insieme ai risultati dei primi nove mesi di Telecom, che il mercato si aspetta in forte calo. Il terzo trimestre, che coincide con il periodo estivo, è stato molto difficile soprattutto per il mobile (il margine operativo lordo è atteso in calo del 14%), mentre la telefonia fissa seppur in calo (il mol dovrebbe calare di poco meno del 10%) ha offerto deboli segnali di miglioramento rispetto al secondo trimestre.

Fibercop intanto ha già messo a punto gli appalti per sostituire l'ultimo miglio di rete in rame con la fibra, mentre sulla rete unica e la fusione con Open Fiber pare tutto bloccato. La palla è infatti in mano dell'ad di Enel Francesco Starace che a metà novembre potrebbe portare l'offerta di Macquarie da 2,65 miliardi per il suo 50% di Open Fiber all'esame del cda.

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(END) Dow Jones Newswires

November 03, 2020 03:41 ET (08:41 GMT)

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