Ecco la Linea del Fuoco benedetto: che vuol dire che avrà dettobene se non la romperà in questa ottava...altrimenti avrà dettomale...e sarà un maledetto natale

Forza paghiamo la tassa, prima che c'imbrogliano la matassa

Oggi mezza Baccata nel Lume....Solo Tim si salva

Gli investitori tendono a monitorare i titoli che mettono a segno nuovi massimi e minimi assoluti o relativi, per delineare rapidamente il trend della società in borsa e ottimizzare il timing di ingresso o uscita dall’investimento.

Spesso si prende in esame l’orizzonte temporale delle 52 settimane (1 anno).

Ecco allora le società principali di Piazza Affari (quelle del Ftse Mib) che hanno toccato di recente livelli di prezzo significativi.

In evidenza anche la distanza di ciascun titolo dal suo massimo o minimo delle ultime 52 settimane.

Perché si osservano i massimi e minimi a 52 settimane

Il raggiungimento dei livelli massimi o minimi dell’ultimo anno fornisce informazioni utili per delineare un trend rialzista o ribassista e identificare la tendenza generale del titolo nell’ultimo anno di negoziazione.
Se un titolo si trova sui massimi delle ultime 52 settimane, evidentemente gli investitori ripongono fiducia nelle azioni della società e stanno spingendo verso l’alto i prezzi. Viceversa, quando una società tocca i minimi dell’ultimo anno, le pressioni dei venditori sono tali da determinare una marcata debolezza delle quotazioni.
Questo segnale, insieme ad altri (ad esempio, i volumi, le raccomandazioni degli analisti o la distribuzione di dividendi), può essere preso in considerazione nel momento in cui si decide se investire su una società. Si tratta chiaramente di un dato parziale, da affiancare necessariamente a considerazioni più approfondite sui fondamentali, sul ciclo economico, l’andamento e le prospettive del settore di appartenenza, o su altre specificità dell’azienda (ad esempio temi legati alla governance), eventuali strumenti tecnici, etc.

Inoltre, il raggiungimento di un massimo o un minimo è un’informazione basata sullo storico dei prezzi; pertanto, non fornisce di per sé indicazione alcuna sull’andamento futuro. Un titolo che ha toccato il ‘top’ (o il ‘bottom’) di mercato potrebbe proseguire il trend oppure invertire la rotta (come spesso accade in corrispondenza di determinati livelli tecnici). L’ideale sarebbe ovviamente acquistare un titolo sui minimi e venderlo sui massimi ma l’imprevedibilità dei mercati finanziari è tale che nessuno può realmente anticipare con certezza i movimenti futuri di un titolo.

I massimi e minimi di Piazza Affari nell’ultimo mese

Le società del Ftse Mib con ‘top’ e ‘bottom’ dell’ultimo anno

Di seguito viene fornita una panoramica dei titoli del Ftse Mib, indicando per ciascuno il valore massimo e minimo delle ultime 52 settimane e la distanza relativa da entrambi, sulla base dell’ultimo prezzo disponibile.

Fonte Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FinanzaOnline; dati aggiornati al 20/11/2024

Ecco alcuni titoli del Ftse Mib che si trovano più vicini o più lontani dai loro massimi storici. Di seguito, una serie di classifiche che evidenziano i titoli più prossimi e più distanti dai loro valori massimi e minimi raggiunti nell'ultimo anno.
Tra le azioni più vicine ai picchi di 52 settimane, troviamo quelle che hanno recentemente toccato i massimi.

Classifica Più vicini ai massimi Distanza dal massimo

1 GENERALI 1,6%

2 BPER BANCA 3,2%

3 POSTE ITALIANE 4,3%

4 BANCO BPM 5,5%

5 LEONARDO 5,9%

Al contrario, Stellantis, Stm e Campari sono le azioni più lontane dai loro massimi di mercato.

Classifica Più lontani dai massimi Distanza dal massimo

1 STELLANTIS 124,1%

2 STMICROELECTRONICS 104,8%

3 CAMPARI 84,1%

4 IVECO 63,4%

5 AMPLIFON 50,2%

I titoli del Ftse Mib più prossimi/lontani dai minimi

Stm, Amplifon e Inwit sono i titoli più vicini ai minimi relativi, seguite da Campari ed Eni.

I titoli più lontani dai minimi, invece, sono Unipol, Banca Mps e Bper.