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- 08/12/2021 08:23
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
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1 di 17 - Modificato il 08/12/2021 08:26
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Ubs, chi comprare e chi no fra i titoli dell'auto

Daimler offre la migliore combinazione fra utili al rialzo e transizione nell'elettrico. Nei confronti invece di Volkswagen è probabile che il sentiment migliori, anche se deve essere più veloce nell'esecuzione. Stellantis è ben impostata, mentre su Tesla gli analisti di Ubs hanno incrementato il prezzo obiettivo a 1.000 dollari

08/12/2021 07:25

Ubs, chi comprare e chi no fra i titoli dell'auto

Gli analisti di Ubs si aspettano che la produzione globale di automobili cresca del 15% nel 2022 grazie al miglioramento nella fornitura di chip, a condizione che la variante del coronavirus non inneschi nuovi problemi alla catena di approvvigionamento. Lo slancio degli utili nel primo semestre del 2022 sarà probabilmente più forte di quanto previsto dal consenso, in conseguenza di un buon rapporto prezzi/mix modelli e un solido portafoglio ordini. In sintesi gli esperti si aspettano che l'ebit nel segmento Oem (Original equipment manufacturer) cresca del 20% su base annua (esclusa Tesla) e quello nel segmento fornitori del 45%. Se è vero che il peggio è passato per quanto riguarda la carenza di chip, le revisioni degli utili nel corso del primo semestre 2022 saranno i driver principali del prezzo dei titoli nel breve termine.

Guardando ai singoli gruppi, Daimler offre la migliore combinazione fra utili al rialzo e transizione nell'elettrico. VW (prezzo obiettivo abbassato a 280 da 300 euro) rimane nella posizione ottimale come operatore storico ed è probabile che il sentiment migliori, anche se deve essere più veloce nell'esecuzione. Anche Stellantis ha una solida storia di utili, mentre su Tesla (rating neutrale) gli analisti hanno incrementato il prezzo obiettivo a 1.000 dollari (da 725) in conseguenza delle stime sui volumi e sugli utili più elevate. Fra i fornitori di componenti, il titolo preferito è invece Faurecia.

1) Bmw. Rating neutrale con un prezzo obiettivo di 93 euro. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari al 6,9%.

2) Daimler. Rating buy (comprare) con un prezzo obiettivo di 100 euro. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari al 5,8%.

3) Ford. Rating neutrale con un nuovo prezzo obiettivo di 20,5 dollari (in rialzo da 15 dollari). Il dividend yield 2022 e 2023 è pari al 2,6%.

4) General Motors. Rating buy (comprare) con un prezzo obiettivo di 77 dollari. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 2,7% e al 2,9%.

5) Renault. Rating buy (comprare) con un prezzo obiettivo di 49 euro. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente a 0,2% e 0,5%.

6) Stellantis. Rating buy (comprare) con un prezzo obiettivo di 25 euro. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari all'8,5%

7) Tesla. Rating neutrale con un prezzo obiettivo di 1.000 dollari (in rialzo da 725 dollari). Non distribuisce il dividendo.

8) Volkswagen. Rating buy (comprare) con un prezzo obiettivo di 280 euro (in calo da 300 euro). Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 7,4% e all'8,9%. (Riproduzione riservata).

2 di 17 - 18/3/2023 15:52
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Per Credit Suisse fine settimana decisivo. Il governo vuole le nozze con Ubs. Voci anche su BlackRock, che smentisce

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Per Credit Suisse fine settimana decisivo. Il governo vuole le nozze con Ubs. Voci anche su BlackRock, che smentisce

di Luca Gualtieri

Ubs potrebbe rilevare tutto o parte del gruppo di Zurigo, ma chiede un backstop al governo. I cda delle due banche dovrebbero essere convocati nel fine settimana per discutere il deal. Rumor su un intervento dell’asset manager americano che però esclude offerte concorrenti. | Per Credit Suisse il governo svizzero studia una cordata nazionale, ma i banchieri puntano i piedi | Credit Suisse, titolo sotto stress, la fuga della liquidità non si ferma. Parte la class action

Fine settimana rovente per Credit Suisse, la banca svizzera finita nel mirino dei mercati. Da un lato il governo di Berna spinge per una fusione tra il gruppo di Zurigo e Ubs. Il progetto è in discussione e l’esito delle trattative non è scontato, anche perché il vertice di Ubs avrebbe chiesto un backstop preventivo alle autorità. Nel frattempo il Financial Times scrive di un piano alternativo targato BlackRock. Secondo il quotidiano inglese l’asset manager guidato da Larry Fink, agendo insieme ad altri investitori internazionali, avrebbe messo nel mirino alcune divisioni di Credit Suisse. A stretto giro però è arrivata la risposta di BlackRock, che ha escluso offerte concorrenti. «BlackRock non sta partecipando a nessun piano per acquistare tutto o parti del Credit Suisse e non ha interesse a farlo», ha dichiarato un portavoce delal società.


3 di 17 - 19/3/2023 15:39
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Ubs offre un miliardo per rilevare Credit Suisse: 0,25 franchi per azione, sconto dell’87%. Ma la banca dice no

Ubs avrebbe chiesto anche una clausola di annullamento legata all’andamento dei cds. Zurigo molto fredda sulla proposta: danneggia soci e dipendenti. Il pressing del governo per raggiungere un accordo, che resta in salita. Le ipotesi alternative: spezzatino o separazione delle attività svizzere | Credit Suisse, cosa rischiano i risparmiatori | Ubs si oppone alle nozze con Credit Suisse, ma il governo svizzero spinge per l’operazione di sistema | Corrado Passera: le crisi di Svb e di Credit Suisse non contageranno le banche europee | Credit Suisse, titolo sotto stress, la fuga della liquidità non si ferma. Parte la class action | Credit Suisse, in 24 ore i sauditi cambiano linea: prima la Saudi National Bank fa crollare il titolo, poi difende la banca

4 di 17 - 19/3/2023 15:40
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Ubs avrebbe messo sul tavolo fino a un miliardo di franchi per rilevare Credit Suisse, la banca svizzera finita nel mirino dei mercati. Secondo quanto riportato dal Financial Times, domenica 19 marzo il primo gruppo elvetico avrebbe proposto un’operazione carta contro carta che valorizzerebbe le azioni di Credit Suisse per appena 0,25 franchi, con uno sconto dell’87% rispetto al prezzo di borsa di venerdì 17.

Leggi anche: Credit Suisse, titolo sotto stress, la fuga della liquidità non si ferma. Parte la class action

5 di 17 - 19/3/2023 15:40
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

I paletti di Ubs e le resistenze della preda

Sempre secondo quanto scrive il quotidiano inglese, Ubs avrebbe chiesto anche una clausola di annullamento dell'accordo, nel caso in cui i cds di Credit Suisse salissero di 100 punti base o più. «La situazione è in rapida evoluzione e non vi è alcuna garanzia che i termini rimarranno gli stessi o che verrà raggiunto un accordo», spiega una fonte. Le prime reazioni del vertice di Credit Suisse sono del resto fredde. L’offerta di Ubs viene ritenuta troppo bassa e controproducente per soci e per dipendenti che detengono azioni.

Credit Suisse, viene ricordato, gestisce oggi 500 miliardi di masse, ha una capitalizzazione di 7,4 miliardi e ha da poco chiuso un aumento di capitale da 4 miliardi di franchi (con nuove azioni emesse a 2,5 franchi), che ha portato il coefficiente patrimoniale cet1 ai livelli delle altre banche sistemiche europee. «Valori che contrastano nettamente con la proposta di Ubs», spiega una fonte.

I mal di pancia al vertice di Credit Suisse insomma sono forti e qualche banker ipotizza che il vertice di Ubs abbia volutamente presentato un’offerta irricevibile per svincolarsi dall’operazione di sistema.

6 di 17 - 19/3/2023 15:40
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Sarebbe insomma una mossa simile a quella fatta nel 2021 dal ceo di Unicredit Andrea Orcel sul dossier Mps. In ogni caso, si ritiene che per vincere queste forti resistenze Ubs dovrebbe alzare il prezzo per azione offerto almeno fino a 2,5 franchi, il valore di emissione dei nuovi titoli nel corso dell'ultimo aumento di capitale o, per lo meno, allinearlo alla media degli ultimi tre/sei mesi.

Leggi anche: La lezione per Bce e Ue che arriva dalle crisi di Svb e Credit Suisse

Il ruolo dell’esecutivo

Il governo di Berna, in stretto contatto con la banca centrale, spinge per una fusione tra il gruppo di Zurigo e Ubs. Un nuovo vertice dell’esecutivo si è tenuto domenica mattina per imprimere un’accelerazione definitiva al deal.

7 di 17 - 19/3/2023 15:41
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

La trattativa ha fatto passi in avanti, concentrandosi soprattutto sul backstop pubblico richiesto dal vertice di Ubs per tutelare la banca dalle eventuali spese legali future, dai costi di liquidazione di alcuni asset della banca e dai rischi che potrebbero emergere dalla divisione di investment banking con le sue le attività di trading.

Allo studio ci sarebbe la concessione da parte dello Stato svizzero di garanzie per circa 6 miliardi di dollari. Non si esclude peraltro che la prima banca svizzera possa rilevare solo alcune attività (come le gestioni patrimoniali e l’asset management) e non l’intero perimetro. Oltre alle autorità svizzere, sul dossier sarebbero al lavoro anche le controparti americane e inglesi, alla luce delle profonde ramificazioni del business di Credit Suisse sulle piazze finanziarie di Londra e di New York.

Leggi anche: Per Credit Suisse il governo svizzero studia una cordata nazionale, ma i banchieri puntano i piedi

Credit Suisse, cosa rischiano i risparmiatori?

8 di 17 - 19/3/2023 15:41
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Il giallo su BlackRock

Nella mattinata di sabato 18 il Financial Times ha scritto di un piano alternativo targato BlackRock. Secondo il quotidiano inglese l’asset manager guidato da Larry Fink, agendo insieme ad altri investitori internazionali, avrebbe messo nel mirino alcune divisioni di Credit Suisse.

A stretto giro però è arrivata la risposta di BlackRock, che ha escluso offerte concorrenti. «BlackRock non sta partecipando a nessun piano per acquistare tutto o parti del Credit Suisse e non ha interesse a farlo», ha dichiarato un portavoce della società.

Secondo alcune fonti comunque i rumor dimostrerebbero la forte attenzione della finanza americana per la partita, vista la forte interconnessione tra le attività del gruppo svizzero e quelle di molte banche di Wall Street.

Secondo quanto riportato da Reuters, Warren Buffett di Berkshire Hathaway avrebbe tenuto discussioni con alti funzionari dell'amministrazione Biden sulla crisi in corso. Nessun commento ufficiale invece per ora su un possibile coinvolgimento di Deutsche Bank che potrebbe acquisire alcuni asset di Credit Suisse, in particolare nell’area dell’asset management.

9 di 17 - 19/3/2023 15:42
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Il matrimonio tra i due gruppi

La strada maestra per Credit Suisse resta insomma quella di un matrimonio con Ubs che potrebbe coinvolgere anche altri istituti svizzeri. I consigli di amministrazione delle due banche si incontreranno separatamente nel fine settimana per valutare l'operazione.

Il progetto sarebbe stato condiviso anche con le controparti americane e inglesi di Credit Suisse. L'obiettivo delle autorità svizzere resterebbe infatti quello di trovare una soluzione semplice e diretta prima dell'apertura dei mercati lunedì.

Sabato 18 si sarebbe tenuta una riunione del consiglio federale sul tema. Tra gli ostacoli da aggirare c’è quello della tempistica. La legge svizzera prevede che gli azionisti abbiano sei settimane di tempo per deliberare su un’operazione straordinaria. Un intervallo decisamente troppo lungo a fronte dell’emergenza in atto. Tra le ipotesi di lavoro ci sarebbe dunque quella di saltare il periodo di consultazione.

Leggi anche: Per scongiurare la crisi Credit Suisse la Svizzera è pronta a giocare la carta Ubs

10 di 17 - 19/3/2023 15:42
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

La soluzione allargata

Secondo indiscrezioni circolate nella giornata di venerdì 17 il progetto potrebbe anche coinvolgere altri intermediari elevatici, configurandosi come una vera e propria cordata nazionale. Per aggirare i paletti antitrust, fonti finanziarie suggeriscono che la soluzione dovrebbe coinvolgere anche le casse di risparmio (riunite nel gruppo Raiffeisen) e qualche grande banca cantonale come quella di Zurigo. In alternativa Ubs potrebbe cedere asset subito dopo l’annuncio dell’integrazione.

Leggi anche: Credit Suisse, da Lehman in poi il grande ventre molle delle Big Bank europee

11 di 17 - 19/3/2023 15:43
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

La corsa del governo

La necessità di individuare una soluzione in tempi rapidi sarebbe giustificata dall’incertezza che ancora domina nel sistema finanziario europeo nei confronti di Credit Suisse. Secondo Morningstar la banca ha registrato più di 450 milioni di dollari di deflussi netti dai suoi fondi in gestione negli Usa e in Europa tra il 14 e il 15 marzo.

Venerdì 17 inoltre almeno quattro grandi banche del Vecchio Continente tra cui Socgen e Deutsche Bank avrebbero limitato le operazioni che coinvolgono il gruppo di Zurigo o i suoi titoli. Mossa simile a quella compiuta in precedenza da Bnp Paribas. Un segnale di quella mancanza di fiducia che rischia di produrre un pericoloso avvitamento per la banca.

12 di 17 - 19/3/2023 15:43
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Le resistenze dei banchieri

La volontà del governo svizzero si sta però scontrando con l’opposizione dei banchieri. Già giovedì 16 era emersa una forte contrarietà dei vertici di Credit Suisse e di Ubs all’ipotesi di un matrimonio forzato. Il timore dei potenziali cavalieri bianchi è che la banca di Zurigo abbia problematiche non ancora emerse, che potrebbero compromettere la stabilità del nuovo gruppo. «Nessuna delle due banche vuole farlo, ha detto una fonte. I regolatori non hanno il potere di forzare la fusione», ha spiegato una fonte a Reuters. Ancora nella serata di sabato 18 diverse fonti finanziarie escludevano ancora la «garanzia del raggiungimento di un accordo».

Perplessità simili stanno circolando anche al vertice delle maggiori banche estere. Fredde sul dossier appaiono ad oggi anche le italiane Intesa Sanpaolo e Unicredit, che pure negli anni scorsi avevano guardato il dossier. «Senza una profonda due diligence e garanzie chiare da parte dello Stato svizzero è difficile che una banca estera faccia un passo in avanti», spiega un banchiere. Un’integrazione in tempi brevi insomma dovrà superare ostacoli consistenti che rischiano di comprometterne l’esito.

Le alternative

Se il piano A perseguito dal governo e della banca centrale svizzera rimane la fusione tra Credit Suisse e Ubs, si è iniziato a ragionare anche su soluzioni alternative. Per esempio lo spezzatino del gruppo o una raccolta di fondi per garantire l’autonomia delle sole attività svizzere, da cui verrebbero successivamente separati la gestione patrimoniale e altri asset destinati alla cessione. (riproduzione riservata)

13 di 17 - 19/3/2023 16:00
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Ultimo aggiornamento: 17/03/2023
(quotazione in dollari)

ISIN: CH0244767585 - Mercato: NYSE
-5,53% 18,195 UBS
Chiusura del 17 marzo

Ribasso per UBS, che archivia la sessione in forte flessione, mostrando una perdita del 5,50% sui valori precedenti. La partenza è stata difficile per il titolo che è partito a 18,4 USD sopra il livello più basso della giornata precedente andando poi progressivamente a peggiorare nel corso degli scambi, per concludere in apnea a 18,2 verso i minimi di giornata. L'analisi settimanale del titolo rispetto all'S&P-500 mostra un cedimento rispetto all'indice in termini di forza relativa di UBS, che fa peggio del mercato di riferimento.

Analisi di Status e trend

Analizzando lo scenario di UBS si evidenzia un ampliamento della fase ribassista al test del supporto 17,6. Prima resistenza a 19,39.

Le attese sono per un prolungamento della linea negativa verso nuovi minimi a 17,01.

Analisi del rischio

L'operatività sul titolo appare predisposta soprattutto per quegli investitori avversi al rischio. Il trend si conferma piuttosto costante, con conferme che ci giungono anche dall'incremento dei volumi pari a 6.343.674 rispetto alla media mobile dei volumi dell'ultimo mese fissata a 3.419.131.

14 di 17 - 19/3/2023 21:03
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Ubs compra Credit Suisse per 3 miliardi. Il governo: soluzione migliore per ripristinare la fiducia. Bruciati 16 miliardi di bond

Ubs mette sul piatto oltre due miliardi di franchi. Berna concede 9 miliardi di garanzie pubbliche a copertura di esuberi, cause legali e minusvalenze da cessioni. Dalla banca centrale 100 miliardi di liquidità. La ministra delle Finanze svizzera: «è una soluzione di mercato, non un salvataggio». Ma i soci non potranno votare | VIDEO | Corrado Passera: le crisi di Svb e di Credit Suisse non contageranno le banche europee | Credit Suisse, titolo sotto stress, la fuga della liquidità non si ferma. Parte la class action | in 24 ore i sauditi cambiano linea su Credit Suisse | LA NOTA DELLA BANCA CENTRALE SVIZZERA
15 di 17 - 24/3/2023 11:50
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Ubs e Credit Suisse sotto stress, le banche finiscono alla sbarra negli Usa per i miliardi degli oligarchi

La fusione fra Ubs e Credit Suisse, annunciata dal governo svizzero, dalla banca centrale (Bns) e dalla Finma, l’autorità sui mercati, diventa un caso politico internazionale. E i titoli di entrambe le banche venerdì 24 marzo finiscono in netto rosso | Ubs cerca di frenare la fuga dei gestori patrimoniali nel Fareast | Crisi dei bond At1, colpite due banche tedesche che finanziano immobili e un fondo pensione. Gli effetti in Italia

17 di 17 - Modificato il 07/11/2023 13:52
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021

muscleUbs, primo trimestre in rosso+1

Ubs ha registrato una perdita di 785 milioni di dollari nel terzo trimestre, dopo aver contabilizzato 2,1 miliardi di dollari di spese legate all’acquisizione di Credit Suisse. Il dato si confronta con le stime di un sondaggio commissionato da Ubs che indicavano una perdita di 444 milioni di dollari attribuita agli azionisti. Escludendo l’impatto dell’acquisizione, Ubs ha registrato un utile sottostante di 844 milioni di dollari.
Ancora un segnale di debolezza per l’economia europea. Gli indici Pmi servizi peggiorano: in Italia a ottobre il dato è diminuito a 47,7, rispetto a 49,9 di settembre. L’Indice Hcob Pmi della produzione composita dell’Eurozona è sceso a 46,5 dal 47,2 di settembre. In Germania, l’indice Hcob Pmi servizi ha toccato quota 48,2, in calo rispetto al 50,3 di settembre.

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