Banca Mb: Tozi schiva grana, cade castello accuse (MF)
27 Dicembre 2022 - 10:11AM
MF Dow Jones (Italiano)
Dall'archeologia finanziaria e giudiziaria torna alla ribalta il
caso di Banca Mb, un piccolo istituto d'affari milanese fondato
agli inizi del Duemila che nell'ormai lontano 2009 venne
commissariato dall'allora governatore della Banca d'Italia Mario
Draghi e poi nel 2012 dichiarato insolvente.
Da quella vicenda, scrive Milano Finanza, scaturì un'inchiesta
della procura di Milano per bancarotta, aggiotaggio e ostacolo alla
vigilanza: sotto la lente finirono i finanziamenti concessi ad
alcuni dei soci che sarebbero anche stati utilizzati per l'aumento
di capitale della banca stessa. Soldi versati inutilmente: al
termine della liquidazione la banca si ritrovò con un ammanco
patrimoniale di circa 46 milioni. Da qui anche l'ipotesi della
bancarotta. Uno dei filoni in cui venne poi spacchettata
l'inchiesta si trascina ancora oggi nei tribunali e vede, come
co-protagonista, Gianluigi Torzi, il finanziere molisano 43enne
residente a Londra diventato famoso nel 2020 come il broker del
Vaticano, per il suo coinvolgimento nello scandalo del palazzo
londinese di Sloane Avenue. Venerdì 23 dicembre Torzi ha incassato
un'importante assoluzione, per non aver commesso il fatto, davanti
al gup del tribunale di Milano, dove era giudicato con rito
abbreviato. Il processo continua invece per gli altri imputati che
hanno scelto il rito ordinario, che si concluderà il 23 gennaio
2023.
Per il broker si tratta di un giudizio importante perché gli
consente di alleggerire la sua posizione di fronte alla giustizia
italiana e anche a quella vaticana, dove è imputato in un processo
attualmente in fase di dibattimento dentro le Sacre Mura legato
alla gestione dei capitali della Segreteria di Stato. «Il primo
muro portante del castello fantasioso di accuse mosse al dottor
Torzi nel nostro paese è crollato. Continueremo in questa opera
finché non verrà del tutto ristabilita la verità riguardante la sua
persona e la sua professionalità», ha dichiarato l'avvocato Marco
Franco che con Matteo Santamaria e a Milano con Rosario Minniti e
Mario Zanchetti assiste Torzi nella varie partite giudiziarie tra
Milano, Roma e la Città del Vaticano.
L'inchiesta del promotore di giustizia vaticana -che contesta a
Torzi un illecito profitto di 15 milioni di euro e che nel 2020
aveva portato a un clamoroso arresto del broker in Vaticano, durato
una decina di giorni- ha fatto sì che Torzi sia finito anche in
un'indagine della procura di Roma per autoriciclaggio: una parte
del denaro ottenuto dal Vaticano (4,5 milioni) sarebbe stata usata
per investire in società quotate a Piazza Affari. Lo scorso 19
dicembre c'è stato il rinvio a giudizio: il processo per Torzi e
altri quattro imputati è stato fissato per giugno 2024. Per Torzi
nel 2021 era stata anche emessa un'ordinanza di custodia cautelare,
poi annullata dalla Cassazione. A Milano invece Torzi si trova
coinvolto in un'indagine su un'intricata vicenda di sparizione di
azioni pari al 15% di Aedes, la storica società immobiliare quotata
in Borsa, nella quale il broker aveva sottoscritto un bond della
controllante Augusto spa; c'è poi l'inchiesta per truffa,
corruzione tra privati e abusivismo finanziario con al centro
società di mutuo soccorso Cesare Pozzo, ora in udienza preliminare.
Torzi è tra gli imputati.
Il procedimento per Banca Mb nasceva da un'indagine che aveva
evidenziato presunti atti di bancarotta distrattivi attraverso
concessioni di aperture di credito senza le dovute garanzie. Nel
2017 tuttavia il gup Luigi Gargiulo ha smontato gran parte delle
accuse dichiarando il non luogo a procedere perché il fatto non
sussiste (e per alcune archiviazioni, residuali) e rinviando a
giudizio solo per alcuni reati marginali. È nel secondo filone di
indagini su Banca Mb che viene coinvolto Gianluigi Torzi, con
l'ipotesi di avere concorso (da esterno) nel reato di bancarotta
per avere presuntamente sottoscritto con Banca Mb un finanziamento
in qualità di amministratore di Human Capital srl per 4 milioni. La
difesa ha dimostrato che Torzi in realtà non era più amministratore
della Human Capital nell'ottobre 2008, quando Banca Mb concesse il
credito, e che fossero capienti le garanzie, che comprendevano
anche un pegno su obbligazioni Eurinvest Finanza Stabile
convertibili in azioni K.R. Energy, entrambe dell'avvocato Nicola
Squillace, anch' egli imputato nel filone con rito ordinario.
alu
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