Il progetto da 30 milioni di euro per lo stabilimento produttivo
nell'area portuale di Brindisi per la realizzazione di pale eoliche
firmato Act Blade Europe ha avuto il parere positivo della Regione
Puglia e "tra non oltre una settimana" riceverà l'autorizzazione
formale.
A dirlo in esclusiva a MF-DowJones è Gabriele Menotti Lippolis,
presidente di Confindustria Brindisi che, pochi giorni fa durante
l'assemblea pubblica dell'associazione, ha candidato Brindisi a hub
strategico per l'approvvigionamento energetico del Paese.
"Act Blade ci piace particolarmente perché allineata con le
strategie del territorio", precisa Lippolis, spiegando che la
società, oltre all'insediamento dell'eolico, sta costruendo
un'Academy per formare il personale e ha in piano l'avviamento di
un Centro di Ricerca sul settore eolico, che rappresenterebbe il
primo specializzato in Italia".
Il tessuto imprenditoriale energetico del brindisino in tal
senso accelera a 360* sulla transizione energetica, con un parterre
di oltre 3 miliardi di euro di investimenti - che vede coinvolte
Enel, A2A, Renantis con Blue Float, Edison, Eni e altre imprese
nazionali e internazionali, anche in settori come l'areospazo tra
cui Avio Aero, Leonardo e Salver del gruppo Magnaghi "Tutti
investimenti", sottolinea Lippolis, "in linea con il Green Deal
dell'Europa".
Domanda. Ma l'Italia è pronta per diventare l'Hub Energetico del
Mediterraneo? E Brindisi?
Risposta. Se non ora, quando? Sia per il Paese sia per Brindisi
che, tra le altre, ha il grande vantaggio di avere il porto
naturale più grande del Mezzogiorno. Guardando al futuro, le aree
portuali non saranno più associate a turismo e scambio merci. O
meglio, non solo. I porti diventeranno a tutti gli effetti dei poli
energetici industriali e noi stiamo gettando le basi per
diventarlo. All'assemblea di lunedì abbiamo visto una convergenza
sul tema del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e del
ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e
il Pnrr Raffaele Fitto.
D. Il porto di Brindisi, in tal senso, è strategico?
R. In un'ottica di accorciamento delle catene globali e di
ridefinizione di alcune fasi della produzione nell'area
mediterranea, il ruolo del porto di Brindisi può diventare cruciale
per intercettare nuovi flussi di traffico intra-mediterraneo, in
particolare rafforzando i servizi e le infrastrutture per
l'intermodalità. E anche per questo ho detto al ministro Fitto che
sarebbe importante, nell'ottica del Pnrr e della sua eventuale
revisione, che gli interventi del governo, di Invitalia e Cdp sul
tema dell'economia del mare e dei porti vedano più risorse e
soprattutto procedure semplificate.
D. Cosa manca per fare il salto di qualità?
R. Sulla carta siamo già un hub energetico, ma questo è dettato
dal lavoro svolto negli ultimi anni. Abbiamo ancora un tasso di
disoccupazione troppo alto - attorno al 40% - ma le consapevolezze
sono necessarie per cambiare e noi sappiamo che serve un cambio di
passo. L'ho detto alla presenza del ministro Fitto, del presidente
Emiliano e di altre istituzioni: le risorse del Pnrr devono essere
utilizzate anche per agevolare la formazione, che va calibrata
ancora di più sulla domanda del mercato e sulle aspirazioni dei
ragazzi.
D. E qual è il ruolo di Confindustria?
R. Confindustria Brindisi, in questa partita, vuole
rappresentare l'interfaccia con il sistema imprenditoriale. Le
nostre Università stanno rafforzando sempre più la sinergia con il
mondo delle imprese. Certo, non possiamo tralasciare il rilancio
del comprensorio della Cittadella della Ricerca, ma confidiamo che
la Regione trovi al più presto soluzioni adeguate in questa
direzione.
D. Cosa chiedete al governo Meloni?
R. Sicuramente non soldi, perché sono le imprese che vengono da
noi, come dimostrano i 3,4 miliardi di investimenti. Ma auspichiamo
a iter procedurali più veloci, perché se Enel ha dovuto aspettare
14 anni per mettere in campo un investimento da 280 milioni di euro
sul fotovoltaico, è evidente che c'è un problema.
D. Lo stesso governo che chiede 85 Gigawatt di rinnovabili al
2030. Ha una proposta per sburocratizzare l'iter?
R. E' un cane che si morde la coda, ma forse una strada
alternativa e percorribile c'è. Esattamente come sono stati
nominati i Commissari straordinari per le Zes, il governo potrebbe
istituirne per l'Energia. E soprattutto, anziché definire tutto
'straordinario', facciamolo diventare 'ordinario'. La burocrazia è
fondamentale ma deve funzionare anche in ottica strategica, per
l'intero Paese.
D. Hub energetico italiano va di pari passo con quello
europeo?
R. L'autonomia energetica è un valore che non possiamo più
permetterci di non avere. E per non rischiare creiamo l'energetico
in Italia, poi il ragionamento con l'Europa verrà da sé.
D. Tra le varie ambizioni, c'è quella di una Hydrogen Valley.
Lei crede nell'idrogeno?
R. Io sono un grande tifoso dell'idrogeno, non mi sarei esposto
se così non lo fossi.
D. Ma?
R. C'è un ma, esattamente. E' oggettivamente ancora
antieconomico, soprattutto rispetto al gas. Dobbiamo essere
consapevoli che entrerà a regime - probabilmente tra qualche anno -
e in quest'ottica stiamo lavorando per essere pronti a diventarne
cluster.
D. Mi sembra questo il senso di chiamarla transizione
energetica, no?
R. Esattamente. Abbiamo inquinato per 150 anni con i motori a
scoppio, ora lavoriamo - e lo facciamo duramente - per effettuare
un passaggio verso un mondo e un futuro sostenibile.
ann
anna.dirocco@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
March 16, 2023 12:16 ET (16:16 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Avio (BIT:AVIO)
Storico
Da Dic 2024 a Gen 2025
Grafico Azioni Avio (BIT:AVIO)
Storico
Da Gen 2024 a Gen 2025