Tonfo Diasorin (-5,5%) in attesa del piano

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 15 dic - Seduta contrastata per le Borse europee al termine della settimana delle banche centrali: gli indici continentali non riescono a mantenere i rialzi della prima parte della giornata e chiudono in ordine sparso con il Ftse Mib di Milano a +0,05%.

Dopo il rally favorito dagli annunci della Fed su tre possibili tagli al costo del denaro nel 2024, i listini avevano frenato alla vigilia sulle indicazioni della Bce, ancora orientata alla prudenza sulle prospettive di abbassamento dei tassi d'interesse. A caratterizzare la seduta odierna sono stati i dati macro relativi all'inflazione, che in Italia ha rallentato la corsa, segnando un aumento dello 0,7% a novembre, contro il +1,7% del mese precedente, e agli indici Pmi di manifattura e servizi. Nell'Eurozona l'attività manufatturiera è rimasta debole ma stabile, mentre quella dei servizi è ulteriormente calata, attestando una contrazione più rapida dell'attività economica; negli Usa, al contrario, l'indice sull'attività manifatturiera è diminuito a dicembre, contro le attese, assestandosi ad un livello ancora inferiore a 50, quindi in area di contrazione, mentre l'attività nel settore dei servizi è rimasta in espansione.

Tra i migliori comparti di giornata a livello continentale si attestano materie prime (con il sottoindice Stoxx 600 di settore a +1,4%), seguite da tecnologia (+1%) e costruzioni (+0,7%); tra i peggiori, telecomunicazioni(-0,8%) e Energia (-0,7%).

Tra i titoli a Piazza Affari, terminano in cima al listino Stmicroelectronics (+2,74%) sulla scorta delle migliorate raccomandazioni degli analisti, e Tim (+2,36%) sulle indiscrezioni relative al fatto che il ricorso fatto da Vivendi sulla cessione della rete non sarebbe con procedura d'urgenza. In territorio negativo Cnh Industrial (-1,13%), che lunedì lascerà il Ftse Mib e sarà sostituita da Brunello Cucinelli (-2,84%). In una seduta fiacca per il comparto bancario in Europa (-0,3% l'Euro Stoxx 600) e in Italia (Banca Mps -2,07%, Banco Bpm -1,72%, Unicredit -0,69%), Bper termina in flessione del 2,2%, sulle indiscrezioni di stampa secondo cui sarebbe già stato aperto il cantiere sulla governance per il rinnovo del Cda, in discussione all'assemblea di aprile 2024, contestualmente all'approvazione del bilancio. Ad appesantire il titolo anche le rinnovate ipotesi di nozze tra Bper e Mps, con il Mef che potrebbe assumere il ruolo di silent-partner (socio senza diritto di voto) nella combined entity di cui deterrebbe (assumendo un'operazione 100% carta ai prezzi attuali) circa il 18%. In coda Diasorin (-5,53%) in attesa della presentazione del piano industriale al 2027 dopo la chiusura dei mercati.

Sul valutario il biglietto verde resta debole, con la moneta unica che sfiora la soglia di 1,1 dollari, mentre gli investitori continuano a valutare le mosse della Fed: l'euro vale 1,0908 dollari (1,098 in avvio, 1,09 ieri in chiusura), mentre il cambio con lo yen è a 154,705 (156,043 in apertura, da 154,8). Il petrolio è in calo: i contratti del Wti gennaio scendono dello 0,73% a 71,06 dollari al barile, quelli del Brent febbraio dello 0,67% a 76,1 dollari. I contratti gennaio del gas scambiati ad Amsterdam calano del 4,8% a 33,175 euro al megawattora.

Infine lo spread è in rialzo a 171 punti, dai 168 della vigilia, con il rendimento decennale benchmark che scende leggermente al 3,72%.

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(RADIOCOR) 15-12-23 17:48:31 (0608)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN

 

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December 15, 2023 11:48 ET (16:48 GMT)

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