L'azionario milanese chiude in calo l'ultima seduta della
settimana, in linea con la debolezza diffusa in tutta Europa.
Il Ftse Mib ha segnato un ribasso dello 0,05% a 24478 punti. Al
momento Wall Street è in flessione, con il Dow Jones che registra
un -0,6%.
Sul mercato hanno continuato a pesare le crescenti
preoccupazioni relative alla diffusione del coronavirus e al suo
impatto sull'economia globale.
Sul fronte macro, la produzione industriale in Germania è
diminuita del 3,5% a livello mensile a dicembre, mentre su base
annuale, si è ridotta del 6,8%, numeri peggiori del consenso degli
economisti, che si aspettavano un calo molto meno pronunciato,
dello 0,2%. La bilancia
commerciale tedesca a dicembre, in termini destagionalizzati,
ha
registrato, invece, un surplus di 19,2 mld euro.
Nel dettaglio, le esportazioni tedesche sono salite dello 0,1% a
livello mensile e del 2,3% su base annuale, mentre le importazioni
sono scese dello 0,7% a livello congiunturale e salite dell'1,2%
a/a.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, sono stati creati 225.000
posti di lavoro nei settori non agricoli a gennaio, un dato
nettamente superiore al consenso degli economisti che si
aspettavano un incremento di 156.000 unitá. I nuovi posti di lavoro
creati dal settore privato sono invece risultati pari a 206.000
unitá.
Il tasso di disoccupazione statunitense a gennaio è, tuttavia,
risalito al 3,6%, piú di quanto atteso dal consenso degli
economisti a 3,5%. Infine, la retribuzione media oraria,
attentamente monitorata dalla Fed in ottica inflazione, è salita
dello 0,25% m/m a 28,44 dollari, al di sotto del consenso (+0,3%
m/m).
A piazza Affari, in luce Finecobank (+3,71%), in scia alla
raccolta netta a gennaio di 323 mln euro, e Azimut H. (+1,41%).
Bene il settore bancario. Da segnalare Mediobanca (+2,74%), su
cui Equita Sim e Deutsche Bank hanno confermato il rating buy.
Segue Banco Bpm (+2,5%), con Banca Imi che ha ribadito la
raccomandazione buy, mentre Kepler Cheuvreux e Equita Sim hanno
alzato il prezzo obiettivo rispettivamente da 2 a 2,2 euro e da 2,8
a 2,9 euro, e Ubi B. (+1,43%).
In calo, invece, Bper (-0,94%) e B.Mps (-1,65%), che ha chiuso
il quarto trimestre dell'anno con una perdita pari a 1,218 mld di
euro, rispetto a quella di 96,6 mln del quarto trimestre 2018.
In rialzo Leonardo Spa (+3,14%), su cui Morgan Stanley ha
aumentato il prezzo obiettivo a 13,8 da 13,65 euro, confermando il
rating overweight.
In rosso Cnh I. (-4,94%), dopo i conti 2019 e la revisione della
guidance 2020, e Fca (-1,63%), su cui Equita Sim ha abbassato il
prezzo obiettivo da 17,1 a 16,8 euro e Societe Generale ha ridotto
le stime di Eps del 9,8% per il 2020 e del 12,8% sul 2021.
Tra le utility, in evidenza Enel (+0,58%), dopo i giudizi
positivi degli analisti sui preliminari 2019, Snam (+0,44%) e Hera
(+0,38%).
In calo il settore del lusso, che risente particolarmente dei
timori relativi al coronavirus: Moncler (-2,22%), S.Ferragamo
(-1,89%), B.Cucinelli (-3,59%), Tod'S (-1,24%).
In flessione anche Saipem (-2,77%), Tenaris (-1,82%), su cui
Equita Sim ha abbassato il prezzo obiettivo da 11,6 a 11 euro, e
Eni (-0,49%).
Tra le mid cap, rally di Datalogic (+6,42%). Segue Ascopiave
(+1,78%), mentre perdono terreno Brembo (-3,61%) e Sogefi (-2,45%).
Sull'Aim, in luce Wm Capital (+14,63%) e Crowdfundme (+10,37%).
cm
chiara.migliaccio@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
February 07, 2020 11:54 ET (16:54 GMT)
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