Italia: ridurre oneri fiscali e puntare su investimenti (Mi.Fi.)
06 Luglio 2020 - 9:40AM
MF Dow Jones (Italiano)
Non solo la riduzione degli oneri burocratici. Per catalizzare
veramente gli investimenti necessari al rilancio del Paese, il
pubblico dovrà essere ridisegnato anche prestando maggiore
attenzione alla formazione e alla valorizzazione del capitale
umano, risorsa spesso data per scontata ma in realtà fondamentale
quando si vuole rivoluzionare un'organizzazione.
È questo l'appello lanciato venerdì 3 luglio dai protagonisti di
"Ripartitalia P.A.- Reinventare lo Stato", evento organizzato da
ClassCnbc (televisione del Gruppo Class E. che assieme a
DowJones&Co. Controlla questa agenzia), e MF-Milano Finanza per
discutere sul futuro che attende la pubblica amministrazione
italiana proprio nei giorni in cui iniziava a circolare la prima
bozza del decreto Semplificazione studiato dal Governo. La giornata
di confronto ha visto la partecipazione di oltre mille persone
collegate via Zoom. A detta dello stesso viceministro dell'Economia
Antonio Misiani, intervenuto come ospite al convegno, il testo
«continuerà a essere oggetto di confronto in seno al Governo e
approderà in Cdm nei prossimi giorni», precisamente lunedì secondo
le ultime indiscrezioni.
A rimarcare la necessità di investire sulle risorse umane è
stato in apertura dei lavori lo stesso editor in chief e ceo di
Class Editori, Paolo Panerai, che ha sottolineato l'importanza
della qualità delle persone impiegate nel pubblico dicendo che "è
fondamentale ci sia l'orgoglio di far parte della Pa mentre spesso
le motivazioni di chi cerca di essere assunto sono altre".
"Bisognerebbe fare in modo che i giovani che escono dalle facoltà
con voti eccellenti abbiano subito il diritto di entrare ai livelli
più alti delle amministrazioni», ha aggiunto Panerai, «così da
capovolgere l'attuale situazione per cui la pubblica
amministrazione è considerata come un ripiego e non un
obiettivo".
Sullo stesso tema si è soffermato anche il ministro della
Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, secondo la quale "dovremo
investire ancora di più non solo nelle competenze digitali ma anche
in quelle trasversali di cui si parla molto nel settore privato ma
poco nel pubblico". Da qui la necessità, ha detto il ministro, «di
valutare le skills e come si possano adattare le competenze nella
Pa per avere buoni manager pubblici". Su questo aspetto si sono
concentrati anche gli interventi degli altri ospiti del convegno,
come il presidente di Open Fiber Franco Bassanini, che ha
sottolineato l'importanza, oltre che di un "rilancio degli
investimenti per aggiustare il rapporto debito/pil", anche di
"recuperare le carenze di personale con competenze tecniche,
informatiche e manageriali". Da questo punto di vista, ha poi
suggerito l'ex ministro dell'Economia, Giovanni Tria, facendo eco
al presidente della Scuola nazionale di amministrazione, Stefano
Battini, «bisognerebbe creare un canale ad hoc per chi vuole
entrare nei vertici della Pa tramite corsi universitari d'élite,
dall'accesso molto selettivo, per fornire una formazione
internazionale e su misura". "È necessario aumentare il focus sui
risultati realizzando il performance budgeting, ma la riforma della
pubblica amministrazione deve andare comunque di pari passo a
quella della giustizia, parallelamente agli investimenti", ha
invece sostenuto Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio
Spesa Pubblica dell'Università Cattolica, ricevendo il favore, tra
gli altri, del direttore generale di Confindustria, Marcella
Panucci, secondo la quale serve anche «ridurre norme penali ed
erariali insieme ad oneri civili, specie con riferimento all'abuso
d'ufficio, per evitare la fuga dalla firma dei funzionari pubblici.
Senza dimenticare "lo snellimento delle procedure per valutare
l'impatto ambientale delle opere e soprattutto lo snellimento del
codice degli appalti", ha aggiunto Panucci, che giudica le due
iniziative come quelle davvero in grado di promuovere gli
investimenti.
Su quest'ultimo aspetto ha invece mostrato resistenze il
presidente dell'Anac Francesco Merloni, convinto che la sospensione
temporanea del testo, così come paventata dal Decreto, comporti dei
rischi: «Nel codice ci sono già norme che consentono misure
emergenziali e procedure accelerate di natura temporanea che non
derogano al codice», ha detto. Tra gli altri ospiti della giornata
anche accademici come Giovanni Valotti, docente all'Università
Bocconi ed ex presidente di A2A, che ha sottolineato come la
responsabilità nella Pa venga percepita come un peso, mentre nelle
aziende private venga intesa come un valore. Di qui l'invito a
cambiare cultura. A sua volta, in tema di innovazione, il giurista
Sabino Cassese ha spiegato che sarebbe necessario «adattare la
Pubblica amministrazione all'innovazione piuttosto che, come spesso
accade, il contrario». Hanno preso parte ai lavori della rassegna
anche Grazia Strano, direttore Servizi informativi del ministero
del Lavoro, Antonio Decaro, presidente Anci, Gabriele Buia,
presidente Ance, Gabriella Palmieri Sandulli, avvocato generale
dello Stato, il sindaco di Genova, Marco Bucci, Zeno D'Agostino, ex
Autorità Portuale Trieste, e Paolo Bernasconi, ex procuratore
Confederazione Elvetica, mentre a chiudere il meeting sono stati
Francesco Caio, presidente di Saipem, Corrado Passera, fondatore e
ad di illimity, e Franco Bernabè, presidente di Cellnex, che hanno
sottolineato opportunità e rischi di un nuovo sodalizio
pubblico-privato in materia di investimenti.
red
(END) Dow Jones Newswires
July 06, 2020 03:25 ET (07:25 GMT)
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