Economia: Più capitale alle pmi italiane (MF)
15 Settembre 2022 - 8:27AM
MF Dow Jones (Italiano)
«Si va sempre più verso un bipolarismo Asia-Stati Uniti. Per far
resistere le nostre aziende dobbiamo creare dei campioni europei,
che facciano da alfieri nel mondo». Lo ha sottolineato Flavio
Valeri, presidente di Lazard Italia, intervenuto ieri alla seconda
giornata di MilanoParigiCapitali 2022, l'iniziativa organizzata da
Class Editori, MF-Milano Finanza e ClassCnbc con il quotidiano Le
Monde. Tema del panel: le imprese e il ruolo che finanza e banche
possono ricoprire nel sostenere l'economia reale di Italia e
Francia. «Degli esempi di campioni già esistono. Per l'Italia basta
pensare a Enel nel settore dell'elettricità e a Leonardo in quello
della difesa», ha aggiunto Valeri. Ma come fare a crearne altri? Un
ruolo rilevante in tal senso lo avranno i capitali italiani e
stranieri, che possono consentire alle imprese di crescere.
"Ben vengano capitali esteri perché non tolgono nulla alle
nostre aziende, anzi le aiutano», ha sottolineato Federico
Ghizzoni, presidente di Rothschild Italia, che sui grandi campioni
ha un suo punto di vista: «Non è un male non averne. L'Italia è un
grande Paese manifatturiero; l'importante è che le nostre piccole e
medie imprese siano sane e crescano».
"Con i francesi c'è un rapporto dialettico forte», ha spiegato
Giovanni Tamburi, founder e ceo di Tip, che poi si è lanciato in
una previsione: «È un momento difficile ma un'eventuale recessione
sarà breve, visto che la domanda rimane forte».
"Un rallentamento dell'economia potrebbe creare occasioni di
investimento molto importanti per chi avrà il capitale necessario»,
ha precisato invece Luigi De Vecchi, presidente Continental Europe
for corporate and investment banking di Citi. «Problemi seri si
creeranno solo se l'Ue tornerà a essere divisa. Le singole nazioni
da sole non possono farcela. Ecco perché c'è bisogno che Italia e
Francia stiano insieme».
"Siamo qui da 50 anni, quindi ci sentiamo profondamente
italiani», ha commentato Ariberto Fassati, presidente di Credit
Agricole Italia, banca che rappresenta un esempio ben riuscito di
integrazione all'estero. «Per noi l'Italia è un partner
indissolubile. Ma i rapporti tra i due Paesi sono solidi anche in
altri settori, come moda e agroalimentare».
"La cooperazione è a prova di proiettile», ha aggiunto Andrea
Munari, presidente di Bnl- Bnp Paribas, l'altra grande banca
francese presente in Italia. «Lo ha spiegato bene il presidente
della Repubblica Sergio Mattarella: alla base del Trattato del
Quirinale c'è un rapporto indissolubile».
"Le pmi italiane sono invidiate in tutta la Francia», ha
puntualizzato Yann Chareton, managing director di Ardian Italy.
«Noi cerchiamo di essere un punto di riferimento per le imprese
locali. Quando private equity e aziende lavorano bene insieme si
può creare molto valore».
«Dobbiamo convincere sempre più investitori a indirizzare fondi
in Italia; non è possibile che società come Tesla capitalizzino più
dell'intera borsa italiana», ha notato Roberto Magnifico, partner e
board member di LVenture Group, che ha avanzato una proposta:
«Dovremmo fare più pressioni sul Fondo Europeo d'Investimento».
I finanziamenti dei fondi però da soli non bastano. «Dobbiamo
anche convincere gli imprenditori ad aprirsi al capitale esterno
senza fare calcoli squisitamente finanziari», ha suggerito Nicola
Occhinegro, ceo e founder di Finanza.tech. «Solo così potranno
crescere dal punto di vista organizzativo e dopo cogliere le
occasioni di business, che altrimenti non si
concretizzerebbero».
"Il problema delle aziende italiane non è sul prodotto, ma sulla
governance», ha spiegato Alessandro Binello, ceo di Quadrivio
Group. «Bisogna creare squadre di grande livello per
internazionalizzare le imprese importando anche manager
dall'estero. Su questo punto un asse con la Francia sarebbe
importante perché ci aiuta a rafforzarci».
red
MF-DJ NEWS
1508:11 set 2022
(END) Dow Jones Newswires
September 15, 2022 02:12 ET (06:12 GMT)
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