Igd: dopo lo stop torna alla cedola (MF)
15 Dicembre 2021 - 8:32AM
MF Dow Jones (Italiano)
Travolti da un tornado». Igd non usa mezzi termini per
descrivere l'impatto del covid. In una slide del nuovo piano
presentato ieri dall'ad Claudio Albertini, la siiq ha riassunto i
numeri salienti della pandemia che ha interrotto la traiettoria di
crescita tracciata nel precedente progetto strategico: 131 giorni
di chiusura effettivi - a esclusione delle sole attività essenziali
-, taglio di 55 milioni sugli investimenti e azzeramento delle
cedole nel 2021. Ora, a quasi due anni dalla comparsa del covid, il
nuovo progetto industriale è stato salutato a piazza Affari con un
rialzo del 3,74 a 3,605 euro. MF-Milano Finanza ha approfondito
alcuni aspetti del business plan con il ceo Albertini.
Domanda. Spicca il ritorno alla cedola, dopo l'ultimo anno a
secco...
Risposta. Dopo aver registrato nel bilancio 2020 circa 120
milioni di svalutazioni a fair value in portafoglio e chiuso
l'esercizio con una perdita attorno a 78 milioni, non avendo più
obbligo di distribuzione abbiamo scelto d'azzerare la cedola: la
priorità era mettere in sicurezza la struttura finanziaria. Igd ha
però alle spalle una storia di 15 anni ininterrotti di dividendi e
appena c'è un utile che lo consente - sarà il caso di quest'anno -
tornerà a remunerare i soci. Decideremo l'importo a febbraio e
intanto abbiamo ridotto la forbice tra 0,25 e 0,3 euro. Il piano
prevede poi una crescita graduale delle cedole, fino ad arrivare a
0,5 euro/azione al 2024: il ritorno al livello prepandemico. Non ci
saranno cedole scrip.
D. Come vede il costo del debito, in prospettiva?
R. Oggi siamo al 2,2%, ma prevediamo che salga di qualche decina
di punti base, a tendere. Inevitabile, con gli spread che si
allargano. Nondimeno, puntiamo a rifinanziare nell'arco di piano il
90% dello stock di debito, in particolare sul mercato del reddito
fisso. Essere investment grade è fondamentale e su questo fronte
abbiamo ottenuto di recente la revisione al rialzo dell'outlook -
da negativo a stabile - sia da Fitch sia da S&P.
D. Quanto utile ricorrente pensate di generare?
R. Il piano prevede di generare un utile netto ricorrente tra
220 e 225 milioni. Tolti gli investimenti previsti e le cedole,
pensiamo di a comprimere ulteriormente il loan to value, parametro
chiave per mantenerci investment grade e finanziarci sul mercato a
buone condizioni. Siamo partiti a inizio 2021 al 49,9%, chiuderemo
l'anno attorno al 45% e punteremo a scendere ancora, tra 40% e 43%
al 2024.
D. Valuterete acquisizioni nei prossimi anni?
R. Il piano è a perimetro costante, ma abbiamo previsto circa
180 milioni di disinvestimenti tra Romania e altri asset non core.
Se riusciremo a farli, avremo risorse da reinvestire su varie
opzioni: sicuramente in Italia, poiché la diversificazione estera
non è più strategica. Potremmo valutare una crescita sul segmento
retail, che è nelle nostre corde, ridurre l'indebitamento o -
perché no? - ragionare su qualche operazione di diversificazione,
magari qualche suggestione come l'high street. Resta comunque
sempre valida l'idea di Igd come piattaforma in grado di aggregare
nuovi asset o trovare nuovi partner con cui mettere a fattor comune
rispettivi portafogli. Sono infatti convinto che in questo momento
più che d'acquisizioni si deve ragionare in termini di
partnership.
red
MF-DJ NEWS
1508:16 dic 2021
(END) Dow Jones Newswires
December 15, 2021 02:17 ET (07:17 GMT)
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