Tra voci e smentite, Gedi ha avuto in questi giorni l'onore delle cronache. Venerdì 17 si è tenuto uno sciopero i giornalisti del gruppo editoriale posseduto da Exor, preoccupati dalle possibili vendite dei giornali locali veneti del gruppo, cui potrebbero seguire anche le cessioni delle due ammiraglie Repubblica e La Stampa. Tutta questa fretta di uscire completamente da un business editoriale difficile non si vede: in fondo sul piano economico-finanziario è un'attività del tutto marginale nell'universo della finanziaria olandese della famiglia.

Lo scrive MF-Milano Finanza aggiungendo che Gedi è a bilancio di Exor per soli 201 milioni. Vale molto meno dell'1% dell'intero valore patrimoniale netto (Nav) della finanziaria, che a giugno 2022 era contabilizzato a oltre 25 miliardi. Nulla che possa impensierire Exor. Però Gedi, con la Juventus, sono oggi l'unico tallone d'Achille di Elkann. La presa di possesso dalla famiglia De Benedetti e dai soci di minoranza è costata poco più di 200 milioni tra il 2019 e il 2020. Subito dopo Exor ha dovuto mettere mano ai valori delle testate, non più compatibili con il declino delle vendite.

Ma se Gedi dà più di un grattacapo a Elkann, il leader della famiglia Agnelli si può consolare guardando all'estero. L'Economist, di cui Exor è l'azionista principale con il 43% del capitale, viaggia spedito. L'ultimo bilancio della bibbia dell'informazione finanziaria ha registrato ricavi per 346 milioni di sterline con un risultato operativo di ben 46 milioni. Exor ha in carico l'Economist per 382 milioni. Soldi ben spesi e che danno un ritorno anche di immagine all'estero.

pev

 

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February 22, 2023 04:12 ET (09:12 GMT)

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