Generali: Caltagirone si affida a contratti in scadenza a giugno (Stampa)
09 Dicembre 2021 - 8:35AM
MF Dow Jones (Italiano)
La guerra per le Generali è combattuta con durezza,
spregiudicatezza e con il ricorso alle architetture finanziare più
disparate. Dove dopo il primo socio grazie ai titoli in prestito
(Mediobanca) e l'ex socio che ha già venduto ma voterà comunque
all'assemblea di aprile prossimo confermando in anticipo la fiducia
all'amministratore delegato (De Agostini), ecco che si affaccia lo
scalatore-pattista con l'impegno di vendita dopo l'assemblea.
Lo scrive La Stampa aggiungendo che secondo quanto ricostruito
da fonti di mercato, una parte degli acquisti più recenti
effettuati dalle società del gruppo Caltagirone pari all'1,3% del
capitale di Generali Ass. sono legati a una serie di contratti di
tipo «collar». E fin qui nulla di strano: si tratta di derivati
composti da una opzione di acquisto (put) e una opzione di vendita
(call) molto utilizzati perché consentono di proteggere
l'investitore dalle eccessive oscillazioni dei prezzi, fissando un
limite tanto al guadagno quanto alle perdite. L'anomalia
principale, spiegano le stesse fonti, sta nel fatto che mentre le
opzioni put (di acquisto) sono di tipo americano ovvero
esercitabili sempre, le opzioni di vendita sono di tipo europeo e
dunque esercitabili solo alla scadenza, nel giugno 2022. Altra
circostanza singolare: le opzioni di vendita hanno prezzi di
esercizio piuttosto bassi, tutti inferiori al prezzo attuale del
titolo, che ieri ha chiuso a 18,5 euro. I due terzi circa delle
opzioni montate dalle società del gruppo Caltagirone hanno un
prezzo d'esercizio uguale o inferiore ai 18 euro.
Le operazioni ricostruite sono relative agli acquisti fatti da
società del gruppo Caltagirone tra il 31 agosto e il 3 dicembre
scorso, pari al 1,8% circa del capitale delle Generali. I titoli
oggetto dei contratti put e call sono pari come detto all'1,3% del
capitale complessivo del gruppo assicurativo. L'intermediario è
certamente un operatore italiano, si spiega, mentre le controparti
delle operazioni sono ignote. «L'effetto di questo tipo di
contratti è assimilabile al prestito titoli», spiega un analista
finanziario a conoscenza del dossier. «Nel senso che il contraente
incassa i dividendi e mantiene il diritto di voto». La differenza
sostanziale «sta nel fatto che in questo caso l'acquisto dei titoli
viene effettuato, e solo dopo viene "montata" l'operazione». Si
tratta comunque, «di normali operazioni di copertura dei rischi»,
anche se l'effetto non pare compatibile con la logica di un
investitore di lungo periodo. Operazioni di questo tipo non sono
nuove per Caltagirone, che comunque in questa partita ha finora
sempre aumentato la sua quota.
Al gruppo Caltagirone, tramite 13 diverse società, fa capo il
7,56% del capitale delle Generali. Le azioni sono tutte vincolate
ad un patto parasociale con la Delfin di Leonardo Del Vecchio
(6,14%) e la Fondazione Crt (1,47%) che raccoglie complessivamente
il 15,17% del capitale del Leone di Trieste. Il patto, che ha
durata fino all'assemblea, è finalizzato al ricambio dei vertici
delle Generali.
pev
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December 09, 2021 02:20 ET (07:20 GMT)
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