Il tasso di
inflazione nel mese di febbraio nell’area euro è stato del +
2,4%, in calo rispetto al +2,5% registrato a gennaio. Tuttavia, il dato è leggermente superiore rispetto alle attese del +2,3% da parte del consensus. Questo potrebbe incidere da qui a fine anno sul
taglio dei tassi nei prossimi vertici della Bce.
I DATI SCORPORATI
L'analisi dei prezzi al consumo arriva dalla stima flash dell’
Eurostat. I servizi registrano il tasso più elevato (3,7% dopo 3,9% a gennaio) seguiti da alimentari, alcol e tabacco (2,7% dopo 2,3%). Subito dopo ci sono beni industriali non energetici (0,6% dopo 0,5%) ed energia (0,2% dopo 1,9%).
Se si esclude l’energia il tasso di inflazione è al 2,6% (stabile) e così anche se si escludono energia e cibo non processato, energia, alimentari e tabacco. I dati completi Eurostat saranno pubblicati il 19 marzo.
In Italia a febbraio l'inflazione si è attestata al +1,7%.
IL VERTICE BCE SUI TASSI
I nuovi dati sull'inflazione saranno al centro del
vertice della Bce in programma questa settimana, giovedì. I banchieri centrali saranno chiamati a decidere sul
taglio dei tassi di interesse e a questo punto non è escluso che possa esserci una
nuova sforbiciata di 25 punti base. L'eventuale taglio porterebbe i tassi dal 2,75% al 2,5%. Al momento si prevede che da qui a fine anno possano esserci ulteriori tagli, fino a far scendere i tassi al 2%, se non addirittura all'1,75%. Ma la strada non appare così scontata, perché alcuni falchi hanno chiesto maggiore cautela anche di fronte al fatto che la discesa dei prezzi al consumo sembra essere più lenta del previsto.