Il Duca Sfida Il Grillo !

- 01/3/2013 09:48
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

 

Lo scrivo oggi per non doverlo più ripetere :

Caro Giuseppe Piero Grillo, detto Beppe Grillo (Genova, 21 luglio 1948), "giovane di belle speranze "e cancro come me,  sei un bravo e simpatico comico, prestato alla politica per chissà quali interessi privati ( più le azioni Telecom che quelle in MPS )  che, ovviamente, interessano il 25% di noi italiani, e sei stato un attore italiano mediocre, ammettilo.  Il tuo blog è tra i più noti in lingua italiana. Intestatario di un forum di discussione con iscritti soprannominati "grillini" sei ispiratore di liste civiche che portano il tuo nome e , insieme a Gianroberto Casaleggio il 4 ottobre 2009, hai dato vita al partito MoVimento 5 Stelle, di cui ti sei dichiarato "capo politico, ma come garante.
So per certo che fra i 9 MILIONI di italiani che ti hanno votato c'è dentro il "meglio" di un voto di protesta intelligente, anche molti miei ex camerati, e ora hai in mano un'occasione DELICATA , non importante ( in politica di importante c'è poco ) . Non hai il mio consenso, ma la mia speranza ...
Tu ci sei riuscito e, anche se non sei "uno di noi",  ti faccio i migliori auguri possibili . 

Ma  ti avverto : NON PUOI SGARRARE !

questo paese ha bisogno di tutto il suo orgoglio per respingere gli attacchi di perfide Albione , baghette sotto il braccio e wurstel di maiale : tu ce l'hai ? Bene ...
Io ti osservo ...

ricordati : molti ti osannano oggi e ti rinnegheranno in un batter di ciglio ...io ti rinnego adesso per osannarti a Vittorio Veneto ... 

 



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82 Commenti
 2   
22 di 82 - 05/3/2013 15:48
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: rosag
Quotando: duca minimosono pronto !

DEVO rispolverare il mio decalogo ( eredità e giuramento dei miei AVI !) :

1) Non ci sono privilegi, se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.

2) Accettare tutte le responsabilità, comprendere gli altri con senso di altruismo solidale, sentire come non mai la poesia virile dell'avventura e il piacere dell'emozione.

3) Essere intransigenti, fermi al proprio posto di dovere e di lavoro, qualunque esso sia, ugualmente capaci di comandare e di obbedire.

4) Abbiamo un testimonio di cui nessun segreto potrà mai liberarsi: il testimonio della nostra coscienza. Deve essere il più severo, il più inesorabile dei nostri giudici.

5) Avere fede, credere fermamente nella virtù del dovere compiuto, negare lo scetticismo, volere il bene e operarlo in silenzio.

6) Non dimenticare che la ricchezza è soltanto un mezzo, necessario si, ma non sufficiente a creare da sola una vera civiltà, qualosa non si affermino anche quegli ideali che sono essenza e ragione profonda della esistenza umana.

7) Non indulgere al malcostume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi cittadini pronti all'appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.

8) accostarsi agli umili con intelletto d'amore, fare opera continua per elevarsi ad una sempre più alta visione morale della vita. Dare sempre esempio di probità.

9) Agire su se stessi, sul proprio animo, prima di predicare agli altri. Le opere e i fatti sono più eloquenti dei discorsi.

10) Sdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel bene, avere sempre vicina la verità e come confidente la bontà generosa.



Quotando: duca minimo

Ho fatto anche molti errori di valutazione ( mettersi a NUDO in questo mondo pieno di MOSTRI BASTARDI E FIGLI DI PUTTANA ...che sono pieni di vigliaccherie impunite, devi darmene atto , è un bel FATTO ...)...

Ma non mi pento di niente ...tanto è facile gestire il proprio destino , tanto è facile che lo stesso destino mi porti a risolvere una volta per tutte la mia PUGNETTA più importante ...diventare IMMORTALE ...

ci tengo così tanto da andar sempre a cercare l'INOSABILE ...mi piace scagliarmi a ruina contro qualsiasi MOSTRO ...disposto a farmi esplodere in aria pur di dire la mia verità ...che è INCOMUNICABILE !

Buon giorno a tutti ...sappiate che il venerdì non si compra MAI !

Meglio vendere ...

Ps : ho bisogno di gente MAGICA , non di cose già lette, sentite o viste ...non siate mai BANALI ...



predichi bene ma razzoli male



E' proprio per questo che parlavo di " RISPOLVERARE " ... mi sono allontanato troppo da me stesso ...ma la colpa è tua ....ma te lo spiego un'altra volta
24 di 82 - 05/3/2013 20:29
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: rosag
Quotando: duca minimosono pronto !

DEVO rispolverare il mio decalogo ( eredità e giuramento dei miei AVI !) :

1) Non ci sono privilegi, se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.

2) Accettare tutte le responsabilità, comprendere gli altri con senso di altruismo solidale, sentire come non mai la poesia virile dell'avventura e il piacere dell'emozione.

3) Essere intransigenti, fermi al proprio posto di dovere e di lavoro, qualunque esso sia, ugualmente capaci di comandare e di obbedire.

4) Abbiamo un testimonio di cui nessun segreto potrà mai liberarsi: il testimonio della nostra coscienza. Deve essere il più severo, il più inesorabile dei nostri giudici.

5) Avere fede, credere fermamente nella virtù del dovere compiuto, negare lo scetticismo, volere il bene e operarlo in silenzio.

6) Non dimenticare che la ricchezza è soltanto un mezzo, necessario si, ma non sufficiente a creare da sola una vera civiltà, qualosa non si affermino anche quegli ideali che sono essenza e ragione profonda della esistenza umana.

7) Non indulgere al malcostume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi cittadini pronti all'appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.

8) accostarsi agli umili con intelletto d'amore, fare opera continua per elevarsi ad una sempre più alta visione morale della vita. Dare sempre esempio di probità.

9) Agire su se stessi, sul proprio animo, prima di predicare agli altri. Le opere e i fatti sono più eloquenti dei discorsi.

10) Sdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel bene, avere sempre vicina la verità e come confidente la bontà generosa.



Quotando: duca minimoOddio, Endom, un pò rabberciato , ma il concetto è più o meno quello ...ma siccome , per rimanere in tema , sto CAZZAGGIANDO ...mi spiego meglio ...

Lo ripeto da anni ( scrivo dal lontano 2006 ...) :

- noi siamo FEDELISSIMI ...scelta la donna ... entriamo IN AZIONE ( questo è l'argomento... )

- quando sento dire che la borsa è una PUTTANA , temo dei generalismi ...l'analisi tecnica costringe alla masturbazione quotidiana e repentina ...collettiva , si può dire ...in certe posizioni ( stop loss o teic profit ...) la cosa degenera ...e l'umore scorre a fiumi ...

- io sono per il matrimonio ...nel bene e nel male ...poi certo ...anche i matrimoni azionari falliscono ...ma è per questo che noi siamo MUSSULMANI ...

voi , caro endom , avete frainteso anche un'altra cosa ...mai porsi limiti ...

il 30% è omo sessuale ...vi da fastidio la parola omo e sessuale ? E io la dico ...omo sesssuale ...

noi siamo uomini al 100 % ... e se non mi danno 2 euro non le vendo ! ( sperando non mi freghino con un accorpamento ...orgiastico !)



Duca si contenga per favore, altrimenti è inutile che Lei metta il suo decalogo
anche gli omo sono essere umani e figli di dio
non mi venga a dire che li odia solo perchè sono cattocomunisti.




Voi nel mio scritto leggete parole di odio nei confronti dei vostri simili , amico mio ? O siete amica mia ?

Voi avete dei grossi problemi proprio lì ...
25 di 82 - 05/3/2013 20:29
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


... sta a vedere che il grillo mi ha mandato una zecca ...dai che ci divertiamo !
26 di 82 - 05/3/2013 20:32
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Oggi la compagnia delle 5 stelle si è presa una pausa di riflessione ( sempre chiusa nell'albergo di Roma, basta camper ) ...

vogliono togliere il finaziamento anche ai giornali , e questo NOI lo stiamo dicendo dal lontano settembre 1998 ...arriva lui ( che non è riuscito a comprarsene uno ) e lo portano in trionfo ....cos'avrà più di me ?


27 di 82 - 05/3/2013 23:37
vivianfree N° messaggi: 1501 - Iscritto da: 23/1/2012
Quotando: duca minimoOggi la compagnia delle 5 stelle si è presa una pausa di riflessione ( sempre chiusa nell'albergo di Roma, basta camper ) ...

vogliono togliere il finaziamento anche ai giornali , e questo NOI lo stiamo dicendo dal lontano settembre 1998 ...arriva lui ( che non è riuscito a comprarsene uno ) e lo portano in trionfo ....cos'avrà più di me ?



I riccioli al vento


S.
28 di 82 - 06/3/2013 06:54
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: vivianfree
Quotando: duca minimoOggi la compagnia delle 5 stelle si è presa una pausa di riflessione ( sempre chiusa nell'albergo di Roma, basta camper ) ...

vogliono togliere il finaziamento anche ai giornali , e questo NOI lo stiamo dicendo dal lontano settembre 1998 ...arriva lui ( che non è riuscito a comprarsene uno ) e lo portano in trionfo ....cos'avrà più di me ?



I riccioli al vento

S.





Disordine mentale ? Meglio teste rasate ...


http://www.youtube.com/watch?v=-WDPOdi03LM
29 di 82 - Modificato il 06/3/2013 06:56
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

http://www.youtube.com/watch?v=sxUK9qka-GI


I miei amici hanno tutti occhi neri e capelli che non conoscono il vento ...
30 di 82 - 07/3/2013 16:37
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Il nuovo che avanza ...giullari, saltimbanchi e grilli parlanti ...rifatti e Volanti rosse al seguito ... ci sarà da divertirsi , lo sento !



Fonte Wikipedia ...


Dario Fo (Sangiano, 24 marzo 1926) è un drammaturgo, attore, blogger, scenografo italiano. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997 (già candidato nel 1975). I suoi lavori teatrali fanno uso degli stilemi comici propri della Commedia dell'arte italiana e sono rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, drammaturgo, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo è uomo di teatro a tutto tondo, sull'esempio di Eduardo De Filippo[senza fonte].

È famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale, e per l'impegno politico di sinistra. Fu tra gli esponenti, con la moglie Franca Rame, del Soccorso Rosso Militante. Nel 2007 figurava al settimo posto nella lista dai cento maggiori geni viventi commissionata a un panel di esperti in creatività e innovazione dal quotidiano britannico The Daily Telegraph[1].



Biografia

Origini familiariFiglio di Felice Fo (capostazione e anche attore in una compagnia amatoriale) e di Pina Rota (originaria di Sartirana Lomellina), è cresciuto in una famiglia intellettualmente vivace, dove ha potuto ascoltare fin dalla prima infanzia le favole, frammiste a cronaca locale, raccontate dal nonno materno, e le storie riportate da viaggiatori e artigiani[2]. Proprio gli affabulatori di paese (ripetutamente citati e ricordati da Fo), grazie alla loro capacità di raccontare gli avvenimenti, avrebbero poi ispirato l'artista nel corso degli anni.

La controversia della militanza nella Repubblica Sociale Italiana come paracadutista
Dario Fo a Cesena nel 2008Nel 1975, Giancarlo Vigorelli sul quotidiano Il Giorno scrisse: "Anche Fo sa di avere in pancia l'incubo dei suoi trascorsi fascisti". Fo querelò il giornalista e il quotidiano per diffamazione, e la vicenda si concluse con la pubblicazione di una rettifica.
Ma il Senatore Giorgio Pisanò, del MSI-DN, storico e direttore del "Candido", documentò perfettamente il trascorso repubblichino di Dario Fo, volontario nei parà e sottufficiale dellle "Brigate Nere", che si distinse per i rastrellamenti casa per casa nei centri vicini al Lago di Como.

Nello stesso anno il deputato democristiano Michele Zolla, molto vicino a Oscar Luigi Scalfaro, presentò invano un'interrogazione al Ministro della Difesa per sapere se rispondesse a verità questo fatto.

Nel 1977 Fo accusò Luigi Calabresi (da lui ribattezzato "il commissario Cavalcioni"), che fu poi assassinato da esponenti di Lotta continua, di avere gettato dalla finestra della questura di Milano l’anarchico Pino Pinelli il giorno dopo della Strage di Piazza Fontana.
In seguito attaccò il PM genovese Mario Sossi per aver fatto arrestare l’ex-comandante partigiano Giambattista Lazagna.
Nello stesso anno Fo querelò per diffamazione Gianni Cerutti per aver pubblicato su "II Nord" un articolo che lo attaccava con parole pesanti: "A Fo non conviene ritornare a Romagnano Sesia dove qualcuno lo potrebbe riconoscere: rastrellatore, repubblichino, intruppato nel battaglione Mazzarini della Guardia Nazionale della Repubblica di Salò". Fo risponde querelando Gianni Cerutti. Il processo di svolse a Varese dove veniva stampato "Il Nord. Alla prima udienza, nel febbraio 1978, Fo fu messo dinanzi ad una foto che lo vedeva con la divisa della Rsi, e si giustificò raccontando che all'età di 18 anni, nel 1944, collaborava con il padre, esponente della Resistenza nel Varesotto. Preso tre volte dai tedeschi, e sempre scappato, si era arruolato volontario nei paracadutisti di Tradate, ma lo aveva fatto per non destare sospetti, anzi d'accordo con i partigiani amici del padre. Il suo sogno era sempre stato quello di unirsi alla formazione militare Lazzarini, la banda partigiana terrore dei nazifascisti sulla riva orientale del Lago Maggiore
Nel frattempo a marzo il giornalista Luciano Garibaldi sul settimanale Gente pubblicò la foto di Dario Fo in divisa da parà repubblichino con le testimonianze di una decina di ex-camerati di Tradate tra cui Carlo Maria Milani secondo il quale Fo partecipò, con il compito di portare bombe, al rastrellamento della Val Cannobina per la riconquista dell’Ossola. Nello stesso articolo è presente l'intervista dell'ex comandante partigiano Giacinto Lazzarini : "“Le dichiarazioni di Dario Fo destano in me non poca meraviglia. Dice che la casa di suo padre era a Porto Valtravaglia, era un “centro” di resistenza. Strano. Avrei dovuto per lo meno saperlo. Poi dice che “era d’accordo con Albertoli” per raggiungere la mia formazione. Io avevo in formazione due Albertoli, due cugini, Giampiero e Giacomo. Caddero entrambi eroicamente alla Gera di Voldomino, e alla loro memoria è stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare. Forse Fo potrà spiegare come faceva ad essere d’accordo con uno dei due Albertoli di lasciare Tradate nel gennaio 1945, quando erano entrambi caduti quattro mesi prima. Senza dire, poi, che i cugini Albertoli erano tra i più vicini a me e mai nessuno dei due mi parlò di un Dario Fo che nutriva l’intento di unirsi alla nostra formazione[...]Se Dario Fo si arruolò nei paracadutisti repubblichini per consiglio di un capo partigiano, perché non lo ha detto subito, all’indomani della Liberazione? Sarebbe stato un titolo d’onore, per lui. Perché mai tenere celato per tanti anni un episodio che va a suo merito?".
Subito dopo in un'intervista a La Repubblica Fo dichiarò: "Io repubblichino? Non l'ho mai negato. Sono nato nel '26. Nel '43 avevo 17 anni. Fin a quando ho pututo ho fatto il renitente. Poi è arrivato il bando di morte. O mi presentavo o fuggivo in Svizzera. Mi sono arruolato volontario per non destare sospetti sull'attività antifascista di mio padre, quindi d'accordo con i partigiani amici di mio padre".
Le dichiarazioni di Milani e Lazzarini provocarono grande scalpore, tant'è che testimoniarono durante il processo di Varese contro Fo il quale, dopo un acceso confronto, li denunciò per falsa testimonianza.
La querela al comandante partigiano Giacinto Lazzarini provocò non poco stupore, poiché ne la biografia “La storia di Dario Fo”, di Chiara Valentini, si legge che "il leggendario comandante Lazzarini fu l'idolo della mia vita". Il processo di Varese dura un anno e si conclude, dopo oltre dieci udienze, il 15 febbraio 1979, con una sentenza che assolve per intervenuta amnistia il direttore, de “II Nord”. Nel 1979 nella sentenza fu scritto: "E’ certo che Fo ha vestito la divisa del paracadutista repubblichino nelle file del Battaglione Azzurro di Tradate. Lo ha riconosciuto lui stesso - e non poteva non farlo, trattandosi di circostanza confortata da numerosi riscontri probatori documentali e testimoniali - anche se ha cercato di edulcorare il suo arruolamento volontario sostenendo di avere svolto la parte dell’infiltrato pronto al doppio gioco. Ma le sue riserve mentali lasciano il tempo che trovano.[...] lo rende in certo qual modo moralmente corresponsabile di tutte le attività e di ogni scelta operata da quella scuola nella quale egli, per libera elezione, aveva deciso di entrare. E’ legittima dunque per Dario Fo non solo la definizione di repubblichino, ma anche quella di rastrellatore" Milani fu assolto dall'accusa di falsa testimonianza con sentenza definitiva nel 1980 perché "il fatto non sussiste". La sentenza non fu appellata e così passò in giudicato. [3]

Fo dichiarerà poi nel 2000 al Corriere della Sera: "Aderii alla Rsi per ragioni più pratiche: cercare di imboscarmi, portare a casa la pelle. Ho scelto l’artiglieria contraerea di Varese perché tanto non aveva cannoni ed era facile prevedere che gli arruolati sarebbero presto stati rimandati a casa. Quando capii che invece rischiavo di essere spedito in Germania a sostituire gli artiglieri tedeschi massacrati dalle bombe, trovai un’altra scappatoia. Mi arruolai nella scuola paracadutisti di Tradate. Poi tornai nelle mie valli, cercai di unirmi a qualche gruppo di partigiani, ma non ne era rimasto nessuno".[4][5]

Nel 2004 Oriana Fallaci ritornerà sulla questione, attraverso numerose interviste e in particolare scrivendo ne La Forza della Ragione: "fui esposta al pubblico oltraggio. Istigato, questo, da un vecchio giullare [Dario Fo] della repubblica di Salò. Cioè da un fascista rosso che prima d'essere fascista rosso era stato fascista nero quindi alleato dei nazisti che nel 1934, a Berlino, bruciavano libri degli avversari." [6]

Nel 2007 viene pubblicata l'autobiografia "Il mondo secondo Fo. Conversazione con Giuseppina Manin" edita Guanda. Nel libro viene riaperta la questione, Dario Fo «ha fatto parte della Repubblica di Salò», osserva l’intervistatrice Giuseppina Manin, coautrice del libro. Dario Fo non si sottrae, e risponde che quella «parentesi» lui non l’ha «mai negata». Ammette di essersi arruolato «per salvare la pelle». E, non rinunciando a tenere il ditino alzato, fa notare la differenza con un altro premio Nobel, Gunter Grass, che la sua militanza nelle Waffen-SS l’ha tenuta nascosta fino all’anno scorso. «Quello che più mi ha colpito della sua vicenda è il fatto di aver tenuto quel segreto dentro per tutto il tempo. Grass ha convissuto con la sua colpa per oltre sessant’anni».[7]

Nel 2007 Ercolina Milanesi,giornalista, collaboratrice e free-lance su diversi quotidiani nazionali, ha scritto che nel 1944/45 era sfollata a Cittiglio (VA), ha raccontato che conosceva bene Dario Fo e ha ricordato che "un giorno si presentò tronfio come un gallo per la divisa che portava e ci tacciò di pavidi per non esserci arruolati come lui".[8]

Inizi della vita artisticaCompiuti gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dal 1950 Fo cominciò a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici. È del 1952 la serie di suoi monologhi radiofonici intitolata Poer nano. Il 24 giugno 1954 sposò l'attrice e collega Franca Rame a Milano, nella basilica di Sant'Ambrogio. Poco dopo la coppia si trasferì a Roma. Qui il 31 marzo 1955 nacque il loro figlio Jacopo e Fo, dal 1955 al 1958, lavorò come soggettista per il cinema.

Nel 1956 Fo scrisse e interpretò, insieme a Franco Parenti, un varietà per la radio intitolato Non si vive di solo pane, che lo stesso Fo ricorderà in seguito come un programma di grande successo[9]. Nel 1962 Fo e la moglie, che nel frattempo avevano fondato la Compagnia Dario Fo-Franca Rame, prepararono una serie di brevi pezzi per il varietà televisivo Canzonissima. La censura intervenne così spesso che abbandonarono la televisione in favore del teatro.

Le commedie prodotte tra il 1959 e il 1961 avevano la struttura della farsa, dilatata e arricchita da elementi di satira di costume. Con atteggiamento critico verso quello che lui denominava "teatro borghese", Fo recitava in luoghi alternativi quali piazze, case del popolo, fabbriche: luoghi dove egli poteva trovare un pubblico diverso da quello tipico dei teatri, un pubblico che era composto soprattutto dalle classi subalterne e che normalmente aveva meno opportunità di accesso agli spettacoli teatrali[10].

Mistero buffo, il grammelot e il "teatro di narrazione"Nel 1968 venne fondato il gruppo teatrale Nuova Scena, con l'obiettivo di ritornare alle origini popolari del teatro ed alla sua valenza sociale. Le rappresentazioni avvenivano in luoghi alternativi ai teatri ed a prezzo politico. Il 1º ottobre 1969, a La Spezia, Fo portò per la prima volta in scena, con grande successo, la "giullarata" Mistero buffo; egli, unico attore in scena, recitava una fantasiosa rielaborazione di testi antichi in grammelot, traendone una satira tanto divertente quanto affilata. Il grammelot, linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche e alla successiva Commedia dell'arte, è costituito da suoni che imitano il ritmo e l'intonazione di uno o più idiomi reali con intenti parodici. Nel caso specifico di Mistero buffo, il linguaggio utilizzato da Fo era una mescolanza dei vari dialetti della Pianura padana[11].

Mistero buffo costituisce, per certi versi, il modello di quel quasi-genere che si è soliti definire "teatro di narrazione". Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, Fo si schierò con le organizzazioni extraparlamentari di estrema sinistra e fondò il collettivo La Comune, attraverso il quale tentò con grande passione di stimolare il teatro di strada.

Al 1970 risale Morte accidentale di un anarchico, opera che segna il ritorno di Fo alla farsa ed all'impegno politico; era chiaramente ispirata al caso della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli ma, per evitare la censura, ufficialmente si ispirava ad un evento analogo avvenuto negli Stati Uniti all'inizio del XX secolo. Nell'opera, Luigi Calabresi è il dottor Cavalcioni, che posiziona gli interrogati a cavalcioni di una finestra, accreditando l'ipotesi (poi smentita dall'inchiesta della magistratura, fra numerose critiche protrattesi nel tempo), della defenestrazione dolosa dell'anarchico.

La vicenda si svolge in una stanza della procura centrale di Milano con protagonista quel "Matto" che ricorre spesso nel teatro di Fo quando occorre rivelare verità scomode. Il Matto adotta vari travestimenti (psichiatra, giudice, capitano della scientifica e vescovo) mediante i quali la versione ufficiale dei fatti mostra tutte le sue contraddizioni e, dal tentativo di costruire una versione plausibile, emergono altre esilaranti incongruenze.

Sul caso Pinelli, tra l’altro, Fo firmò una lettera aperta, pubblicata dal settimanale L'Espresso nel giugno 1971. Nel 1973 la casa editrice Bertani pubblicò ‘’Mistero Buffo’’. Nel 1974 l’Einaudi pubblicò parte delle commedie di Fo.

Pochi anni dopo Fo, insieme alla moglie Franca Rame, tornò in televisione con un programma chiamato Il teatro di Dario Fo (in onda su Rete 2, a partire dal 22 aprile 1977, ore 20.30). La serie di trasmissioni avrebbe permesso al futuro premio Nobel di far apprezzare i propri lavori più recenti ad un'ancor più vasta schiera di persone – vasta come solo la platea televisiva poteva essere. Nel programma vennero proposte tutte le pièce registrate alcuni mesi prima nella Palazzina Liberty dell'antico Verziere di Milano.

I titoli delle pièce erano: Mistero Buffo, che apriva la serie; Settimo: ruba un po' meno; Ci ragiono e canto; Isabella, tre caravelle e un cacciaballe; La signora è da buttare; Parliamo di donne, quest'ultima interpretata dalla sola Franca Rame[2]. A ribadire la fama trasgressiva o addirittura sovversiva della coppia Fo-Rame (fama che di fatto aveva costretto la coppia ad abbandonare la televisione nei primi anni sessanta), Il teatro di Dario Fo, e soprattutto Mistero Buffo, attirò l'attenzione del Vaticano che, per bocca del cardinale Ugo Poletti, reagì molto duramente ai modi e al linguaggio con cui nel programma si trattavano certi temi e personaggi religiosi o, più in particolare, ecclesiastici.

Una curiosità: anche se autore dei testi di molte canzoni (soprattutto per Enzo Jannacci), l'unica volta in tutta la sua carriera in cui Fo si è trovato nella hit parade dei 45 giri, anche se fra le posizioni più basse, è stata con la sigla del programma Il teatro di Dario Fo (sigla intitolata ironicamente "Ma che aspettate a batterci le mani?").

Esperienze nel teatro dell’operaIl 18 novembre 1978, al Teatro Ponchielli di Cremona, debuttò Histoire du soldat di Igor Stravinskij, con la direzione di Claudio Abbado e la regia di Dario Fo. L’allestimento, realizzato da Fo in occasione del bicentenario del Teatro alla Scala di Milano, richiese più di trenta mimi e un grande palcoscenico, con un’apertura di almeno sedici metri, sul quale fu collocata una scena mobile, che gli interpreti dovevano spostare e ricomporre di volta in volta da soli[2]. Successivamente, lo stesso spettacolo fu replicato nei teatri di altre città italiane.

Il 14 marzo 1987, al Muziektheater di Amsterdam, si tenne la prima del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini con regia, scenografia e costumi di Dario Fo[2]. L’allestimento di Amsterdam fu poi ripreso da svariati teatri italiani ed europei, non ultima l’Opéra Garnier di Parigi nell’estate 1992[12].

Gli anni ottanta e novantaIl teatro di Fo permette di cogliere l'attualità anche in argomenti che a prima vista ne sono lontani; altra caratteristica è l'anticlericalismo. Entrambi gli elementi si ritrovano nella commedia Il papa e la strega. Fo la scrisse durante l'estate 1989, quando (fuori e dentro le aule del Parlamento italiano) ferveva il dibattito sulla lotta alla droga e sulla necessità o meno di una riforma della legge n. 685 del 22 dicembre 1975 in senso maggiormente repressivo[13]. La riforma, sponsorizzata dal governo Andreotti, suscitava posizioni ambivalenti nel Partito Socialista Italiano (malgrado proprio quest'ultimo fosse il partito di Giorgio Casoli, relatore della riforma stessa, e avesse svariati ministri nell'esecutivo), ma soprattutto era avversata dagli antiproibizionisti (che la giudicavano controproducente)[14]. Nella commedia di Fo, il cui impianto è, come al solito, farsesco, viene fatta oggetto di satira la miopia mostrata dal governo nello sponsorizzare la riforma con l'appoggio della Chiesa.

Sempre nel 1989, la sua satira del servilismo ha un tassello in più nella curiosa partecipazione allo sceneggiato TV I promessi sposi di Salvatore Nocita, dove Fo interpreta a suo modo il dottor Azzeccagarbugli. Particolare: in questa trasposizione filmica del romanzo di Alessandro Manzoni gli attori, fra molte polemiche, recitano tutti in inglese (compreso Alberto Sordi, nella parte di don Abbondio): l'unico a rifiutarsi è lo stesso Fo, che per questo conserverà il ruolo nell'edizione italiana, verrà sostituito da John Karlsen in quella internazionale.

Il 1992 fu l'anno della celebrazione dei cinque secoli dalla scoperta dell'America e Fo la raccontò alla sua maniera in Johan Padan a la descoverta de le Americhe dove un povero della provincia bergamasca, cercando di sfuggire all'Inquisizione scappa da Venezia per approdare in Spagna e giungere infine, con una serie di vicende, nel nuovo mondo. Qui Fo, per proporre una rilettura della storia alternativa a quella ufficiale, utilizza lo stratagemma dell'eroe per caso che ha il suo piccolo ruolo in una vicenda più grande di lui. Sono molti i punti in comune con Mistero buffo: anche qui si utilizza un divertente grammelot padano-veneto, in un testo dove il messaggio stesso è divertente, in una favola dove il comico fornisce il suo dissacrante punto di vista del mondo. Anche in questo caso Fo è solo in scena interpretando tutti i personaggi (sul Johan Padan si veda il contributo di Christopher Cairns nel volume Coppia d'arte - Dario Fo e Franca Rame riportato nella bibliografia conclusiva).

Dopo il premio NobelNegli ultimi anni, la produzione di Fo ha continuato a seguire le due strade parallele della commedia farsesca (Il diavolo con le zinne, 1997) e del monologo costruito sul modello archetipico di Mistero buffo (da Lu santo jullare Francesco del 1999 allo spettacolo-lezione Il tempio degli uomini liberi del 2004).

Il 18 marzo 1998[15] alle 22:45[16] Raidue trasmette la registrazione dello spettacolo Marino libero! Marino Innocente! (il cui testo verrà poi edito in volume dalla Einaudi) dedicato alle vicende processuali scaturite dall'Omicidio Calabresi. Il recital si concentra soprattutto sulle presunte incongruenze all'interno della testimonianza del pentito Leonardo Marino a carico degli accusati Sofri, Bompressi e Pietrostefani. La data di messa in onda coincide con quella di recusione[17], stabilita dalla Corte d'Appello di Milano, della richiesta di revisione del processo presentata dal legale dei condannati Alessandro Gamberini[16]: più precisamente l'orario di programmazione viene fissato ad alcune ore dopo la sentenza dai dirigenti della rete per non influenzare la decisione dei magistrati incaricati (Giorgio Riccardi, Niccolò Frangosi e Giovanni Budano[16]).

Nel 1999, Dario Fo è stato insignito della laurea honoris causa all'Università di Wolverhampton (Inghilterra centrale), insieme a Franca Rame. L'avvento del secondo governo Berlusconi lo ha nuovamente sospinto verso una produzione d'impegno civile e politico, che si è infine concretata nell'allestimento di opere satiriche proprio su Silvio Berlusconi, da Ubu rois, Ubu bas a L'Anomalo Bicefalo (scritta insieme alla moglie): in quest'ultima commedia, incentrata sulle vicende giudiziarie, politiche, economiche di Berlusconi, Fo impersona il premier che, persa la memoria in seguito ad un incidente, riesce a riacquistarla confessando la verità sulle proprie vicende. Della commedia è stata temporaneamente impedita la diffusione televisiva, a causa della querela presentata da Marcello Dell'Utri, il quale contestava la citazione di alcune sue vicende giudiziarie all'interno della sceneggiatura (su L'Anomalo Bicefalo si veda l'articolo di Scuderi nella bibliografia finale).

Contemporaneamente Fo ha portato in scena, insieme a Giorgio Albertazzi, una serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia, spettacoli trasmessi anche in televisione, su Rai 2. Nel 2005 Fo è stato insignito della laurea honoris causa alla Sorbona di Parigi, mentre l'anno successivo la stessa onorificenza gli è stata assegnata dalla Sapienza di Roma. Prima di lui, solo altri due autori di teatro avevano ricevuto una laurea honoris causa dalla Sapienza: Luigi Pirandello e Eduardo de Filippo.

Il 29 gennaio 2006 Fo ha partecipato alle elezioni primarie dell'Unione per designare il candidato a sindaco di Milano, ottenendo il 23,1% dei voti e piazzandosi perciò secondo, dopo il vincitore Bruno Ferrante: la campagna del premio Nobel per le primarie è raccontata dal documentario Io non sono un moderato di Andrea Nobile. Alle consultazioni comunali del capoluogo lombardo, quello stesso anno, Fo ha poi lanciato una propria lista civica, che ha ottenuto appena il 2,12% dei consensi, sufficienti comunque a farlo eleggere consigliere comunale. Per sostenere la sua candidatura a sindaco, il 26 aprile 2006 è stato organizzato all'Area 51 di Milano uno show, intitolato Rock 'n' Fo, che ha visto protagonisti diversi giovani artisti, tra cui il cantautore Gabriele Savasta e la rock band Snatchers. Il 17 febbraio 2007 è stato a Vicenza, alla manifestazione contro la costruzione dell'aeroporto militare americano presso il Dal Molin. Peraltro Dario Fo non ha mai svolto l'attività di consigliere comunale alla quale era stato eletto, giacché il medesimo si è dimesso prima dell'insediamento del Consiglio Comunale, affermando di non avere tempo sufficiente da dedicare alla carica pubblica per cui si era candidato. [18]

Il 16 Novembre 2007 presenta a Milano il film cospirazionista di Giulietto Chiesa Zero - Inchiesta sull'11 settembre, su presunti retroscena degli attentati dell'11 settembre 2001, film nel quale egli partecipa come personaggio e voce narrante. Nel 2008 ha collaborato con il cantautore pavese Silvio Negroni, scrivendo il brano La verzine e o Piccirillo, che Negroni ha eseguito nell'album del suo gruppo, I fio dla nebia. Nel 2010 recita in una canzone del cantautore Luca Bussoletti. Si tratta di A solo un metro, un brano sulle mine antiuomo il cui ricavato è devoluto ad Amnesty International sezione italiana. Il videoclip della canzone è girato in Afghanistan ed è mandato in esclusiva dal sito della rivista Rolling Stone.

In occasione della IV giornata nazionale dell'afasia[19], per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione delle persone afasiche ha recitato un brano di grammelot nello spot televisivo promosso dalla fondazione Pubblicità Progresso[20].

Tra dicembre 2011 e marzo 2012 con la moglie ha riportato in scena Mistero buffo in una serie di spettacoli nel nord Italia[21]. Il 24 marzo 2012, giorno del suo ottantaseiesimo compleanno, ha inaugurato la mostra "Lazzi Sberleffi Dipinti" presso Palazzo Reale di Milano, esponendo più di 400 opere che percorrevano tutto l'arco della vita sua e di Franca Rame.

Per le elezioni politiche italiane del 2013 ha manifestato il proprio appoggio alla lista Rivoluzione civile di Antonio Ingroia e al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, insieme al quale ha scritto anche il libro "Il Grillo canta sempre al tramonto - Dialogo sull’Italia e il MoVimento 5 Stelle" in uscita l'11 febbraio per Chiarelettere.[22] Il 19 febbraio per il comizio di Grillo sale sul palco a Piazza Duomo a Milano dove, davanti a migliaia di persone, paragonando il percorso politico dei 5 Stelle alla guerra di liberazione, ha incoraggiato: "Ribaltate tutto".[23] Il 26 febbraio Grillo, in seguito al successo alle Elezioni politiche, propone il premio Nobel come possibile successore di Giorgio Napolitano come Presidente della Repubblica.[24]. Dario Fo ha immediatamente risposto alla chiamata dell'amico dichiarando che "Fare questo lavoro è duro e sarebbe disastroso per i miei interessi fondamentali cui tengo molto: tenere lezioni ai ragazzi, incontrarmi coi giovani, avere rapporti creativi, scrivere, tenere conferenze"[25]

OpereSono molte le farse con cui Fo si prende gioco del mondo ecclesiastico (dal quale gli sono giunte spesso critiche) e della morale borghese, ma che sono comunque intrise di valori sociali e politici. Molte sono state ideate ed interpretate assieme a Franca Rame.

Il dito nell'occhio (1953)
Sani da legare (1954)
Teatro comico, Milano, Garzanti, 1962.
Contiene: La marcolfa, Gli imbianchini non hanno ricordi, I tre bravi, Non tutti i ladri vengono per nuocere (1958), Un morto da vendere, I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano, L'uomo nudo e l'uomo in frak, Canzoni e ballate.
Le commedie di Dario Fo, Torino, Einaudi, 1966.
Contiene: Gli arcangeli non giocano a flipper (1959); Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri (1960); Chi ruba un piede è fortunato in amore (1961); Isabella, tre caravelle e un cacciaballe (1963); Settimo: ruba un po' meno (1964); La colpa è sempre del diavolo (1965).
Mistero buffo. Giullarata popolare in lingua padana del '400, Cremona, Tip. Lombarda, 1969.
Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso, Cremona, Tip. Lombarda, 1969.
L'operaio conosce 300 parole, il padrone 1000, per questo è lui il padrone, Cremona, Tip. Lombarda, 1969.
Compagni senza censura, I, Milano, Mazzotta, 1970.
Di Fo contiene: Mistero buffo; Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso; L'operaio conosce 300 parole il padrone 1000, per questo lui e il padrone.
Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente. Resistenza: parla il popolo italiano e palestinese. In appendice: documenti sulla lotta palestinese, Verona, EDB, 1970.
Morte accidentale di un anarchico. Prima rappresentazione, sabato 5 dicembre 1970 a Varese, Verona, EDB, 1970.
Tutti uniti! Tutti insieme! Ma scusa quello non è il padrone? Lotte operaie 1911-1922, Verona, EDB, 1971.
Morte e resurrezione di un pupazzo, Verona, Sapere, 1971.
Fedayn, Verona, Sapere, 1972.
Ordine! Per DIO.OOO.OOO, Verona, Bertani, 1972.
Pum, pum! chi è? la polizia! Con cronologia storico-politica 1969-72 della strage di Stato, col Collettivo teatrale, Verona, Bertani, 1972; 1973; 1974.
Compagni senza censura, II, Milano, Mazzotta, 1973.
Di Fo contiene: Tutti uniti! Tutti insieme! Ma scusa quello non è il padrone?; Morte accidentale di un anarchico; Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente; Fedayn.
Guerra di popolo in Cile, Milano, Mazzotta, 1973.
Ballate e canzoni, Verona, Bertani, 1974.
Non si paga, non si paga!, Milano, Collettivo teatrale La comune, 1974.
Intervista con Dario Fo; Il Fanfani rapito (1973), in Lanfranco Binni, Attento te...! Il teatro politico di Dario Fo, Verona, Bertani, 1975.
Le commedie di Dario Fo, III, Torino, Einaudi, 1975.
Contiene: Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi (1968); L'operaio conosce 300 parole il padrone 1000, per questo lui è il padrone; Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso.
La giullarata, Verona, Bertani, 1975.
La marjuana della mamma è la più bella, Verona, Bertani, 1976.
Poer Nano, Milano, Ottaviano, 1976.
La signora è da buttare. [Commedia per soli clown], Torino, Einaudi, 1976. (1967)
Le commedie di Dario Fo, IV, Torino, Einaudi, 1977.
Contiene: Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente; Tutti uniti! tutti insieme!; Ma scusa quello non è il padrone?; Fedayn.
Le commedie di Dario Fo, V, Torino, Einaudi, 1977.
Contiene: Mistero buffo; Ci ragiono e canto.
Dario Fo parla di Dario Fo, intervista e saggio introduttivo di Erminia Artese, Cosenza, Lerici, 1977.
Tutta casa, letto e chiesa, con Franca Rame, Verona, Bertani, 1978.
La storia di un soldato, Milano, Electa, 1979.
Storia della tigre ed altre storie, Milano, La Comune, 1980.
Clacson, trombette e pernacchi, Milano, La Comune, 1981.
Storia vera di Piero d'Angera che alla crociata non c'era, Milano, La Comune, 1981.
Fabulazzo osceno, Milano, La Comune, 1982.
Le commedie di Dario Fo, VI, Torino, Einaudi, 1984.
Contiene: La Marcolfa; Gli imbianchini non hanno ricordi; I tre bravi; Non tutti i ladri vengono per nuocere; Un morto da vendere; I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano; L'uomo nudo e l'uomo in frak; Canzoni e ballate.
Il ratto della Francesca. Commedia in due tempi, Milano, La Comune, 1986.
Parti femminili. Una giornata qualunque, Una coppia aperta, con Franca Rame, Milano, La Comune, 1987.
Manuale minimo dell'attore, Torino, Einaudi, 1987. ISBN 88-06-59810-4; 1997. ISBN 88-06-14775-7.
Le commedie di Dario Fo, VII, Torino, Einaudi, 1988.
Contiene: Morte accidentale di un anarchico; La signora è da buttare. ISBN 88-06-59947-X.
Le commedie di Dario Fo, VIII, con Franca Rame, Torino, Einaudi, 1989. ISBN 88-06-11458-1.
Contiene: Venticinque monologhi per una donna.
Diario di Eva, Milano, Librolibero, 1989.
Dialogo provocatorio sul comico, il tragico, la follia e la ragione, con Luigi Allegri, Roma-Bari, Laterza, 1990. ISBN 88-420-3526-2.
La fine del mondo, Valverde, Il girasole, 1990.
Le commedie di Dario Fo, IX, Torino, Einaudi, 1991. ISBN 88-06-12271-1.
Contiene: Coppia aperta, quasi spalancata (1983).
Totò. Manuale dell'attor comico, Torino-Enna. Aleph, 1991; Firenze, Vallecchi, 1995. ISBN 88-8252-028-5.
Fabulazzo, Milano, Kaos, 1992. ISBN 88-7953-006-2.
Johan Padan a la descoverta de le Americhe, Firenze, Giunti, 1992. ISBN 88-09-00712-3; 1997. ISBN 88-09-01058-2.
L'italiana in Algeri raccontata per figure da Dario Fo. Con l'aiuto di Francesco Calcagnini e Paola Mariani. Bozzetti, figurini, disegni di regia in mostra, Pesaro, Cassa di Risparmio di Pesaro, 1994.
Le commedie di Dario Fo, X, Il papa e la strega e altre commedie, Torino, Einaudi, 1994. ISBN 88-06-13351-9.
Contiene: Fanfani rapito, Claxon trombette e pernacchi, Il ratto della Francesca, Il papa e la strega (1989).
Sesso? Grazie, tanto per gradire, con Jacopo Fo e Franca Rame, in "Sipario", n. 552, dicembre 1994.
Le commedie di Dario Fo, XI, Torino, Einaudi, 1994. ISBN 88-06-13722-0.
Contiene: Storia vera di Piero d'Angera, che alla crociata non c'era; L'opera dello sghignazzo; Quasi per caso una donna: Elisabetta.
Il diavolo con le zinne, Torino, Einaudi, 1998. ISBN 88-06-14785-4.
Marino libero! Marino è innocente!, Torino, Einaudi, 1998. ISBN 88-06-14934-2.
Le commedie di Dario Fo, XII, Torino, Einaudi, 1998. ISBN 88-06-15069-3.
Contiene: Non si paga! non si paga!; La marijuana della mamma è la più bella; Dio li fa e poi li accoppa....
Le commedie di Dario Fo, XIII, con Franca Rame, Torino, Einaudi, 1994. ISBN 88-06-15145-2.
Contiene: L'eroina; Grasso è bello!; Sesso? Grazie, tanto per gradire; Appunti e altre storie.
Lu Santo Jullare Françesco, con VHS, Torino, Einaudi, 1999. ISBN 88-06-15390-0.
La vera storia di Ravenna, Modena, Panini, 1999. ISBN 88-8193-076-5.
Teatro, Torino, Einaudi, 2000. ISBN 88-06-15615-2.
Lezione sul Cenacolo di Leonardo da Vinci tenuta da Dario Fo nel cortile della Pinacoteca di Brera a Milano il 27 maggio 1999, con VHS, San Lazzaro di Savena, Nuovi mondi, 2001. ISBN 88-900630-2-5; 2007. ISBN 978-88-8290-950-5.
22 cose che la sinistra deve fare e non ha ancora fatto, con Jacopo Fo e Franca Rame, San Lazzaro di Savena, Nuovi mondi, 2002. ISBN 88-900630-4-1.
Cinquant'anni di storia italiana attraverso il teatro. Tournee 2001-2002, Viareggio, Baroni, 2002. ISBN 88-8209-207-0.
Il paese dei mezaràt. I miei primi sette anni (e qualcuno in più), Milano, Feltrinelli, 2002. ISBN 88-07-01626-5.
L'anomalo Bicefalo, con Franca Rame, Roma, L'Espresso, 2004.
Il tempio degli uomini liberi. Il Duomo di Modena, Modena, Panini, 2004. ISBN 88-8290-714-7.
Caravaggio al tempo di Caravaggio, Modena, Panini, 2004. ISBN 88-8290-783-X.
Il Mantegna impossibile, Modena, Panini, 2006. ISBN 88-8290-912-3.
Bello figliolo che tu se' Raffaello, Modena, Panini, 2006. ISBN 88-8290-946-8.
L'amore e lo sghignazzo, Parma, Guanda, 2007. ISBN 978-88-6088-093-2.
Il mondo secondo Fo, conversazione con Giuseppina Manin, Parma, Guanda, 2007. ISBN 978-88-8246-888-0.
Eloisa, Milano, Corriere della Sera, 2007.
Gesù e le donne, Milano, Rizzoli, 2007. ISBN 978-88-17-01728-2.
Tegno nelle mane occhi e orecchi: Michelagniolo, Modena, Panini, 2007. ISBN 978-88-248-0340-3.
Sotto paga! Non si paga! Commedia in due atti, Torino, Einaudi, 2008. ISBN 978-88-06-19331-7.
L'Apocalisse rimandata, ovvero Benvenuta catastrofe!, Parma, Guanda, 2008. ISBN 978-88-6088-672-9.
Una vita all'improvvisa, con Franca Rame, Parma, Guanda, 2009. ISBN 978-88-6088-176-2.
Giotto o non Giotto, Modena, Panini, 2009. ISBN 978-88-570-0139-5.
Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano, Torino, Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-19486-4.
Correggio che dipingeva appeso in cielo, Modena, Panini, 2010. ISBN 978-88-570-0208-8.
L'osceno è sacro. La scienza dello scurrile poetico, Parma, Guanda, 2010. ISBN 978-88-6088-368-1.
La Bibbia dei villani, Parma, Guanda, 2010. ISBN 978-88-6088-679-8.
Arlecchino, con DVD, Torino, Einaudi, 2011. ISBN 978-88-06-20550-8.
Il Boccaccio riveduto e scorretto, Parma, Guanda, 2011. ISBN 978-88-6088-575-3.
Dio è nero! Il fantastico racconto dell'evoluzione, con DVD, Milano, Cortina, 2011. ISBN 978-88-6030-435-3.
Dario Fo e Franca Rame ripropongono e recitano Ruzzante, con DVD, Torino, Einaudi, 2012. ISBN 978-88-06-20358-0.
La lezione. Storie del teatro in Italia, con Giorgio Albertazzi, con 4 DVD, Milano-Roma, BUR Rizzoli senzafiltro-Rai Eri, 2012. ISBN 978-88-17-05585-7.
Il paese dei misteri buffi, Parma, Guanda, 2012. ISBN 978-88-6088-628-6.
Picasso desnudo, Modena, Panini, 2012. ISBN 978-88-570-0551-5.
Il Grillo canta sempre al tramonto - Dialogo sull’Italia e il MoVimento 5 Stelle con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, Chiarlettere, 2013. ISBN 978-88-61-90429-3.
Caratteristiche e stileLe caratteristiche più note, ma certo non le sole, dell'opera di Fo sono l'anticonformismo, l'anticlericalismo e, più in generale, l'esercizio di una forte critica rivolta, attraverso lo strumento della satira, alle istituzioni (politiche, sociali, ecclesiastiche) e alla morale comune. La sua costante opposizione a ogni forma di potere costituito rende Fo non soltanto un artista "scomodo", ma l'antitesi degli intellettuali organici, tutti presi dal compito di conservare l'egemonia culturale già esistente o di crearne una alternativa.


Piastrella autografata da Dario Fo sul muretto di AlassioAll'interno della sua vastissima produzione (circa settanta lavori), i personaggi dell'attualità, della storia o del mito sono presentati sempre in un'ottica rovesciata, opposta a quella comune (il gigante Golia è buono e pacifico, mentre Davide è un litigioso rompiscatole, Napoleone e Nelson si comportano come bambini che si fanno reciproci dispetti, ecc.). Già nei primi spettacoli compare, sia pure in embrione, quella satira fatta di smitizzanti ribaltamenti tanto frequente nei successivi lavori di Fo.

Tanto importante quanto la componente critica della satira di Fo è la capacità di costruire e mettere in scena delle perfette macchine per far ridere, sul modello delle farse e dei vaudeville (commedie brillanti) e con rimandi sia al filone popolare dei lazzi della Commedia dell'arte, sia alle gag del circo e del cinema muto. Questo è il tipo di produzione alla quale Fo si è dedicato dal 1957 al 1961. Si tratta di testi che, anche a distanza di anni, mantengono una straordinaria vis comica e che, inoltre, risultano godibilissimi alla lettura.

Fo torna sempre ad usare i meccanismi della farsa, fondendoli con una satira di rara efficacia. Rispetto alle prime commedie, però, col tempo si fanno più accentuati gli intenti satirici nei confronti del potere costituito. Lo spettacolo spesso si articola, secondo lo schema del "teatro nel teatro", in una struttura a cornice, con una storia esterna che ne contiene un'altra. La commedia si inserisce in un filone demistificatorio, ossia nel tentativo di raccontare fatti e personaggi della storia e dell'attualità secondo un'ottica alternativa (magari totalmente immaginaria), priva di quella retorica e di quegli stereotipi a cui la cultura ufficiale fa ricorso tanto di frequente. Questo è un nodo centrale nella poetica di Dario Fo, come egli stesso dichiara:

« La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune... anzi, è più vero... o almeno, più credibile. »
(da Dario Fo parla di Dario Fo, Lerici, 1977)

Un personaggio frequente nel teatro di Fo è quello del Matto a cui è permesso dire le verità scomode (vedi ad esempio Morte accidentale di un anarchico). Spesso il mondo delle commedie di Fo è popolato da personaggi "da sottobosco", visti però in chiave positiva: ubriachi, prostitute, truffatori carichi di inventiva, matti che ragionano meglio dei sani e simili.

Di certo non è estranea alla scelta di questo tipo di personaggi l'influenza degli anni vissuti a Sangiano, il paese natale, che Fo descrive così:

« Paese di contrabbandieri e di pescatori, più o meno di frodo. Due mestieri per i quali, oltre a una buona dose di coraggio, occorre molta, moltissima fantasia. È risaputo che chi usa la fantasia per trasgredire la legge ne preserva sempre una certa quantità per il piacere proprio e degli amici più intimi. »


Forse proprio qui Fo deve avere intuito che, a volte, il vero delinquente non è chi trasgredisce le legge, bensì chi la legge l'ha fatta.

Anche la burocrazia è presa di mira: in Gli arcangeli non giocano a flipper, un personaggio scopre di essere iscritto all'anagrafe come cane bracco. Pur avendo scoperto che l'errore è frutto della vendetta di un impiegato impazzito per una mancata promozione, il protagonista è costretto dalle ferree leggi della burocrazia a comportarsi da vero cane bracco, e solo dopo che, come cane randagio, sarà stato ufficialmente soppresso, potrà tornare uomo e riscuotere i soldi che gli spettano. Qui la burocrazia ha una sua logica chapliniana, per cui non ciò che esiste viene annotato sulle carte, ma ciò che le carte certificano deve esistere.

Questa surreale situazione può essere vista come variazione in chiave vaudeville, de Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello. Non è chiaro se la parodia sia voluta o meno, ma certo è che, dopo le accuse di eccessivo cerebralismo che Fo ha sempre mosso a Pirandello, non è da escludere una deliberata volontà parodistica. Il rapporto tra Fo autore e Fo attore può essere riassunto da ciò che egli stesso scrive in un articolo nel 1962: "Gli autori negano che io sia un autore. Gli attori negano che io sia un attore. Gli autori dicono: tu sei un attore che fa l'autore. Gli attori dicono: tu sei un autore che fa l'attore. Nessuno mi vuole nella sua categoria. Mi tollerano solo gli scenografi".

Se c'è un testo che però non può prescindere dalla presenza scenica di Fo, questo è "Mistero buffo" (1969), lungo monologo in grammelot che imita il dialetto padano, che offre una versione smitizzata di episodi storici e religiosi, coerente con l'idea che "il comico al dogma fa pernacchi, anzi ci gioca, con la stessa incoscienza con cui il clown gioca con la bomba innescata". Una delle idee guida dello spettacolo è che la cultura alta abbia sempre rubato a mani basse elementi della cultura popolare, rielaborandoli e spacciandoli per propri (sul rapporto tra Fo e la cultura popolare, si veda Antonio Scuderi, Dario Fo and Popular Performance, Legas 1998 e, dello stesso autore, Le cuit et le cru: il simbolismo zoomorfico nelle giullarate di Dario Fo, nel volume Coppia d'arte citato nella bibliografia conclusiva).

Figura centrale di tutto lo spettacolo è quella del giullare, in cui Fo si identifica, rifacendosi alle origini dì questa figura come quella di colui che incarnava e ritrasmetteva in chiave grottesca le rabbie del popolo. Negli anni sessanta e settanta nella società italiana personaggi come Dario Fo e Leonardo Sciascia esplicavano, tramite l'analisi dialettica della situazione politica e socio-culturale e, soprattutto, del linguaggio eufemistico e accomodante di cui si avvale tuttora la classe politica, per mostrare il marciume, le fallacie logiche, le segrete connivenze fra le classi dominanti e i favoreggiamenti che si celano sotto il perbenismo politico.

Commedie come Morte accidentale di un anarchico (questa pièce sul decesso dell'anarchico Pinelli durante un interrogatorio in seguito alla strage di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) è, insieme con la giullarata Mistero buffo, il capolavoro di Fo) non sono altro che il coerente accorpamento di tutti i dati e di tutte le comunicazioni ufficiali, sempre contrastanti e sconcertanti, se raccolti sistematicamente, e segno dell'arroganza del potere. Gli interventi di Fo sull'argomento sono tipici della Commedia dell'arte e della tradizione comica italiana così come della più feroce satira politica tedesca: la forma rende il testo umoristico e nel contempo mette a nudo i soprusi del potere e la crudeltà inarrestabile della burocrazia, la fabula vera e propria invece è desunta dalla realtà.

Il procedimento usato in questi casi è quello, già visto anche in altri autori, di portare alle estreme conseguenze l'affermazione dell'avversario fino a farla cadere. Qui tale tecnica è arricchita dal fatto che colui che la usa finge di stare dalla stessa parte di chi vuol sbugiardare. Gli elementi farseschi dovuti alla girandola di situazioni create dai continui cambi di identità del protagonista, servono a mantenere lo spettacolo, pur di argomento così drammatico, su quel registro comico, essenziale per Fo, al fine di evitare il rischio della catarsi e dell'indignazione (come in Pirandello).

Fo attualizza la tecnica e la figura del giullare come reincarnazione delle voci eretiche del passato, con una funzione fortemente polemica nel presente; sincronizza passato e presente realizzando un effetto straniante, usando il grottesco e la logica e, senza confondere i piani temporali, insinua nel presente un frammento di passato che ha una valenza negli avvenimenti politici contemporanei.

In un altro contesto l'opera di Fo può essere ricondotta a Pirandello, infatti i suoi personaggi si confrontano con una società snaturante e con una crisi esistenziale che li spinge a lottare per affermare le proprie ragioni e per smascherare le false verità imposte dall'alto. Nel novembre 2009, dopo la sentenza di Strasburgo che stabilì la rimozione dei crocefissi dalle aule scolastiche, Dario Fo si schierò a favore della Corte Europea paragonando il Cristo in croce alla svastica e alla falce e martello, ovvero a simboli ideologici da rimuovere dalla società.

Programmi radiofonici RAINon si vive di solo pane, comode evasioni con morale inedita di Dario Fo e Franco Parenti, musiche di Fiorenzo Carpi, regia di Giulio Scarnicci, domenica 5 agosto 1956, secondo programma ore 20,30.
Varietà televisivi RAITeatro in scatola, di Franco Parenti, Dario Fo, Giustino Durano, orchestra diretta da Vittorio Paltrinieri, con Franco Parenti, Dario Fo, Giustino Durano, regia di Daniele D'Anza, programma nazionale 1º marzo 1954.
Prosa televisiva RAIVillini a sorpresa, commedia di Frank Lauder e Sidney Giliat, con Olinto Cristina, Elsa Merlini, Dario Fo, Marco Tulli, Maresa Gallo, Nando Gazzolo, Franco Volpi, regia di Stefano De Stefani, trasmessa il 19 febbraio 1958.
L'uomo nudo e l'uomo in frac, commedia di Dario Fo, con Gigi Pistilli, Franca Rame, Valerio Ruggeri, Dario Fo, Antonio Canna, Piero Nuti, regia di Dario Fo, trasmessa il 20 marzo 1962.
FilmografiaScuola elementare, regia di Alberto Lattuada (1954)
Lo svitato, regia di Carlo Lizzani (1955)
Rascel-Fifì, regia di Guido Leoni (1957)
Souvenir d'Italie, regia di Antonio Pietrangeli (1957)
Monetine da cinque lire, film televisivo, regia di Claudio Fino (1959)
Domenica è sempre domenica, regia di Camillo Mastrocinque (1958)
Follie d'estate, regia di Edoardo Anton e Carlo Infascelli (1963)
Il Cantamaggio, regia di Paolo Benvenuti e Gianni Menon (cortometraggio, 1978)
Musica per vecchi animali, regia di Umberto Angelucci e Stefano Benni (1989)
I promessi sposi, miniserie televisiva, regia di Salvatore Nocita (1989)
La freccia azzurra, solo voce, regia di Enzo D'Alò (1996)
Johan Padan a la descoverta de le Americhe, solo voce, regia di Guido Cingoli (2002)
Viva Zapatero, regia di Sabina Guzzanti (2006)
Discografia parziale33 giri1962: Dario Fo & Franca Rame (Dischi Ricordi, MRL 6029)
1966: Ci ragiono e canto (I dischi del sole, DS 119/21; con il Nuovo Canzoniere Italiano)
21 maggio 1976: Il teatro di Dario Fo - Mistero buffo (Collettivo Teatrale La Comune; 6 dischi a 33 giri)
1972: Il teatrino di Dario Fo (Family Records, SFR-RI 620)
1977: Ma che aspettate a batterci le mani (Dischi Ricordi - Serie Orizzonte, ORL 8076)
EP1960: Le canzoni di Fo Vol. 1 (Dischi Ricordi, ERL 184)
1960: Le canzoni di Fo Vol. 2 (Dischi Ricordi, ERL 189)
1964: Le canzoni di "Settimo: ruba un po' meno" (I dischi del sole, DS 25; con il Fiorenzo Carpi)
45 giri1962: Il mio amico Aldo/Tre storie di gatti (una triste, una allegra, una media) (Dischi Ricordi/Baffo, Baffo I°; con Giorgio Gaber)
1962: Il foruncolo/La brutta città (Dischi Ricordi, SRL 10.305)
3 dicembre 1962: Su cantiam/Stringimi forte i polsi (Dischi Ricordi, SRL 10.307)
1970: Ma che aspettate a batterci le mani?/E chi ce lo fa fare? (Edipan, lv 7011)
1980: I supereroi parte 1/I supereroi parte 2 (Fonit Cetra, CTC 002)
2010: A solo un metro (Verba Manent/Collezione Ubix, con Luca Bussoletti)
CD2009: Fo canta Fo (Edipan, CD PAN 1001)
Opere tradotteFo, Dario: "Francis, the Holy Jester" Beautiful Books, 2009. ISBN 978-1905636716. trad. Mario Pirovano

Riconoscimenti Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
— Roma, 13 gennaio 1997.

Nobel per la letteratura 1997
Premio Sonning, 1981
Laurea honoris causa in Filologia, Letterature e Storia, 2012 - Università degli Studi di Foggia
31 di 82 - 09/3/2013 12:25
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
http://www.youtube.com/watch?v=OTgjrHpHzU0
32 di 82 - 10/3/2013 08:33
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Questi sono i TECNICI e/o PROFESSORI che mi preoccupano ...caro il mio bel GRILLETTO studente del 1968 ....


http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_marzo_5/professore-espulso-pavia-universita-anthony-baldry-ubriaco-lezione-21234359179.shtml


questa massa di pervertiti e pederasti , che si fanno pagare 30 euro a ora ( in nero ) per i corsi di sostegno ...


prima sempre i bancari , poi i giornalisti e poi ...


33 di 82 - 10/3/2013 11:02
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
http://www.youtube.com/watch?v=6Mn5vkvAqeg




io sono il nipote di PINOCCHIO !
34 di 82 - 10/3/2013 11:19
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

http://www.youtube.com/watch?v=HQ1CHbXg3ok


Io che ho doppiato tre volte capo Horn e ho navigato sette volte i sette mari e ho visto mostri ed animali rari, l'anfesibena, le sirene, l'unicorno.



Io che tornavo fiero ad ogni porto dopo una lotta, dopo un arrembaggio, non son più quello e non ho più il coraggio di veleggiare su un vascello morto.



Dov'è la ciurma che mi accompagnava e assecondava ogni ribalderia? Dove la forza che ci circondava? Ora si è spenta ormai, sparita via.



Guardo le vele pendere afflosciate con i cordami a penzolar nel vuoto, che sbatton lenti contro le murate con un moto continuo, senza scopo.
35 di 82 - Modificato il 15/3/2013 07:22
vivianfree N° messaggi: 1501 - Iscritto da: 23/1/2012
Ho ascoltato i capogruppo del M5S di Camera e Senato.

Qualcuno di voi li ha ascoltati? Hanno rilasciato interviste.

Evadono sistematicamente alle domande riguardanti la responsabilita' del non voto di fiducia a un governo.

Loro dicono "e' l'impegno che abbiamo preso con gli elettori"

Ma che "compromesso" e' una operazione indispensabile se non si gode del diritto di governare per maggioranza assoluta evidentemente Grillo non glielo ha spiegato, poveri.

Loro dicono che "se' un governo avra' vita allora si batteranno per i punti che loro hanno nel programma.

Quindi elettrici ed elettori del M5S,
i vostri rappresentanti si batteranno per voi, per i punti che voi avete votato,

solo se le altre parti politiche si batteranno piu forte per difendere i punti del loro programma e ce la faranno a formare un loro governo.

Altrimenti tutti al voto a giugno.

All'asilo (a quel tempo la scuola materna ancora non c'era) le mie maestre ci brontolavano se non condividevamo, e i giochi erano di tutti, per tutti.

E per chi dice che l'M5S e' diverso, io vedo un capellino di tornaconto.

Loro hanno affermato "se rivotiamo prendiamo il 50%!



Politica implica confronto, parlare.

In italiano,

In Parlamento,

a giornali italiani,

Rispondere alle domande di un popolo, che ti appoggia ma anche che ti ostacola.

Grillo, nella sua ostinazione di rilasciare interviste a giornali stranieri, evitando le domande e il contraddittorio qui a casa mia e sua, e vostra,

si sottrae di fatto al confronto.

L'altro ieri la capogruppo Lombardi in una intervista rilasciata a radio24 ha detto che lo strumento di comunicazione che hanno scelto e' il web.

Ma l'Italia cari grillini non e' fatta tutta di gente da web,

e vi dovreste confrontare con tutti, anche con quelli che sono da radio e da televisione.

E per il bene del vostro 23,73% al Senato e 25,55% alla Camera

(che implica che il 75% degli Italiani non vi vuole)

cominciate a lavorare per l'Italia, perche' Lei di spettacoli di intrattenimento oggi non ha bisogno.



S.
36 di 82 - 15/3/2013 07:33
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

E la favola si ripete ...io, ossimoro di Pinocchio , e Vivian , la fata turchina che si infiamma con un nonnulla ( e detto da lei , toscanaccia vernacolese , è da innamoramento garantito ) ...


getteranno le maschere i nostri nuovi "governanti" ? 60 milioni di italiani , 50 col diritto al voto , in mano a 1.000 "sparvieri" che hanno il bene comune , il senso del dovere, la responsabilità civile e l'amor patrio dietro ad un nick name ?

Io mi chiamo MICHELE SGARRO ...sapete dove abito...avete il mio cellulare ...la mia e-mail ...

volete la mia rabbia ? Questo è il momento ...ma io non ho i milioni dei grilletti ...nemmeno la sua potenza di fuoco ...


e la matematica, in questo paese dei balocchi , NON PUO' DIVENTARE OPINIONE ...

Ho con me le forze dell'ORDINE ...ma le sto soltanto addestrando ...
37 di 82 - 15/3/2013 22:53
vivianfree N° messaggi: 1501 - Iscritto da: 23/1/2012
Corri Bianconiglio,

Corri,

E' gia' tardi,

Davvero tanto tardi.



S.
38 di 82 - 16/3/2013 19:19
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: vivianfreeCorri Bianconiglio,

Corri,

E' gia' tardi,

Davvero tanto tardi.


S.



No, amica mia ...la gente doveva provare anche la puzza del grillo schiacciato, dopo quello del maiale e della cimice , per capire ...



sarà tutto più facile ...

39 di 82 - 17/3/2013 11:17
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: duca minimo

 


Lo scrivo oggi per non doverlo più ripetere :


Caro Giuseppe Piero Grillo, detto Beppe Grillo (Genova, 21 luglio 1948), "giovane di belle speranze "e cancro come me,  sei un bravo e simpatico comico, prestato alla politica per chissà quali interessi privati ( più le azioni Telecom che quelle in MPS )  che, ovviamente, interessano il 25% di noi italiani, e sei stato un attore italiano mediocre, ammettilo.  Il tuo blog è tra i più noti in lingua italiana. Intestatario di un forum di discussione con iscritti soprannominati "grillini" sei ispiratore di liste civiche che portano il tuo nome e , insieme a Gianroberto Casaleggio il 4 ottobre 2009, hai dato vita al partito MoVimento 5 Stelle, di cui ti sei dichiarato "capo politico, ma come garante.
So per certo che fra i 9 MILIONI di italiani che ti hanno votato c'è dentro il "meglio" di un voto di protesta intelligente, anche molti miei ex camerati, e ora hai in mano un'occasione DELICATA , non importante ( in politica di importante c'è poco ) . Non hai il mio consenso, ma la mia speranza ...
Tu ci sei riuscito e, anche se non sei "uno di noi",  ti faccio i migliori auguri possibili . 


Ma  ti avverto : NON PUOI SGARRARE !


questo paese ha bisogno di tutto il suo orgoglio per respingere gli attacchi di perfide Albione , baghette sotto il braccio e wurstel di maiale : tu ce l'hai ? Bene ...
Io ti osservo ...


ricordati : molti ti osannano oggi e ti rinnegheranno in un batter di ciglio ...io ti rinnego adesso per osannarti a Vittorio Veneto ... 


 







Hai SGARRATO ...e io ti starò col fiato sul collo ...stai prendendoti beffa dell'ignorantone italo-visig-barbar-peder-ruffian-furb-disgraziat-fantozziano residente in questa appendice dell'europa col naso adunco ...


40 di 82 - 17/3/2013 11:45
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


Stai facendo un sacco di soldi ? Ma non avrai il tempo e la possibilità di spenderli ...almeno qui , nella MIA patria ...


http://www.youtube.com/watch?v=qNFZ23Boh7A
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