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Meloni Coi Duroni ?

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21 di 95 - 28/9/2022 16:17
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

Silvio Berlusconi detto il Caimano Puttaniere potrebbe diventare presidente del Senato a tempo e l’ipotesi è tutt’altro che peregrina,
a contare che gli incastri possibili per portare il Caimano Puttaniere ad essere la seconda carica dello Stato italiano pro tempore non sono impossibili.
Insomma, la possibilità che il Caimano Puttaniere di Forza Italia possa diventare presidente del Senato a tempo c’è, quanto meno nella seduta inaugurale di Palazzo Madama.

22 di 95 - 30/9/2022 12:09
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020
EVVIVA IL CAIMANO DELLA MELONI...https://memeguy.com/photos/thumbs/when-my-cop-friend-told-me-i-get-to-do-a-ride-along-with-him-tonight-52121.gifhttps://memeguy.com/photos/thumbs/when-my-cop-friend-told-me-i-get-to-do-a-ride-along-with-him-tonight-52121.gif
23 di 95 - Modificato il 30/9/2022 12:31
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020
AdnkronosAdnkronos

"Il padre di Meloni un criminale", bufera su Rula Jebreal

(Adnkronos) - "Il padre di Meloni è un famigerato trafficante di droga/criminale condannato che ha già scontato una pena in una prigione".
Rula Jebreal nella bufera per il messaggio pubblicato sui social con riferimenti al padre di Giorgia Meloni.
"Il tatto della stampa italiana che racconta dei guai di mio padre, ma omette nei suoi titoli roboanti un elemento fondamentale.
Tutti sanno che mio padre andò via quando avevo poco più di un anno. Tutti sanno che ho scelto di non vederlo piu all'età di undici anni.
Tutti sanno che non ho mai più avuto contatti con lui fino alla sua morte", ha replicato già ieri la leader di Fratelli d'Italia.
"Ma poco importa, se i "buonisti" possono passare come un rullo compressore sulla vita del "mostro".
Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c'è anche il detto "le colpe dei padri non ricadano sui figli.


Ps. Signora Jebreal, spero che potrà spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce",
ha aggiunto Meloni riferendosi ad affermazioni attribuitele dalla giornalista sui richiedenti asilo.
24 di 95 - Modificato il 30/9/2022 12:34
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

"Rula, questa è una bassezza. Non si fa politica così e tanto meno giornalismo. Quello che ha fatto il padre della Meloni non c'entra nulla con lei. Cancella questo tweet che tra l'altro ha l'unico effetto di portare ancora più gente a sostenere Fdi", ha scritto su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione.

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Il messaggio di Jebreal è stato aspramente criticato da diversi esponenti di fratelli d'Italia. "Le affermazioni diffuse via social dalla signora, anche se è difficile definirla tale, Rula Jebreal, sono vergognose e farneticanti. Per attaccare Giorgia Meloni utilizza la storia personale del padre che la abbandonò quando aveva un anno di età e che Giorgia Meloni stessa ha raccontato di aver escluso dalla sua esistenza durante l'infanzia. Di quell'uomo fu vittima e oggi lo è anche di una giornalista senza scrupoli né alcun limite etico, che pur di aggredirla è pronta a sfruttare una vicenda dolorosa rispetto alla quale Giorgia Meloni non solo è estranea, ma ne è rimasta danneggiata sotto ogni aspetto", le parole del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida il fratello di Gina.

25 di 95 - Modificato il 30/9/2022 16:07
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

Meloni contro Putin: l'annessione delle quattro regioni ucraine è senza valore

La leader di FdI segue la linea del governo e chiede l'unità tra le democrazie occidentali | Putin non spaventa l'Europa

In sintonia con Mario Draghi, Giorgia Meloni ritiene che non abbia alcun valore la dichiarazione russa di annessione delle quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia.

“La dichiarazione di annessione alla Federazione Russa di quattro regioni ucraine, dopo i referendum farsa svoltisi sotto violenta occupazione militare, non ha alcun valore giuridico o politico", ha spiegato la presidente di Fratelli d’Italia, aggiungendo che il presidente russo Vladimir Putin “dimostra ancora una volta la sua visione neo imperialista di stampo sovietico, che minaccia la sicurezza dell'intero continente europeo".

Draghi ha confermato il sostegno italiano all'Ucraina

Per Meloni "questa ulteriore violazione delle regole di convivenza tra nazioni da parte di Putin conferma la necessità di compattezza e unità delle democrazie occidentali". Posizione in linea con quella del governo. Giovedì 29 settembre, nel corso di una telefona con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, Draghi aveva a assicurato che l’Italia non riconoscerà l’esito dei referendum e confermato il continuo sostegno a Kiev. (riproduzione riservata)

26 di 95 - 01/10/2022 19:15
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020
Spread, ecco come Giorgia Meloni potrà influenzarlo. Ma peseranno anche le decisioni Ue sull’energia e Bce su tassi e bilancio
ANALISILeggi dopo

Spread, ecco come Giorgia Meloni coi duroni, potrà influenzarlo. Ma penseranno anche che le decisioni Ue sull’energia siano bufale.
E poi se la Bce mette i tassi sulla bilancia, dovrà abbassare le tasse altrimenti le talpe scendono in piazza

di Francesco Ninfole

Nella prima settimana dopo le elezioni il divario Btp-Bund è stato volatile ma senza impennate. Il governo deve fare chiarezza sulla linea in Europa e sui conti pubblici. Ma peserà anche quanto deciderà l'Ue sull'energia e la Bce su tassi e bilancio | Moody’s non cambia il rating sull’Italia.
Nella prima settimana dopo la vittoria alle elezioni di Fratelli d'Italia lo spread Btp-Bund è stato volatile, anche se non c'è stata l'impennata attesa da alcuni. Prima del voto il differenziale tra Btp e Bund a dieci anni era attorno a 230 punti base. A fine settimana ha chiuso a 240, dopo aver toccato nei giorni precedenti quota 255. Si tratta di un livello ben lontano dai 530.

27 di 95 - 06/10/2022 15:32
periana N° messaggi: 797 - Iscritto da: 14/12/2013
ha detto che ci pensa lui a portare il beverege


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28 di 95 - 06/10/2022 15:34
periana N° messaggi: 797 - Iscritto da: 14/12/2013



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29 di 95 - 06/10/2022 15:36
periana N° messaggi: 797 - Iscritto da: 14/12/2013
ha detto che sarà lui quello che Conte è stato per il governo Trraghihihihhihihihihiih
30 di 95 - 06/10/2022 15:37
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

vi invito tutti ad ArcoreVisualizza immagine di originebunga bunga con la Meloni in giunglabikini

31 di 95 - 06/10/2022 15:40
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

maledizioneVisualizza immagine di origine

32 di 95 - 06/10/2022 15:44
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

Per non fare la fine del governo Berlusconi nel 2011 Giorgia Meloni vigili sulle agenzie di rating

di Roberto Sommella

Dopo aver deciso di non ritoccare il giudizio sull’Italia la settimana scorsa Moody’s annuncia a sorpresa e a borsa aperta di aver messo sotto osservazione il rating in caso di minore crescita, scontata in una fase recessiva. Un fuoco di fila che appare premeditato contro un governo Meloni non ancora in carica. E su cui Consob ed Esma dovrebbero indagare per la possibile turbativa di mercato | Rating dell'Italia a rischio. Moody's: lo taglieremo se la crescita rallenta

33 di 95 - 10/10/2022 11:34
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

Cosa si sa sull’attacco al Ponte di Kerch?

"Possono essere stati i russi o gli ucraini. Ognuno dà la colpa all’altro. È stato organizzato dai servizi segreti russi per giustificare una futura replica durissima dell’esercito? È il risultato di un conflitto fra il ministro della difesa Shoigu e i suoi nemici del FSB, i servizi segreti cui era affidata l’integrità del ponte? Di certo l’attentato è opera di professionisti, di forze speciali che dispongono della logistica e dei mezzi necessari".

La minaccia di destituire Shoigu e il capo di stato maggiore Gerasimov preannuncia un terremoto nell’esercito?

"Putin ha paura dell’esercito. È un paranoico, vede nemici dappertutto. Ha bisogno di uomini di provata fedeltà. Ha convocato il consiglio di sicurezza e questo mostra che è in difficoltà".

Pensa al rischio di un attacco nucleare?

"Per ora continuerà con i bombardamenti. Non può usare l’arma nucleare: come fa a sganciare un’atomica e a chiedere poi alle sue truppe di presidiare un’area contaminata, esponendole alle radiazioni? Il nucleare è un’arma politica che serve per farsi ascoltare al tavolo dei negoziati".

Lei ha creato «Matin de Février», piattaforma internazionale finanziata da imprenditori russi contrari alla guerra: dispone di una rete Youtube con base a Kiev, di un canale Telegram e di svariati account Facebook. A cosa serve?

"Ad informare. Centinaia di migliaia di russi hanno lasciato il loro paese per non fare la guerra. Loro e gli altri hanno il diritto di sapere".

Il 15 novembre si riunisce a Bali il G20 cui sono invitati Biden e Putin. Sarà l’occasione per il negoziato finale?

"No, il 15 novembre è troppo presto. I combattimenti andranno avanti sino a che la situazione meteorologica lo consentirà. Il prossimo inverno sarà molto pericoloso per Putin: gli Ucraini avranno sempre più armi dall’Occidente e l’esercito russo rischierà di crollare. A gennaio sapremo molte cose. Vedremo i risultati militari. Conosceremo gli effetti delle sanzioni, vedremo come l’Europa avrà affrontato inflazione e taglio del gas, avremo i risultati delle elezioni di midterm negli Stati Uniti. Uno specchio completo. Ecco: quello potrebbe essere il momento della trattativa. O di qualcos’altro".

34 di 95 - 11/10/2022 14:57
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

ihihihihihihihihihihihihihMeloni avvia le sue
Si avvicina il giorno della formazione del nuovo governo. E tra le fila del centrodestra volano scintille dopo che, ieri, la premier in pectore Giorgia Meloni ha liquidato con «questioni secondarie» le pressioni degli alleati sui nomi indicati per il totoministri. «Sì a competenti, no a questioni secondarie». Chiaro il riferimento a Licia Ronzulli che Silvio Berlusconi vorrebbe alla Sanità. Così le dichiarazioni di Meloni gelano il Cavaliere e lo costringono sulla difensiva: «Niente veti agli alleati» dice il capo di FI. Oggi, intanto, vertice a tre, tra Meloni, Berlusconi e il capo della Lega Matteo Salvini. Il Carroccio chiede quattro ministeri di peso, mentre la leader di FdI è alle prese con il problema di chi portare al Mef (ci sono i nomi di Giorgetti e Leo). Sapendo che il Capo dello Stato Sergio Mattarella chiede, per almeno tre ministeri, dei tecnici di peso.Intanto il centrosinistra si spacca e litiga sul fronte della guerra. L’idea di una marcia per la pace lanciata da Giuseppe Conte viene anticipata da Enrico Letta che porta in piazza i suoi e riunisce il Pd. Giovedì, alle 18.30, il segretario Dem sarà a Roma alla mobilitazione lanciata da un gruppo di sigle pro Ucraina.
35 di 95 - Modificato il 13/10/2022 07:09
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

La grande tentazione e la sfida possibile di Meloni: dal Lsd all'Esg della finanza

La grande tentazione e la sfida possibile di Meloni: dal Lsd all'Esg della finanza di Claudio Scardovi

Che le nostre Casse di Previdenza e Fondi Pensione, su un totale gestito di circa 300 miliardi di euro, investano solo il 4% in capitale di rischio domestico la dice lunga sulla loro lungimiranza. Il governo Meloni dovrebbe vincolarli a investire nelle imprese nazionali, con un mix di bastone e carota, per far salire tale quota al 10%

MF-Milano Finanza per salvare l'Italia. I punti dell'appello lanciato da questo giornale il 6 agosto: 1) Un grande mercato italiano dei capitali; 2) Il risparmio degli italiani investito in Italia; 3) Uno sviluppo del pil che taglia anche il debito. DopoOrsi & Tori di sabato 6 agosto questo giornale lancia una grande campagna di sensibilizzazione sui temi legati al risparmio, alla Borsa e al rilancio dell'Italia. Hanno aderito tra gli altri: Patuelli (Abi), Rossi ( Tim), De Felice ( Intesa), Clarich (Sapienza), Conte (Anasf), Cimbri ( Unipol), Salerno Aletta (economista), Natali (Assonext), Catella (Coima), Roth (Auto Pedemontana), Morelli ( Axa), Vegas (ex Consob), Grignani (Aiaf), Bianchi-Micossi (Assonime), Della Posta (Invimit), Di Taranto (Luiss), Carli (Ass.G.C.), Metta (Iit), Testa (Borsa Spa), Colao (Min. Innovazione), D'Agostino (Bird&Bird), Dossena (Avm) e Boldrini (Orrick).

Il trilemma che i policy-maker si sono trovati a gestire a livello globale negli ultimi 50 anni è riassumibile nell'invecchiamento della popolazione, nella crescita del debito pubblico (e della moneta) e, infine, nella riduzione di crescita e produttività.

Invecchiamento della popolazione

A livello globale, la quota della popolazione over-50 è passata dal 15 al 25% ed è prevista al 50% per fine secolo, con impatto crescente sulla spesa previdenziale. In Italia, la quota di over-65 è prevista crescere dall'attuale 40% circa al 65% nei prossimi 50 anni, con una spesa previdenziale già al 18% del pil – la più alta tra i Paesi sviluppati. Questa è tipicamente finanziata con debito pubblico, emesso su lunghe durate e sottoscritto grazie al crescente bacino di risparmi accumulati dalla popolazione che invecchia e che, direttamente o indirettamente (tramite Casse e Fondi Pensione) decide di investire in Titoli di Stato «privi di rischio», generandone l'eccesso di domanda.

Debito pubblico moltiplicato

Conseguentemente, nello stesso periodo, il debito pubblico globale si è moltiplicato per più di tre volte, dal 20 al 70% circa del pil. In Italia si attesta al doppio, a circa 140%, secondo solo al Giappone (debito pubblico lordo al 266%, netto al 176%) che, non a caso, ha una quota di over-65 già oltre al 50% e prevista al 75% in 50 anni. Questa enorme montagna di debito pubblico è stata finanziata dalla creazione di moneta inflattiva (moltiplicatasi per 5 per l'euro negli ultimi 15 anni e per 10 per il dollaro), ma è risultata anche magicamente gestibile, con costi finanziari bassi e tassi reali negativi proprio a causa dell'eccesso di risparmi accumulato dai più anziana, e dalla loro scelta d'investimento in Btp che, per la logica della domanda e offerta, ha spiazzato gli investimenti in capitale di rischio.

Crescita e produttività in frenata

Come combinato disposto dei due primi dilemmi (più vecchi e più spese previdenziali, meno lavoratori per pagarle; più debito pubblico e moneta inflattiva per finanziarle, meno capitale di rischio per investire nelle imprese e nell'economia reale), i tassi di crescita (anemica) e in particolare di produttività sono diminuiti a livello globale e con particolare gravità in Italia (-1,15% quella del capitale, negli ultimi 15 anni pre-Covid; + 0,5% quella del lavoro versus una media UE dell'1,2%).

La tentazione - e il rischio - di Giorgia Meloni

La Grande Tentazione dei policy-maker globali e del nuovo governo di Giorgia Meloni è di continuare su questa strada. Assecondando l'elettorato più anziano, sempre più numeroso e votante, finanziandone a piacere le spese previdenziali (e altre, legate alle urgenze del momento: dalla disoccupazione, alla pandemia, alla crisi energetica e con uno scenario di stagflazione previsto in arrivo per il 2023): emettendo nuovi Btp (Long-term debt - L), comunque finanziati a basso costo dato l'eccesso di risparmio dei più vecchi (Savings' glut – S) e in continuità di sbilanci correnti (Deficit – D). Il tutto reggerà, supportando il ciclo elettorale, se non per qualche momento anche quello economico, fino all'inevitabile implosione di un modello di finanza cattiva, miopicamente insostenibile e da salto nel vuoto, ai danni dell'economia reale, dell'inclusione sociale (con crescente povertà) e dell'ambiente.

La scarsa lungimiranza di Casse Previdenza e Fondi Pensione

Che le nostre Casse di Previdenza e Fondi Pensione, su un totale gestito di circa 300 miliardi di euro, investano solo il 4% delle loro risorse in capitale di rischio domestico (il peso del pil Italiano a livello globale), e una quota di meno dell'1% nei più promettenti private market italiani (pmi, real estate e infrastrutture non quotate) la dice lunga sulla lungimiranza, più che delle strutture di governo che li gestiscono, delle scelte di politica economica e regolamentari che li hanno creati (fino all'esistenza del tfr come unica opzione pensionistica, non era lo stesso al 100% impiegato a rifinanziamento delle pmi?); e che li informano ancora oggi, attraverso norme e indirizzi, guidandoli indirettamente nelle strategie d'impiego.Che numeri ancora più piccoli siano riferibili al risparmio gestito privato (i rimanenti 4,9 miliardi di euro, investiti in private market italiani per meno dell'1%), la dice di nuovo lunga sulla preparazione del sistema finanziario a guidare la transizione richiesta verso la ricapitalizzazione (equitization), del Paese, ma anche e soprattutto sulle politiche economiche e di regolamentazione che dovrebbero facilitarlo in questa impresa erculea, piuttosto che ostacolarlo, anche con la competizione non-competitiva dei Btp.

Come incentivare le Casse a investire sull'Italia

La sfida possibile del nuovo governo e di Giorgia Meloni deve piuttosto essere il rigetto del modello di finanza cattiva Lsd e il perseguimento di una finanza buona, con obiettivi Esg di incremento di produttività totale (economica, sociale e ambientale), per portare i risparmi italiani verso investimenti di capitale proprio (equity) nel Paese e per incrementarne la crescita e produttività che sole possono permettergli di superare l'inflazione, battere la recessione e sostenere il costo, inevitabile, di una popolazione che invecchia; e che dovrebbe farlo come investitrice attiva dell'economia reale del Paese e non solamente come sottoscrittrice di Btp a rendimento reale negativo o di altri prodotti esterofili.

Quando c'era il Tfr le pensioni finanziavano solo le imprese nazionali

Il mio suggerimento alla premier in pectore è di non cedere alle facili lusinghe delle defiscalizzazioni o contribuzioni Lsd e di puntare, attraverso scelte di politica economica perseguite pragmaticamente con un mix di bastone e carota (vincoli minimi e incentivi) a portare il capitale di rischio degli italiani (specie di quelli più anziani) a investire nell'economia reale del Paese (a favore anche dei più giovani). Ipotizzare che Casse e Fondi investano almeno un 10% del loro patrimonio nei private market italiani è ragionevole, utile, redditizio e a valore aggiunto per tutte le parti sociali, generazioni e gruppi d'interesse di destra e di sinistra. Tale vincolo minimo recupererebbe solo una piccola parte del precedente autofinanziamento del tfr, rendendo idealmente Casse e Fondi Pensione più redditizie, meglio diversificate e meno soggette al loro vero rischio sistemico - legato al debito di Stato e non dissimile da quello dei Fondi pensione Uk che, appena poche settimane fa, hanno rischiato l'implosione.

Lo stesso dovrebbe avvenire per i privati cittadini, sia pure in assenza di vincoli minimi imposti obtorto collo.

Convinti e condotti piuttosto, dal nuovo governo e dalla premier in pectore, quasi maieuticamente, a investire come azionisti nell'economia reale del Paese, con una più elevata redditività attesa e obiettivi di sostenibilità Esg. Con gli incentivi fiscali già esistenti (i.e. Pir Alternative) resi fruibili, con forme di assicurazione sull'eventuale perdita massima offerte, a condizioni di mercato, da Mef e Cdp. E con l'evoluzione di norme regolamentari (e.g. Mifid 2) che, nate con il giusto proposito di proteggere il risparmiatore retail dalle truffe e dai prodotti finanziari troppo complessi e rischiosi, finiscono per escluderlo dalle migliori opportunità d'investimento, relegandolo al modello della finanza Lsd – assuefatto, con i suoi 2.600 miliardi di euro complessivamente investiti su conti correnti, buoni postali infruttiferi e Btp, a subire (nel migliore dei casi) la pesante accisa dell'inflazione e il calo di crescita e produttività. Sono i cittadini infatti che, investendo meglio, possono votare con le scelte allocative dei loro risparmi, per il futuro del Paese che vorrebbero. Per risolvere quello che, prima ancora dei policy-maker del momento, è soprattutto il trilemma delle loro famiglie, comunità e generazioni future.

36 di 95 - 14/10/2022 15:58
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

Il male oscuro della maggioranza  Uniti nel Paese, divisi al governo  Gli alleati non seguono Meloni

Il male oscuro della maggioranza Uniti nel Paese, divisi al governo Gli alleati non seguono Meloni
37 di 95 - 14/10/2022 15:59
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

La vittoria netta della destra alle elezioni del 25 settembre e, al tempo stesso, il dominio di Fratelli d’Italia sulla coalizione noto già prima del voto, ci parlano di un elettorato intenzionato a sostenere una maggioranza guidata da Giorgia Meloni. Un elettorato che si riconosce senza complessi nelle parole d’ordine di Lega e FdI – dalle quali ormai Forza Italia si distingue a malapena – e, dunque, politicamente omogeneo. Diverso è il discorso per i partiti che lo rappresentano, e per le loro leadership.

L’avvio della legislatura ha confermato ciò che già si sapeva, ovvero che si tratta di leadership divise e in conflitto: dagli incontri separati di Meloni con Berlusconi e Salvini alla vigilia delle votazioni per i presidenti di Camera e Senato al mancato sostegno dei senatori di FI all’elezione di Ignazio la Russa alla seconda carica dello Stato, con le eccezioni di Casellati e Berlusconi.

La partita per i presidenti delle due camere, poi, si è intrecciata e si intreccia con la scelta dei ministri: l’incarico a Giorgia Meloni ancora non è stato dato, ma da molti giorni si parla di attriti su caselle e nomi. Non vi sono visioni politiche differenti che giustificano queste contese, ma approcci e motivazioni divergenti. Per la leader di FdI questa che si è aperta costituisce una grande occasione. Ha repentinamente moderato la sua immagine durante la campagna e si mostra ora inflessibile di fronte alle richieste più compromettenti degli alleati (dalla nomina a ministro di Licia Ronzulli alla richiesta di Salvini di tornare al Viminale) perché è intenzionata a costruire un governo che possa presentarsi, in Italia e all’estero, con le carte in regola, almeno dal suo punto di vista. La scommessa è quella di mostrare che la ‘sua’ destra può governare.

38 di 95 - 15/10/2022 13:11
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020

Governo, Meloni a Berlusconi: non sono ricattabile. Lo sfogo dopo la pubblicazione degli appunti del Cav con insulti

di Andrea Pira

Eletti i presidenti di Camera e Senato riparte la corsa per la squadra di governo. Ma le tensioni tra gli alleati non scemano. A Forza Italia possono andare Esteri e Giustizia. Salvini lancia Giorgetti per il Mef | Meloni blinda i soldi del Pnrr | Fmi all'Italia: serve uno sforzo ambizioso per la riduzione del debito | Banca d'Italia: il debito pubblico cala a fine estate a 2.757,8 miliardi. Ancora meno titoli di Stato italiani nei portafogli esteri | Esclusivo Gentiloni a Class Cnbc: l’Italia prosegua sulla via di politiche prudenti.

All'indomani della plateale scelta di Forza Italia di non votare Ignazio La Russa presidente del Senato, lo scontro tra Giorgia Meloni e gli alleati azzuri non si placa. Al contrario, nel mezzo delle trattative per la scelta della squadra dei ministri i toni si alzano. "Non sono ricattabile", è il duro messaggio della leader di Fratelli d'Italia al Cavaliere. Nodo dello scontro la foto di un foglio con degli appunti, maneggiato da Berlusconi durante la seduta di ieri al Senato, in cui si leggono alcune considerazioni su Meloni definita "supponente, prepotente, arrogante e offensiva".

Meloni "non ha disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d'accordo", sentenziava il Cavaliere dopo il veto a un incarico ministeriale da assegnare alla fedelissima dell'ex premier, Licia Ronzulli. Sul caso è intervenuto lo stesso La Russa. "Credo che il presidente Berlusconi dovrebbe dichiarare quello di cui io sono quasi certo, che quella foto è fake, però deve dichiararlo lui non lo posso dire io", ha spiegato ai cronisti.

MODERATO marianna9 (Utente disabilitato) N° messaggi: 7011 - Iscritto da: 31/5/2020
40 di 95 - Modificato il 18/10/2022 17:36
Gianni Barba N° messaggi: 34026 - Iscritto da: 26/4/2020
Scope: l'Italia non deve scordare le regole di Maastricht. Solo i Btp indicizzati costano 10 miliardi in piùMERCATI AZIONARILeggi dopo

Scopa: l'Italia non deve scordare le regole di Maastricht. Solo i Btp indicizzati costano 10 miliardi in più

di Elena Dal Maso

Il tetto al 3% nel rapporto deficit/Pil previsto dalle regole di Maastricht è sospeso, ma gli analisti ritengono che sarà ripristinato, con varianti, nel 2024. A quel punto avere un avanzo primario almeno dell'1% sarà fondamentale per rientrare nei parametri. E farsi così proteggere dalla Bce | Steven Maijoor (Esma): dividendi e buyback vanno rivisti, le banche inizino a preparare gli azionisti | Bloomberg: non solo tassi, la Bce prepara un taglio al bilancio. Ecco quando parte e a che ritmo
Il debito dell'Italia è sostenibile con questo continuo aumento dei tassi da parte della Bce? Se lo chiedono gli analisti di Scope Ratings in una nota di lunedì 17 ottobre mentre il Btp decennale vede il rendimento in leggera discesa al 4,686%.Gli esperti prevedono che il rapporto debito/Pil dell'Italia (BBB+/Stabile) scenda quest'anno al 146% del Pil dal 150% nel 2021 su una crescita economica reale del 3,2% nonostante un "sensibile indebolimento delle prospettive nella seconda metà del quest'anno a causa della crisi energetica".
Tuttavia, dal prossimo anno, "una crescita del Pil nominale più moderata e tassi di interesse più elevati peseranno sul rapporto debito/Pil", avvertono gli esperti. Che ricordano come "i tassi di finanziamento dell'Italia siano aumentati sostanzialmente negli ultimi dodici mesi, con il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni che è salito a oltre il 4,5% da poco meno dello 0,6% nell'estate dello scorso anno, livelli che non si vedevano dal 2013".

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