Cnh (CNH)

- 23/10/2007 15:05
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Grafico Intraday: Cnh Global N.V.Grafico Storico: Cnh Global N.V.
Grafico IntradayGrafico Storico
SOCIETA' DEL GRUPPO FIAT CHE COSTRUISCE MACHINE AGRICOLE E MOVIMENTO TERRA.

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319 Commenti
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21 di 319 - 22/8/2008 10:53
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
il punto di forza di fiat in questo momento sono le macchine agricole
22 di 319 - 22/8/2008 11:11
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
http://www.equipmentlocator.com/asp/edetails.aspx?&eqID=448320&eID=13&loc=eu-it&close=yes#
23 di 319 - 22/8/2008 17:00
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
cina e india potrebbero accelerare i programmi di meccanizzazione agricola con macchine molto + efficienti, dopo le proteste x il caro pane avute nei mesi scorsi

con l'elettronica e l'informatica non si inpiena la panza
24 di 319 - 24/8/2008 18:48
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
ALMENO una 15ina i progetti cinesi ( circa 450 kmq) contro la desertificazione, un paese da 9 mln di kmq ke ha un superficie coltivabile di appena 1,3 kmq

le tempeste di polvere ke arrivano dai deserti ke avanzano causa deforestazione selvaggia hanno messo in moto dei progetti di recupero dei terreni
25 di 319 - 24/8/2008 18:53
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Cina
"Apocalittica" la prossima estate in Cina
Un meteorologo avverte il Paese: la prossima estate sarà la peggiore degli ultimi 50 anni. In arrivo inondazioni, tifoni e siccità.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) Qin Dahe, un importante meteorologo cinese, ha avvertito che la prossima estate potrebbe essere "apocalittica" per la Cina. Lo scienziato ha infatti detto che alluvioni e siccità saranno le peggiori che il Paese si è trovato ad affrontare da 50 anni ad oggi. Secondo l'esperto verranno rovinate le coltivazioni di riso, grano e cotone, ovvero le basi dell'agricoltura cinese. "La situazione che sta arrivando - ha detto in un'intervista ad un quotidiano cinese - sarà peggiore di quella dello scorso anno. Ho molta paura per i raccolti".

La Cina subisce anche perdite umane per problemi legati al maltempo come alluvioni, inondazioni e siccità, che a volte vengono accompagnate durante il periodo estivo da terremoti e tifoni provenienti dal Mar cinese meridionale: durante i festeggiamenti del 1° maggio 5 persone sono morte a causa di una tempesta di fulmini.

In Cina la crescita maggiore e la maturazione di riso, granaglie e cotone avviene da giugno ad agosto: in questo periodo sono previste inondazioni sulle coste del fiume Yangtze, ai bordi del quale vi sono la maggior parte dei campi. Le province meridionali del Guangdong, Guangxi ed Hainan saranno invece colpite dalla siccità, che produrrà effetti devastanti sulla coltivazione della canna da zucchero e dell'albero da gomma. Le alluvioni sono invece previste nelle province del nord est, nello Xinjiang e nella Mongolia interna, dove quest'anno la pioggia è già aumentata del 20 %.

Le province di tutta la Cina hanno già iniziato ad affrontare temporali e tempeste di fulmini dai giorni scorsi.
26 di 319 - 24/8/2008 19:18
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Cina: sulla strada dell’ecologia
Statistiche - Xinhua - luglio 2008
Nonostante la Cina stia muovendosi in direzione della conservazione energetica, sembra che la via da percorrere per raggiungere l’obiettivo di ridurre i consumi energetici del 20% nei prossimi cinque anni sia ancora lunga e faticosa. Nel 2007 la Cina ha consumato 1,16 tonnellate equivalenti di carbone ogni 10.000 yuan di PIL, un decremento del 3,66% su base annua. Rispetto alle 1,226 tonnellate equivalenti di carbone ogni 10.000 yuan di PIL, fissato come base annua per il quinquennio 2006 – 2010, la Cina ha ridotto le emissioni del 5,7%, mancando il previsto livello medio dell’8%. Nell’ambito di questo quadro, il governo cinese ha reso noti i risultati relativi ai consumi energetici per provincia del 2007. Pechino è alla guida della classifica di sviluppo sostenibile, avendo bruciato il minor numero di tonnellate equivalenti di carbone, 0,714 tonnellate per 10.000 yuan di PIL nel 2007, pari ad una riduzione su base annua del 6,4%, mentre l’isola di Hainan, uno dei pilastri del turismo cinese, è all’ultimo posto, con una riduzione dello 0,8%.

27 di 319 - 24/8/2008 19:47
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
si parla pochissimo delle proteste dei contadini in cina rispetto all'inquinamento eppure qualcosa sta cambiando

CINA
Contadini dello Shandong: coltivare e bere da un fiume nero come l’inchiostro
Per centinaia di migliaia di agricoltori, acqua fetida per irrigare e bere. Distrutte le economie di interi villaggi di contadini e pescatori. Le autorità non sembrano preoccupate di ostacolare l’inquinamento o di aiutarli, mentre il governo locale vuole aumentare lo sviluppo industriale. La prima parte del dossier sulla piaga dell'inquinamento in Cina.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Lungo il fiume Zhangweixin, nel settentrionale Shandong, i contadini irrigano i campi con acqua fetida, nera come l’inchiostro e coperta di schiuma. Che bevono anche, quando non possono scavare pozzi sempre più profondi. E gli abitanti della città di Dezhou, alle sorgenti del fiume, mangiano tranquillamente i prodotti di questi campi.

Inizia oggi la pubblicazione di un dossier di AsiaNews sull’inquinamento delle acque in Cina, in continuo aumento nonostante l’impegno del governo - che però combatte le conseguenza, ma non le cause - e tale da essere ormai la prima preoccupazione della popolazione.

Lo Zhangweixin nasce prima di Dezhou, corre lungo il confine tra Hebei e Shandong e dopo 460 chilometri arriva al mare Bohai. Il Canale meridionale lo collega al fiume Hai, inquinato per l’80%. Nel settentrionale villaggio di Sinusi il fiume è nero e coperto di schiuma e l’odore strozza il respiro. I 3mila abitanti usano l’acqua per irrigare, anche se ogni anno i raccolti peggiorano, ma temono ancora più la siccità. Per bere hanno scavato pozzi.

Alcuni villaggi hanno pozzi profondi centinaia di metri. Ma nel villaggio di Qingyun, 20 km. da Sinusi e famoso per i suoi datteri rossi, i pozzi pescano acqua a circa 25 metri. Yin Yugui, capo locale del Partito, dice che “l’acqua ha un sapore amaro e acido”, ma non ne hanno altra. Per scavare pozzi più profondi ci vorranno anni, perché non hanno abbastanza soldi.

Cai Wenxiao, vice direttore dell’Ufficio per la protezione ambientale a Dezhou, spiega che “l’inquinamento nel fiume Zhangweixin proviene soprattutto dalle province a monte”. Secondo i dati del governo la causa sono le cartiere e gli impianti chimici dello Henan (per il 65%) e dello Shanxi, che gettano i rifiuti in corsi d’acqua che poi vanno nel fiume; dallo Shandong viene “solo” il 20% dell’inquinamento. Nei primi 7 mesi del 2006 sono stati chiusi 140 impianti inquinanti dell’Henan e 15 dello Shandong. Ma molti altri sono rimasti, come la cartiera Zhaodongfang a Pingyuan, prefettura di Dezhou, accusata di scaricare nel fiume grandi quantità di rifiuti chimici. “Non è stata chiusa – dice Cai - perché l’inquinamento che causa, benché sia una minaccia per la salute pubblica, non ha contaminato le vie di accesso all’acqua potabile”. Nessun funzionario “osa prospettare il problema dell’inquinamento della fabbrica agli alti livelli del governo”.

I residenti hanno protestato presso i governi locali e a Pechino senza ottenere risultati, spesso nemmeno un indennizzo. Parecchi dicono che sono stati minacciati da funzionari locali.

Molti dei 500mila abitanti del capoluogo Dezhou ignorano questo inquinamento: il governo ha costruito dighe per tenere le acque inquinate fuori dalla città e prende l’acqua potabile dal Fiume Giallo. Il sindaco Wu Cuiyuna appare più preoccupato per il Prodotto interno lordo di Dezhou, solo all’11° posto tra le 17 maggiori città della provincia: vuole attirare più investimenti e più industrie.

Zhang Dexin, capo del Dipartimento economico della locale università, osserva che il 75% della popolazione lavora nell’agricoltura, ma contribuisce solo per il 4,4% al Pil. Dice al South China Morning Post che “abbiamo bisogno di grandi impianti chimici ed energetici per far crescere l’economia e assorbire i lavoratori rurali”. “Un certo grado di inquinamento può essere tollerato. E’ un problema di tutti i governi locali cinesi, non solo di Dezhou”.

Il villaggio di Shuigou, alla foce del fiume, era famoso per la gran quantità di pesce, che dava ai suoi 2mila abitanti un reddito di 8mila yuan annui, quando il reddito medio era circa un decimo. Ora il pesce scarseggia e le onde del mare, color rosso scuro, uccidono granchi e gamberi lungo la costa. Wu Jianbang, segretario del Partito del villaggio dice che “i nostri capelli cadono. Molti hanno attacchi di cuore. E negli ultimi anni sono aumentati i malati di cancro”.

Sono state inutili le proteste al governo locale e provinciale e alla centrale Amministrazione per la protezione ambientale dello Stato. “I funzionari non vogliono conoscere la realtà e gli ispettori di alto livello del governo sono solo capaci di nascondere la situazione delle gente”, dice Wu. “Non rivedremo mai acqua chiara nel fiume o nel mare”. (PB)
28 di 319 - Modificato il 25/8/2008 10:31
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
http://content.slowfood.it/upload/3E6E345B0c8081B39BQkQ29A2071/files/Repubblica_11-05-08.pdf

grandi investimenti nel settore primario . stanziati 520 mld x lo sviluppo agricolo cinese, partendo dal recupero dei deserti

Le pretese pseudoscientifiche di irresponsabili società biotecnologiche come la Monsanto uccidono i nostri contadini, la nostra agricoltura, la nostra biodiversità.

L’agricoltura organica aumenta la produttività delle piantagioni del doppio e del triplo, incrementando le entrate degli agricoltori, e proteggendo la salute pubblica e l’ambiente. Ecco perché la rivista Time definì il lavoro e la ricerca portati avanti presso l’Agricoltura Navdanya come pioniera per il nuovo secolo. Navdanya celebra la biodiversità, la libertà degli agricoltorei e lo sterco di mucca. Le società vanno in fibrillazione perché la gente scopre le loro menzogne e i loro inganni.
29 di 319 - 25/8/2008 10:34
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Pechino conquista i granai del pianeta la Cina in cerca di 'sicurezza alimentare'
Repubblica — 29 giugno 2008 pagina 9 sezione: GENOVA

La Cina va a caccia di grandi terreni agricoli da comprare in tutto il mondo, per garantire che potrà sfamare la sua popolazione anche in caso di iperinflazione e crisi dei raccolti. Spaziando dall' America latina all' Africa, dall' Asia all' Oceania, la nuova strategia cinese punta a risolvere uno dei più gravi problemi di lungo periodo: la sicurezza alimentare. All' inizio del 2008 il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno registrato con allarme i disordini scoppiati in molti paesi vicini (dalle Filippine all' Indonesia) per la penuria di riso. Nella stessa Cina l' inflazione dei generi alimentari tra il 2007 e il 2008 ha toccato punte massime massime che non si vedevano dagli anni Ottanta, con aumenti del 50% per la carne di maiale. Il carovita è al primo posto fra le preoccupazioni della popolazione e può far vacillare la stabilità del regime. La Repubblica Popolare non rischia certo quelle carestie di massa che la affliggevano ai tempi di Mao Zedong. Oggi è una superpotenza anche nell' agricoltura. E' il primo produttore mondiale di grano, riso, patate, prodotti ortofrutticoli. Ma i grandi numeri dei suoi raccolti non bastano a dare sicurezza, perché nascondono uno squilibrio progressivo rispetto alla domanda interna. I consumi dei cinesi esplodono, con il boom economico una quota crescente di famiglie può permettersi una dieta alimentare sempre più ricca. Nel 1985 i cinesi consumavano in media 20 chili di carne a testa in un anno. Nel 2000 il consumo di carne era balzato a 50 kg di carne pro capite. Nel 2020 secondo la Fao i cinesi mangeranno più di 73 chili di carne a testa. L' allevamento del bestiame a sua volta assorbe una quantità sempre maggiore di cereali. In molte "materie prime" agricole - dal grano al riso - la Cina ha smesso di esportare perché i suoi raccolti nazionali, per quanto abbondanti, vengono tutti assorbiti dal mercato interno. E spesso non bastano più; per la soya è diventata così dipendente dall' estero che importa già il 60% del suo fabbisogno. Nel lungo termine non può farcela da sola. Entro le frontiere della Repubblica Popolare vive oggi il 21% della popolazione mondiale ma la sua agricoltura ha solo il 9% delle terre arabili del pianeta. La scarsità di superficie coltivabile nasconde un altro vincolo, perfino più drammatico: la mancanza di acqua. La Cina ha solo l' 8% delle riserve di acqua potabile del pianeta; un terzo della superficie nazionale è fatta di deserti che avanzano di anno in anno. Di qui il piano per partire alla conquista dei "granai del pianeta". E' una direttiva preparata nel 2008 dal ministero dell' Agricoltura: con questa strategia Pechino spinge le grandi società agroalimentari cinesi a investire nell' acquisizione di superfici coltivabili in tutto il mondo. Potranno contare sul sostegno finanziario e diplomatico dello Stato per superare le resistenze dei governi stranieri e accaparrarsi terreni agricoli. Per le maxiacquisizioni di terre la Cina si proietta su tutti i continenti, gli obiettivi potenziali da comprare sono tanti. In Brasile e Argentina coltivazioni di soya, zucchero, mais. In Nigeria miglio, semi e arachidi da olio. In Indonesia e Malesia colture di riso, foreste per il legname, piantagioni di palme da olio per i biocarburanti. Australia e Nuova Zelanda interessano per gli allevamenti di bestiame e la produzione di latte, anche se sono i due paesi più ricchi e dove quindi le terre non sono necessariamente a buon mercato. Gli uffici commerciali delle ambasciate cinesi all' estero hanno mappe dettagliate dei raccolti più importanti per ogni paese. Dal Messico all' Uganda alla Birmania, la Cina è pronta a subentrare ai latifondisti pubblici e privati del posto. (~) La decisione cinese è stata accelerata dagli eventi del 2008, quando India Tailandia e Vietnam hanno imposto il contingentamento delle loro esportazioni di riso. Il gesto ha suscitato allarme a Pechino. Significa che alla Cina non basta avere il più grosso attivo commerciale del pianeta per "fare la spesa all' estero" in caso di bisogno; non può dare per scontato il libero accesso ai mercati mondiali; in una crisi l' offerta di alimenti può prosciugarsi all' improvviso. L' altro fenomeno che preoccupa i leader cinesi è la finanziarizzazione dei mercati agricoli. Gli hedge fund sono entrati in forze nella speculazione sui futures dei raccolti. Alla Borsa specializzata di questo settore, il Chicago Stock Exchange, i contratti futures sulla soya sono raddoppiati fra il 2007 e il 2008. (~) Di recente i futures agricoli sono diventati investimenti altamente speculativi. La finanza scommette sugli scenari di aumenti dei consumi mondiali, e attraverso il gioco sui futures le previsioni al 2020 fanno schizzare al rialzo i prezzi del 2008. La "bolla" delle anticipazioni è un meccanismo infernale dal quale la Cina vuole riuscire a ripararsi, mettendo al sicuro dalla spirale speculativa i raccolti dei prossimi anni. Il modo migliore è allungare le mani su nuove terre in America latina, nel sudest asiatico, in Africa, diversificando le produzioni e l' esposizione ai rischi climatici. Il principale ostacolo da superare sono le resistenze politiche dei governi stranieri su un tema strategico come l' autosufficienza alimentare. Tanto più che Pechino ha un' abitudine non molto gradita dai paesi che ospitano i suoi investimenti: nelle sue aziende all' estero spesso preferisce impiegare manodopera cinese. Poiché nelle sue campagne la Repubblica Popolare ha ancora 700 milioni di contadini (il 40% di tutti i contadini del pianeta) l' acquisto di terre coltivabili in America latina o in Africa può diventare uno sbocco per una nuova forma di emigrazione, l' esportazione di "coloni" cinesi per aumentare i raccolti di zucchero in Brasile o di arachidi in Nigeria. Ma per superare le resistenze politiche Pechino ha argomenti persuasivi. Il modello sono le decine di accordi di lungo termine firmati con i paesi africani nei settori del petrolio, dei metalli e minerali rari. I cinesi costruiscono in Africa strade, ferrovie, aeroporti, ospedali; in cambio i giacimenti del sottosuolo sono ipotecati per molti anni e andranno ad alimentare l' industria di trasformazione a Shanghai e Canton. è il patto che la Cina propone a molte nazioni emergenti per avere le loro materie prime. Poche possono permettersi di rifiutare l' offerta. -
30 di 319 - 25/8/2008 11:22
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Da Assocarni forti critiche alla Pac
Gli industriali delle carni premono per aprire le importazioni e per un maggiore sostegno agli allevamenti europei
Angelo Gamberini

Per soddisfare i fabbisogni di carne l'Italia rischia di dover ricorrere sempre più alle importazioni

Solo venti anni fa i magazzini della Ue erano stracolmi di cereali e i frigoriferi comunitari ospitavano migliaia di tonnellate di carne congelata, tolta dai mercati per evitare il crollo dei prezzi. I costi per le casse comunitarie erano enormi e bisognava correre ai ripari. Di qui prima le quote latte e poi la riforma della Pac con il disaccoppiamento degli aiuti e il passaggio ai Piani di sviluppo rurale. Se l'obiettivo era quello di svuotare i magazzini comunitari dalle eccedenze produttive, il risultato è stato eccellente. Persino eccessivo, secondo quanto è emerso dal recente incontro organizzato da Assocarni a Roma per celebrare il 25° di questa associazione degli industriali e dei commercianti di carni e bestiame.

Per Luigi Cremonini e per Luigi Scordamaglia, rispettivamente presidente e direttore generale di Assocarni, la riforma della Pac ha portato a conseguenze preoccupanti per il comparto della carne bovina in Europa e soprattutto in Italia. Oggi, questi i numeri emersi dall'incontro di Assocarni, la produzione è in costante calo mentre il consumo si mantiene stabile ed in alcuni casi mostra anche segnali di aumento. Lo scenario che si va delineando vede di qui a pochi anni calare drasticamente il numero di vacche presenti nella Ue, il cui numero potrebbe ridursi di ben 2 milioni di unità nei prossimi cinque anni. Il risultato sarebbe un’ulteriore aumento della dipendenza dai Paesi extra Ue per l’approvvigionamento di carni, che salirebbe sino all’8%.



Italia, deficit oltre il 50%

Ben peggiore la situazione per l’Italia, ha sottolineato nel suo intervento di apertura Cremonini, secondo il quale si avrebbe “un calo drammatico dei capi macellati e un tasso di autoapprovvigionamento inferiore al 50%”. Per Luigi Scordamaglia è evidente l’inadeguatezza della politica agricola comunitaria, basata su surplus ora inesistenti, ed è inaccettabile sostenere le imprese agricole per non produrre o per produrre ciò che il mercato non recepisce.



Il no di Bruxelles

Ma per Mariann Fischer Boel, Commissario all’agricoltura della Ue, intervenuta all’assemblea di Assocarni, il percorso attuato dalla Pac, incentrato sul disaccoppiamento degli aiuti (slegati cioè dalla produzione) persegue l’obiettivo di dare agli agricoltori libertà di produzione e al contempo sicurezza di reddito. Difficile poi accogliere le richieste di una apertura alle importazioni di carne dal Brasile, Paese dove poche aziende offrono garanzie tali da rispondere alle normative europee ed è impensabile un compromesso sugli standard sanitari per le importazioni. L’impegno, semmai, deve essere quello di aiutare il Brasile ad aumentare i suoi livelli di sicurezza per superare gli attuali ostacoli alle esportazioni verso la Ue. Il tutto avendo come obiettivo il mantenimento degli elevati standard di sicurezza e qualità delle produzioni ottenute nella Ue e che sono riconosciute a livello internazionale.



Nessuna urgenza, secondo la Ue

Il Commissario Ue ha poi precisato che l’attuale import di carni dell’Unione è pari al 7% del fabbisogno. Se il settore in passato era decisamente più grande e aveva portato la Ue ad essere esportatrice di carni, il merito era dei forti sostegni all’export. E’ anche per questi motivi che in seno alla Commissione agricoltura della Ue non c’è unanimità nel considerare urgenti i problemi emersi in occasione della assemblea di Assocarni.

Dunque è bene non farsi troppe illusioni sul futuro, ma si può anche supporre che la difficile congiuntura mondiale possa dare una forte spinta ad una riforma della Pac che tenga in maggior conto le difficoltà nel settore carni bovine.
31 di 319 - 25/8/2008 15:28
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Galileo guiderà il trattore
Fra pochi anni, 30 occhi in più monitoreranno produzioni vegetali e animali

Da due mesi, Galileo osserva la terra con due occhi, ma non è un agricoltore. I due occhi hanno un nome: Giove, che in realtà è l'acronimo di 'Galileo In-Orbit Validation Element'. E ci osservano dallo spazio.

Galileo sarà il sistema di navigazione satellitare che l'Europa avrà a disposizione fra qualche anno e che fornirà un servizio, sotto controllo civile, di posizionamento globale garantito e altamente accurato. Il sistema, basato su 30 satelliti, sarà compatibile con il sistema di posizionamento globale americano (GPS) e con il sistema Glonass della Russia, gli altri due sistemi globali di navigazione satellitare attualmente disponibili. Galileo offrirà una precisione di posizionamento in tempo reale dell'ordine di un metro con un'integrità senza rivali.

Le applicazioni previste per Galileo sono numerose e includono anche l'agricoltura.



L'Italia è coinvolta nella navigazione satellitare da oltre dieci anni con il coinvolgimento della Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l'ente Nazionale per l'Assistenza al volo (ENAV) e le industrie spaziali di riferimento come Telespazio e Thales Alenia Space. L'industria Italiana sta contribuendo al disegno ed alla realizzazione del sistema Galileo. L'ASI in ambito Europeo partecipa alla gestione del programma Galileo tramite l'Agenzia Spaziale Europea (ESA). ENAV segue EGNOS e Galileo per il suo utilizzo in ambito dell'aviazione civile.

In particolare l'Italia ospiterà uno dei centri di controllo di Galileo che è già in fase di realizzazione presso il centro spaziale del Fucino di Telespazio (si veda la foto più in basso). La Regione Lazio in collaborazione con ASI ha realizzato il Galileo Test Range che rappresenta una importante infrastruttura di test e verifica dei segnali di Galileo per la validazione di applicazioni e la loro certificazione.



Abbiamo contattato lo staff di Telespazio* per approfondire l'impatto che l'implementazione di Galileo avrà nel settore agricolo.



Quali ritenete siano le possibili applicazioni di Galileo per l'agricoltura?

Le varie analisi di mercato eseguite dalla Commissione Europea indicano il settore agricoltura come un settore promettente e importante per le applicazioni di radio-localizzazione satellitare.

Le possibili applicazioni nel settore agricoltura sono molteplici e alcune di queste vengono oggi realizzate utilizzando il solo segnale disponibile civile del GPS, alcuni esempi:

a) agricoltura di precisione (precision farming)

E' un'applicazione già in uso basata sul monitoraggio dei raccolti e dei trattamenti eseguiti allo scopo di ottimizzare e massimizzare la qualità e quantità del raccolto. L'applicazione prevede l'uso di sistemi di posizionamento GPS e la registrazione di dati su GIS e cartografia digitale dei terreni coltivati e della mappatura delle zone trattate con fertilizzanti e altri trattamenti previsti. In base ai raccolti di ogni stagione si possono ottimizzare i trattamenti che possono essere erogati sul terreno in modo automatico dai macchinari che si basano sui dati GPS e GIS (per esempio il fertilizzante verrà rilasciato solo nelle aree che ne hanno bisogno evitando inutili sprechi e riducendo l'impatto ambientale).

b) monitoraggio e tracciabilità nel trasporto di animali

La Commissione Europea ha introdotto una direttiva che regola il trasporto degli animali vivi. Questa direttiva impone alcuni requisiti minimi che garantiscano il trattamento corretto degli animali per la loro salvaguardia e per quella dei consumatori, la tracciabilità durante i trasporti è una funzione primaria in questa direzione. Telespazio guida il progetto Mentore di Ricerca e Sviluppo sulle applicazioni regolamentate di Galileo promosso e cofinanziato dalla Commissione Europea, una della applicazioni indirizzate è il trasporto degli animali utilizzando Egnos (European Geostationary Navigation Overaly System) e Galileo.

c) guida semiautomatica di macchine agricole

L'uso di navigatori satellitari di alta precisione e affidabilità (con funzioni 'safety') permettono la guida automatica o semi-automatica di macchine agricole in modo da ottimizzare il loro uso e i risultati ottenibili (riduzione di sprechi, riduzione dei tempi morti, riduzione degli errori, massimizzare la sicurezza per il personale operativo, tracciabilità dei trattamenti eseguiti). Questo tipo di applicazione prevede oggi l'uso di tecniche D-GPS per poter garantire l'accuratezza del posizionamento al di sotto del metro. L'applicazione inoltre richiede l'uso di cartografia geo-referenziata con accuratezza uguale o migliore del ricevitore D-GPS.

d) tracciabilità garantita di prodotti agroalimentari

La registrazione 'oggettiva' e 'garantita' della posizione geografica e del tempo durante delle varie fasi di raccolta, lavorazione, immagazzinamento, trasporto e distribuzione dei prodotti agroalimentari permette di creare una tracciabilità completa e dettagliata in modo automatico e con garanzie contro la contraffazione e il miglioramento della catena dal produttore al consumatore
32 di 319 - 28/8/2008 16:04
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Caterpillar guarda vendite record per la Cina la domanda
Giovedi 28 agosto 7:07 am ET
Di Joe McDonald, AP Business Writer
Caterpillar guarda vendite record per la Cina, mercato emergente domanda di attrezzature pesanti


Pechino (AP) - Caterpillar Inc attende vendite record questo anno, come in pieno boom della domanda di costruzione e di attrezzature minerarie in Cina e in altre economie emergenti offset debolezza nella sua casa mercato statunitense, il suo presidente ha detto Giovedi.
PUBBLICITÀ


"La nostra produzione in Asia sono stati pubblicati al capacità di soddisfare la domanda in Cina," ha detto James Owens.

In Asia, Caterpillar ha tanti ordini pesanti per l'estrazione e la generazione di energia apparecchiature che sia esaurito della maggior parte delle voci attraverso il 2010, egli ha detto.
33 di 319 - 29/8/2008 11:30
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
produzioni da record in buona parte del globo, peccato ke l'europa dei neuroburocrati non abbia un piano anti-desertificazione x riforestare il deserto
34 di 319 - 04/9/2008 16:44
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
BEIJING, Sep 04, 2008 (AsiaPulse via COMTEX) -- The Chinese Ministry of Agriculture on Wednesday released a plan for the geographical layout of agricultural products in the years from 2008 to 2015.

According to the plan, development focus will be laid on 16 kinds of agricultural products in the coming eight years, namely, rice, wheat, corn, soybean, potato, cotton, rapeseed, sugarcane, apple, orange, natural rubber, beef cattle, mutton sheep, dairy cattle, live pigs, and aquatic products for export.

The plan also fixes 58 advantageous regions nationwide to develop the aforesaid agricultural products.

According to statistics from the Ministry of Agriculture, the concentration ratio of rice, wheat, corn and soybean production in China reached 98 per cent, 80 per cent, 70 per cent and 59 per cent respectively in 2007. In the year, the nine preponderant producing regions of the four products contributed 85 per cent to the nation's total grain output increase, and 70 per cent of the nation's total apple export came from the two main apple growing regions.

Optimizing geographical distribution in agricultural products production and having the regions with advantages concentrate production will help enhance agricultural productivity, the ministry said.

The ministry also specifies policy supports for implementation of the plan.
35 di 319 - 04/9/2008 16:47
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Pechino, Sep 04, 2008 (AsiaPulse via COMTEX) - Il ministero cinese dell'Agricoltura a Mercoledì rilasciato un piano per l'impaginazione geografiche dei prodotti agricoli negli anni dal 2008 al 2015.

Secondo il piano, lo sviluppo accento sarà posto di cui il 16 tipi di prodotti agricoli nei prossimi otto anni, cioè, riso, frumento, mais, soia, patate, cotone, colza, canna da zucchero, mela, arancio, la gomma naturale, bovino, montone ovini, bovini da latte, suini vivi, prodotti acquatici e per l'esportazione.

Il piano stabilisce inoltre vantaggiosa 58 regioni a livello nazionale per sviluppare i suddetti prodotti agricoli.

Secondo le statistiche del Ministero dell'Agricoltura, il tasso di concentrazione di riso, frumento, mais e soia di produzione in Cina ha raggiunto 98 per cento, 80 per cento, 70 per cento e 59 per cento, rispettivamente, nel 2007. Durante l'anno, i nove regioni produttrici preponderante dei quattro prodotti contribuito 85 per cento per il totale della nazione aumentare la produzione di grano, e il 70 per cento del totale nazionale delle esportazioni di mele provenienti da due principali mela crescente regioni.

Ottimizzare la distribuzione geografica dei prodotti agricoli di produzione e che hanno le regioni a concentrare la produzione vantaggi contribuirà a migliorare la produttività agricola, il ministero ha detto.

Il ministero precisa inoltre sostiene la politica per la realizzazione del piano.
36 di 319 - 30/9/2008 22:35
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
dopo le mazzate , una buona giornata
37 di 319 - 12/10/2008 20:50
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Cina: 'storica' riforma agricoltura

(ANSA) - PECHINO, 12 OTT - Il Partito Comunista Cinese ha approvato una 'storica' riforma aqricola tesa ad aumentare il reddito dei circa 800 milioni di contadini.
Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Nuova Cina. La riforma, della quale non si conoscono ancora i dettagli ma che viene considerata un'iniziativa di portata storica, cade in un momento nel quale la Cina, a causa della crisi finanziaria internazionale e della contrazione delle esportazioni, ha un'urgente necessita' di aumentare il consumo interno.
38 di 319 - 07/11/2008 21:36
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
nel settore dei mezzi agricoli, New Holland Cnh ha registrato
immatricolazioni per 803 trattori (+24,7%) ad ottobre e per 8.355 da
inizio anno (+54,1%) mentre le mototrebbie sono 100 nel mese (-10,7%) e
1.309 nei primi 10 mesi (+123%). Sempre a marzo Case Cnh ha registrato
immatricolazioni per 34 trattori (+100%) e 51 mototrebbie (+155%), mentre
dal 1* gennaio i trattori sono 606 (+86,5%) e le mototrebbie 406
(+181,9%).
39 di 319 - 21/11/2008 16:12
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
bel rimbalzo..ma ocio a lunedi!!!
40 di 319 - 23/4/2009 21:02
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
MILANO (MF-DJ)--Fiat, nell'ambito delle azioni messe in atto per
ristrutturare Cnh, prevede di ridurre nel mondo il numero degli impiegati
della controllata del 10-15%.

E' quanto e' emerso nel corso della conference call dell'azienda
torinese sui conti dei primi tre mesi dell'anno.
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