Chiusura dell'1 dicembre

Brilla il social network, chiudendo la seduta con un aumento del 5,23%. Nella giornata abbiamo assistito ad un avvio con forza ed apertura a 113 Euro sopra i massimi della seduta precedente, con rafforzamento delle quotazioni nel corso della sessione. Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l'appeal degli investitori è rivolto con più decisione a Meta Platforms rispetto all'indice di riferimento.

Analisi di Status e trend

Le implicazioni di breve periodo dell'azienda di Menlo Park sottolineano l'evoluzione della fase positiva al test dell'area di resistenza a 116,9.
Possibile una discesa fino al bottom 108,1. Ci si attende un rafforzamento della curva al test di nuovi target a 125,8.

Analisi del rischio

La volatilità giornaliera di Meta Platforms è molto elevata, indicativa di di una maggiore rischiosità, mentre i volumi giornalieri rimangono sotto controllo, mostrando per diverse sedute una diminuzione rispetto alla media mobile dei volumi dell'ultimo mese. Il titolo in esame mostra un appeal speculativo e si adatta particolarmente a quegli operatori disposti ad accettare un rischio di perdita più elevato, ma allo stesso tempo anche di guadagni più sostanziosi, con un'operatività veloce orientata al brevissimo periodo.

i fiuciars d'oltre oceano sono positivi____dovrebbe partire un rally fino alla befana🥸

I mercati si chiedono come agirà la Banca centrale Usa sul fronte dei tassi alla luce degli ultimi dati macro.
PepsiCo e Morgan Stanley annunciano licenziamenti. Meta perde il 6,8% | The Street

Nuova seduta in rosso a Wall Street. Continuano i timori di una stretta della Fed più forte del previsto mentre Morgan Stanley ha annunciato che licenzierà il 2% della sua forza lavoro. Il ceo di JP Morgan, Jamie Dimon ha invece dichiarato a Cnbc che l’inflazione spingerà gli Stati Uniti in recessione. Mentre David Solomon, ceo di Goldman Sachs, ha dichiarato che bisogna prepararsi alla recessione. Apple (-2,5%) ha invece annunciato che comprerà chip prodotti negli Stati Uniti. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso dell’1%, lo S&P500 dell’1,4%, il Nasdaq del 2%. Meta ha perso il 6,8%.

Meta minaccia di rimuovere le notizie dalla piattaforma di Facebook

La compagnia madre di Facebook, Meta Platforms, ieri 5 dicembre ha minacciato di rimuovere le notizie dalla sua piattaforma se il Congresso degli Stati Uniti dovesse approvare una proposta volta a rendere più facile per le organizzazioni giornalistiche negoziare collettivamente con aziende come Alphabet e Facebook. (riproduzione riservata)

Il panorama di medio periodo conferma la tendenza rialzista dell'azienda di Menlo Park.

Tuttavia, l'esame della curva a breve, evidenzia un rallentamento della fase positiva al test della resistenza 114,2,

con il supporto più immediato individuato in area 106,4.

All'orizzonte è prevista un'evoluzione negativa nel breve termine verso il bottom identificato a quota 103,5.

Che cos’è il Metaverso?

Il metaverso, grazie alla sua capacità di aggregare efficacemente e in modo immersivo tutti gli elementi dell’era digitale dalla nascita di Internet a oggi, renderà agevolmente fruibile per tutti e in ogni momento la frequentazione di mondi e ambienti virtuali, persistenti, su larga scala e rappresentati in tempo reale, dove le persone potranno lavorare, giocare, acquistare, investire, cioè intrattenersi e vivere esperienze di vita reale in un ambiente virtuale digitale. Di fatto costituisce il prossimo stadio dell’evoluzione di Internet, ovvero Web 3.0 che rappresenta la naturale evoluzione del Web 2.0 (social network, dove la produzione di contenuti personali riveste un aspetto molto importante) e ancora prima del Web 1.0 (dove Internet era frequentata solo per ricercare informazioni, in pratica in modo read-only), un megatrend ancora nelle primissime fasi, prevalentemente supportato dagli investimenti di Meta (ex Facebook), che può essere colto attraverso specifici prodotti di investimento. I tre cambiamenti strutturali che stanno guidando questa terza fase evolutiva di Internet sono il progresso tecnologico (visori più leggeri e attrezzati con sensori che riproducono le espressioni facciali), la pandemia di Covid-19 (insegnando che né il lavoro e né la socializzazione possono essere interrotti) e le dinamiche demografiche (la generazione Z è la più popolosa al mondo e sarà cruciale nel passaggio dal Web 2.0 al Web 3.0, ovvero al Metaverso).

Attenzione quindi a non commettere l’errore di associare il metaverso solo al gaming (giochi on line): si tratta invece di una nuova forma di socialità, un luogo dove realtà e digitale si fondono per accompagnare le persone verso un nuovo modo di vivere, lavorare e fare business. Anche il mondo delle criptovalute e degli NFT (non-fungible token, certificati digitali di proprietà) sono tecnologie del tutto appropriate e quindi adatte a stimolare il metaverso, ma non lo rappresentano in toto.

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Il cosiddetto Web 3.0 sarà dominato da machine learning, intelligenza artificiale, tecnologia blockchain e infrastrutture di edge computing, elementi essenziali per sbloccare il vasto potenziale dei metaverso; sì, perché oggi esistono più metaversi tra cui scegliere l’ingresso, poco meno di 50 secondo il censimento del Politecnico di Milano, lanciati negli ultimi anni dalle varie società hi-tech, tra cui The Nemesis di Vection Technology che ha origini italiane. Invesco ritiene che il Web 3.0 sia destinato a integrare il Web 2.0 e non a sostituirlo, e il Metaverso sarà l’anello di congiunzione in grado di attirare in questo mondo attività economiche per miliardi di dollari, spingendo le imprese a ripensare le loro strategie digitali. La realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) probabilmente saranno tecnologie abilitanti fondamentali per il Metaverso.

Significativa crescita potenziale del mercato
Dimensioni del mercato (fatturato, mld USD)

Fonti: Emergen Research (2021), *IDC, Gartner, Statista, Fortune Business Insights, The Business Research Company, Grand View Research, BCG, Strategy Analytics, World Bank, Citi Research.
Non vi è alcuna garanzia di realizzazione di tali eventi.

La pandemia ha visto un’enorme diffusione delle videoconferenze e il lavoro ibrido costituisce oggi la nuova normalità, supportato dall’emergere di soluzioni tecnologiche adatte a garantire che i dipendenti rimangano connessi, indipendentemente se siano a casa o in ufficio. Ad esempio, Mesh for Teams di Microsoft è stata progettata per rendere le riunioni online più personali, coinvolgenti e divertenti, mentre Meta Platforms propone Horizon Workrooms, una soluzione di lavoro in realtà mista. Omniverse di Nvidia aiuta le aziende a far confluire i loro asset digitali in un unico ambiente virtuale e Bmw sta utilizzando il software Omniverse per progettare e simulare nel metaverso la soluzione futuristica dei suoi stabilimenti.

Quanto vale il metaverso Vale più di un carrello🛒🥸

L’anno scorso Facebook è stato ridenominato “Meta Platforms” e il metaverso è stato così catapultato nell’immaginario collettivo. Per Invesco, il metaverso rappresenta per un’ampia gamma di aziende innovative una grande opportunità. McKinsey stima che il metaverso abbia il potenziale per generare un valore fino a 5 mila miliardi di dollari entro il 2030, data entro la quale, secondo Citi, il mercato totale di riferimento potrebbe raggiungere 8-13 mila miliardi di dollari. Le esperienze e gli asset del mondo reale verranno poi digitalizzati, consentendo agli utenti di passare senza soluzione di continuità da un’esperienza all’altra. Un’opportunità troppo ghiotta per poter essere ignorata da aziende e risparmiatori. Man mano che i costi scendono e i tassi di adozione aumentano, è probabile che emergano opportunità: i nuovi concorrenti potrebbero beneficiare sul lungo periodo di una velocità di implementazione favorita dalle tecnologie già in essere, che potrebbe perfino distruggere interi bacini di introiti per gli operatori storici.

🛒🥸ce la fa

Morgan Stanley: il settore Ue dei video games è ipervenduto

I titoli europei delle società che producono videogiochi, con una capitalizzazione di mercato di circa 30 miliardi di dollari, hanno visto un calo di oltre un terzo del loro valore di mercato da inizio 2021. Troppo per il broker, che per quest'anno prevede un aumento del 4% dei ricavi da software di giochi, con la Cina in crescita del 9%, e punta su Ubisoft anche grazie al metaverso

di Antonella Ladisi
I titoli europei delle società che producono videogiochi, con una capitalizzazione di mercato di circa 30 miliardi di dollari, hanno visto un calo di oltre un terzo del loro valore di mercato da inizio 2021. Ma “per le azioni di un settore con forti venti a favore e un valore strategico in crescita riteniamo che questo sia esagerato”, commentano gli analisti di Morgan Stanley, convinti che il settore vedrà nei prossimi mesi un forte rimbalzo grazie alle opportunità di investimento nel metaverso, a fondamentali più stabili e alle prospettive positive di lungo termine legate al blockchain gaming, mentre la pandemia non sembra più essere un problema rilevante per il settore.
Per la banca d’affari Ubisoft è la top pick, coperta con un rating overweight e un target price a 62 euro.
La società con sede a Montreuil si appresta a incominciare una nuova fase del suo ciclo di vita con il lancio del nuovo Avatar, con la realizzazione assieme a Tencent di un nuovo gioco e con un maggior impiego della tecnologia blockchain. Invece, CD Projekt (underweight e target price a 120 zloty) ha visto raddoppiare i suoi multipli da inizio 2021 per cui a questi prezzi è caro.Quando ha annunciato l’acquisizione di Activision, Microsoft ha subito dichiarato che avrebbe avuto un ruolo chiave nello sviluppo delle piattaforme sul metaverso e avrebbe rappresentato un'occasione significativa per il gruppo tech.

“Grazie al metaverso l’operazione è strategica per Microsoft, consentendo di sviluppare complessi mondi virtuali digitali attraverso motori di gioco proprietari e accelerando la distribuzione di contenuti di videogiochi e servizi di abbonamento tramite cloud”, sottolineano a Morgan Stanley. Per Ubisoft i driver chiave per gli utili quest’anno sono la performance di Rainbow Six Extraction, sviluppato con Tencent (probabilmente in uscita nel secondo o terzo trimestre) e il lancio di Avatar: Frontiers of Pandora (probabile uscita nel quarto trimestre).

Le stime di consenso per R6E e Avatar non sono eccessivamente ottimistiche: nel caso del primo si prevedono ricavi pari a 220 milioni di euro, mentre per il secondo vendite pari a 7 milioni di unità.
Su CD Projekt, invece, gli analisti temono un rischio di downside: sorvegliate speciali le vendite di Cyberpunk 2077 (il consenso Visible Alpha stima 12 milioni unità tra il 2022 e il 2023, Morgan Stanley meno, 7 milioni) a seguito del rilascio di un aggiornamento del gioco per console di nuova generazione. “Il business dei giochi vendeva circa 500 mila unità a trimestre nel 2021, per cui il passaggio da 2 milioni a 6 milioni l'anno rimane troppo ottimista”, dicono alla banca d’affari americana.

Gli sviluppatori di videogiochi stanno anche guardando con interesse la tecnologia blockchain e i token non fungibili (NFT) per creare esperienze di gioco mai vissute prima. Solo nel quarto trimestre 2021 Axie Infinity, videogioco online basato su NFT sviluppato dallo studio vietnamita Sky Mavis, ha generato un fatturato annualizzato di 6,4 miliardi di dollari di token. La francese Ubisoft non è stata con le mani in mano e ha deciso di lanciare Quartz, una piattaforma che consente ai giocatori di Ghost Recon Breakpoint di possedere oggetti in-game sotto forma di NFT archiviati sulla blockchain di Tezos.
Ma non è tutto: il gruppo ha lavorato anche su progetti blockchain attraverso il suo programma di accelerazione Entrepreneurs Lab e ha investito in Animoca Brands, azienda leader nei software di gioco con sede a Hong Kong.

Anche se i primi feedback su Quartz sono piuttosto “piatti”, si ritiene che se i progetti NFT implementati da Ubisoft avranno successo, ci saranno vantaggi in termini di maggior coinvolgimento sui contenti dell’azienda e maggior spesa nel gaming. Gli analisti prevedono che in futuro l’impiego della blockchain sarà molto più capillare e Ubisoft potrebbe impiegarla per realizzare nuove esperienze di gioco che includono la realtà aumentata e quella virtuale. “Noi riteniamo che queste siano opportunità che aggiungano valore al business, con un impatto positivo anche sulle previsioni di utili e flussi di cassa nel lungo termine”, dichiarano a Morgan Stanley.

Prendendo in considerazione l’intero giro d’affari del business dei videogiochi in Europa, si rileva una storia di crescita decennale: tra il 2012 e il 2020, la spesa globale è cresciuta del 20% annuo, con un incremento dell’11% per i giochi per pc e console e del 43% annuo per quelli per i dispositivi mobili.

Per il 2021, la previsione di Morgan Stanley sulla crescita dei ricavi da gaming a livello globale è del 4% in più rispetto al 2020 e del 28% in più rispetto al 2019, con la Cina che continua a fare la parte del leone in questo processo di ascesa.Secondo i dati dell'ESA/NPD, la spesa totale dei consumatori statunitensi per videogiochi è cresciuta dell'8% nel 2021 a 60 miliardi di dollari; mentre NewZoo ha stimato per ottobre una crescita della spesa globale per i software di gioco dell'1% rispetto al 2021 e del 23% rispetto al 2019. Secondo ricerche di mercato, i giochi per pc (che contano per il 25% della base globale di giocatori) hanno visto una crescita del 10% lo scorso anno e del 56% rispetto al 2019. Anche le vendite di hardware non sono state da meno: nei primi nove mesi del 2021 sono stati vendute 8,9 milioni di unità di PS5 e 13 milioni di unità di Nintendo Switch.

Per il 2022, gli analisti prevedono una crescita del 4% dei ricavi da software di giochi a livello globale, con la Cina in crescita del 9%.Gli sviluppatori europei hanno sottoperformato nelle vendite globali lo scorso anno: “per Ubisoft, prevediamo che i ricavi diminuiranno dell'11% rispetto al 2020 e aumenteranno solo dell'8% rispetto al 2019, con la crescita influenzata dai tempi e dalle prestazioni delle varie versioni di videogames: nel 2020 c’è stato il rilascio di Assassin's Creed Valhalla, uno dei giochi di Ubisoft di maggior successo di tutti i tempi, mentre nel 2021 quelli di Far Cry 6 e Rainbow Six Extraction”, continuano aMorgan Stanley, prevedendo “per CD Projekt che i ricavi saranno in calo del 53% nel 2021 rispetto al 2020, ma in rialzo di oltre il 90% rispetto al 2019”.
Per Ubisoft, le previsioni di Morgan Stanley per l’anno fiscale 2022-2023 sono le seguenti: range di ricavi tra 2,2 miliardi e 2,5 miliardi di euro, ebit tra 423 milioni e 515 milioni, utile per azione tra 2,67 e 3,25 euro.
Quanto a CD Projekt, sono previsti per l’anno fiscale 2022-2023 ricavi tra 1,1 miliardi e 0,9 miliardi di zloty, un ebit tra 638 milioni e 342 milioni e un utile per azione tra 6,16 e 3,34 zloty.

MA MI SCUSI DOTTOR CECCHINO FRANCO, MA QUANTE CASSO DI METE-PLAFFORMICHE CI SONO IN GIRO ???🥸🤠