Dobank

- Modificato il 14/7/2017 19:50
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014

 

IL PIU' GRANDE SERVICER ITALIANO INDIPENDENTE PER LA GESTIONE DEI CREDITI!

 





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1 di 22 - 29/6/2017 18:45
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
doBank, ok da Consob. Parte l'ipo degli npl

Due le ipotesi: flottante al 34,63% o 43,38% (cui aggiungere la greenshoe), per una valorizzazione compresa fra 653 e 802 milioni di euro. Forchetta di prezzo 8,35-10,25 euro. Parte domani il collocamento. Scelto il meccanismo dell'open price

di Elena Dal Maso


Consob e Borsa Italiano hanno approvato il prospetto di quotazione di doBank, società nata dalla ex-Uccmb, il veicolo di gestione dei non performing loan di Unicredit acquisito tre anni fa da Fortress. Il libro ordini del collocamento aprirà domani, 30 giugno. Due le ipotesi di ipo. La prima è che vengano immesse sul mercato 28.500.000 azioni, pari al 35,63% del capitale sociale. La seconda è che si salga a 34.700.000 azioni, ovvero il 43,38%, in caso di integrale esercizio di Avio Sarl (la società che venditrice) di aumentare il quantitativo in base alle adesioni che giungeranno.

L’ipo dovrebbe valorizzare la società fra 653 e 802 milioni di euro (al netto delle azioni proprie), pari a una forchetta di prezzo compresa fra 8,35 e 10,25 euro per azione. Il prezzo finale sarà determinato da Avio al termine del periodo di offerta. La determinazione avverrà secondo il meccanismo dell’open price e quindi reso noto attraverso la pubblicazione sul sito internet dobank.com entro cinque giorni lavorativi dal termine del periodo di offerta.

Nel luglio scorso proprio DoBank ha rilevato il controllo di Italfondiario, l’altra grande piattaforma di gestione del colosso degli investimenti Fortress. L’operazione ha portato alla creazione del più grande gruppo indipendente nazionale dedicato alla gestione e al recupero di non performing loan (con oltre 83 miliardi gestiti e circa 200 milioni di fatturato), anche se le due piattaforme sono restate distinte fra loro.

Il collocamento avverrà presso investitori istituzionali in Italia e all’estero anche negli Usa (ai sensi della Regulation dell’United States Securities Act del 1933). La società precisa “che non è prevista alcuna offerta al pubblico indistinto in Italia e/o in qualsiasi altro Paese”.

Avio prevede un’opzione greenshoe ai coordinatori dell’offerta per l’acquisto, allo stesso prezzo dell’ipo, di ulteriori 2.850.000 azioni, pari al 10% del totale. Se la facoltà di incremento verrà esercitata integralmente, la greenshoe salirà a 3.470.000 azioni, corrispondenti a una quota pari al 10% del numero di azioni portate in ipo.

La greenshoe potrà essere esercitata, in tutto o in parte, entro 30 giorni dalla data di inizio delle negoziazioni su Mta. In caso di integrale esercizio, le azioni oggetto dell’ipo rappresenteranno il 39,19% del capitale sociale (in caso di mancato esercizio della Facoltà di incremento), o il 47,71% del capitale (in caso di integrale esercizio della Facoltà di incremento). Quindi Avio arriverà a detenere una partecipazione residua pari al 58,62% del capitale in caso di integrale esercizio della greenshoe, ovvero il 50,10% del capitale sociale della società.

Citigroup, JP Morgan e UniCredit Corporate & Investment Banking agiscono in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner e Banca Akros agisce in qualità di Co-Lead Manager. UniCredit Corporate & Investment Banking sono anche Sponsor e Citigroup lavora anche in qualità di Stabilizzatore. Rothschild Global Advisory agisce quale Advisor Finanziario.

Gli advisor legali incaricati sono Legance - Avvocati Associati e Clifford Chance in qualità di advisor legali del venditore, mentre Linklaters ha assistito i coordinatori. Il revisore dei conti è invece EY Spa.

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2 di 22 - 01/7/2017 13:20
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
IPO doBank: forchetta prezzo collocamento e politica dividendi

DoBank dovrebbe sbarcare in borsa il prossimo 20 luglio. Il collocamento delle azioni doBank è riservato ai soli istituzionali

E’ ufficialmente iniziata oggi (venerdì 30 giugno 2017) l’Ipo di doBank. Come da programma, infatti, è partito questa mattina (ieri) il collocamento delle azioni doBank presso gli investitori istituzionali. L’operazione si concluderà il prossimo 17 luglio mentre lo sbarco in Borsa di doBank è in programma per il successivo 20 luglio.

Le condizioni dell’Ipo prevedono il collocamento sul Mta di un massimo del 35,63% del capitale, che salirà al 43,38% nel caso di esercizio integrale della greenshoe.

Ricordiamo che doBank è un gruppo bancario specializzato nella gestione di Npl che è controllato indirettamente dai fondi Fortress tramite Avio sarl. Al termine del collocamento proprio Avio scenderà dal 97,81% al 58,62% del capitale, oppure, in caso di integrale esercizio della greenshoe al 50,1%.
Il prezzo dell’Ipo doBank è stato fissato in una forchetta compresa tra 8,35 e 10,25 euro per azione, pari quindi a una capitalizzazione iniziale compresa tra i 653 e gli 802 milioni di euro.

Intanto, questa mattina (ieri), nel corso della presentazione della società alla comunità finanziaria, l’amministratore delegato di doBank, Andrea Mangoni, ha affermato che l’obiettivo è quello di distribuire sottoforma di dividendo almeno il 65% dell’utile netto realizzato.
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3 di 22 - 08/7/2017 14:10
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
L'Ipo doBank chiude in anticipo

doBank ha reso noto che l'azionista venditore Avio ha deciso di anticipare la chiusura del periodo di offerta relativo al collocamento istituzionale delle sue azioni, nell’ambito dell’operazione di collocamento della società sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana.

L’offerta terminerà così il 12 luglio 2017 alle ore 11, e non più il 17 luglio 2017.La nuova data di pagamento delle azioni collocate nell’ambito dell’Offerta sarà il 14 luglio 2017 (e non più il 20 luglio 2017) mentre la data di avvio delle negoziazioni è così attesa per il 14 luglio 2017.

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4 di 22 - 08/7/2017 14:12
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
DoBank porta a Piazza Affari il recupero dei crediti deteriorati

Il gestore delle sofferenze bancarie prevede il debutto per il 20 luglio: la società che ha acquisito Italfondiario può valere oltre 800 milioni di euro. L'ad Mangoni: "Il 65% dell'utile distribuito ai soci"


Tutti ne parlano, tra poco saranno quotati in Borsa. Il recupero dei crediti deteriorati (delle banche in particolare) è sulla bocca di tutti, in questa difficile stagione di salvataggi bancari e inviti delle Autorità ad affrontare il problema dei non performing loans (npl). C'è chi ha fatto dell'attività di recupero di questi finanziamenti ammalorati il proprio core business; e ora lo porta a Piazza Affari. Parliamo di doBank, tra i leader italiani nella gestione e nel recupero dei crediti deteriorati, che inizierà a scambiare in Borsa dal prossimo 20 luglio.

A dettare il calendario della quotazione è stato Andrea Mangoni, amministratore delegato di doBank, che ha parlato in occasione della presentazione della quotazione. L'Ipo dovrebbe valorizzare doBank tra 653 e 802 milioni di euro, in base alla forchetta di prezzo tra 8,35 e 10,25 euro per azione. Il prezzo finale sarà determinato al termine dell'offerta, fissato al 17 luglio.

Il collocamento è riservato agli investitori istituzionali italiani ed esteri e a vedere è il veicolo Avio, controllato dai fondi di Fortress Investment. E' stata proprio Fortress ad acquistare Uccmb, la struttura di gestione dei crediti deteriorati di Unicredit, portandola poi alle nozze con la piattaforma di Italfondiario (sebbele le due strutture siano rimaste indipendenti). Le ipotesi di Ipo sono due: la prima è che vengano immesse sul mercato 28.500.000 azioni, pari al 35,63% del capitale, e la seconda che si salga a 34.700.000 con un'opzione greenshoe e quindi al 43,38%.

Mangoni ha spiegato agli investitori: "Abbiamo una disponibilita' di cassa che ci consente una politica dei dividendi particolarmente interessante. Almeno il 65% del risultato netto è destinato al pagamento dei dividendi e siamo ottimisti sulla possibilità di fare meglio. Grazie alla sua performance operativa e alla sua solidità finanziaria, la società è ben collocata per sfruttare le possibilità di crescita del mercato". Mangoni ha indicato che il mercato italiano degli npl è il maggiore in Europa con 325 miliardi. Mangoni ha sottolineato che doBank è leader nel mercato degli npl con 81 miliardi, di cui il 60% da banche e il 40% da investitori professionali. "Siamo un pure servicer, non investitori in npl, che restano sui libri delle banche degli investitori per i quali lavoriamo. La nostra profittabilita' è estremamente elevata", ha aggiunto il manager. Il direttore finanziario, Fabio Balbinot, ha aggiunto che nel primo trimestre 2017 la società ha registrato un aumento del 62% dell'utile netto a 5 milioni verso un anno prima e del 44% dell'ebitda a 10 milioni.

Nella quotazione Citigroup, J.P. Morgan e UniCredit Corporate & Investment Banking agiscono in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner e Banca Akros agisce in qualità di co-lead manager. UniCredit è anche sponsor e Citigroup anche stabilizzatore. Rothschild è advisor finanziario della società e di Avio. Gli advisor legali sono Legance e Clifford Chance per la società e per l'azionista, mentre Linklaters ha assistito i coordinatori dell'offerta. La società incaricata della revisione legale dei conti della Società è Ey.

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5 di 22 - 13/7/2017 15:04
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Ipo doBank, richieste per 4,6 volte l'offerta

Centodieci soggetti tra investitori italiani ed esteri hanno richiesto 132.5 milioni di azioni. Domani la società di gestione degli npl sbarca in borsa a 9 euro con una capitalizzazione iniziale di 704 milioni di euro

di Nicola Carosielli


Dopo la chiusura anticipata al 12 luglio del collocamento istituzionale delle proprie azioni ordinarie, doBank ha reso noto i numeri della raccolta in vista della quotazione di domani 14 luglio sul Mta di Borsa Italiana. Sono pervenute richieste per 132.494.626 azioni da parte di 110 soggetti tra investitori italiani ed esteri, al prezzo di offerta fissato in 9 euro per azione.

Nel dettaglio, sono pervenute rischieste per 15.575.737 azioni da parte di 27 investitori qualificati in Italia e per 116.918.889 azioni da parte di 83 investitori istituzionali all’estero. L'ammontare delle richieste pervenute corrisponde a circa 4,65 volte il numero di azioni oggetto del collocamento istituzionale senza tener conto delle 6.200.000 azioni oggetto della facoltà di incremento prevista dal Capitolo 5, Paragrafo 5.1.2 della nota informativa sugli strumenti finanziari o delle azioni oggetto dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe concessa ai coordinatori dell’Offerta.

In base alle richieste pervenute nell’ambito del collocamento istituzionale, sono state assegnate a 103 richiedenti 38.170.000 azioni (incluse 6.200.000 di azioni con riferimento alle quali Avio (l'azionista venditore) ha esercitato integralmente la facoltà di incremento e le 3.470.000 azioni oggetto dell'opzione di over allotment), tutte poste in vendita da Avio . Di queste 38,170 milioni di azioni, 6,352 milioni azioni sono state richieste da 23 investitori qualificati in Italia, mentre 31,818 milioni di azioni da 80 investitori istituzionali all'estero.

La capitalizzazione della società, calcolata sulla base del prezzo di offerta, sarà di circa 704 milioni di euro (al netto di 1,75 milioni di azioni proprie) e Avio deterrà 43,550 milioni di azioni, corrispondenti al 54,4% del capitale sociale totale (40,080 milioni di azioni corrispondenti al 50,1% del capitale sociale in caso di integrale esercizio dell'opzione greenshoe). La Società continuerà a detenere azioni proprie corrispondenti circa al 2,19% del capitale sociale (per la precisione il numero di azioni detenute dalla società prima e dopo il collocamento istituzionale è pari a 1,75 milioni).

Il ricavato complessivo derivante dall’offerta di vendita e di spettanza esclusiva dell’azionista venditore Avio , tenuto conto del prezzo di offerta e al lordo delle commissioni riconosciute nell’ambito del collocamento istituzionale, senza tener conto dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe (pari al 10% del numero di azioni oggetto del collocamento), sarà di circa 312 milioni di euro.

Nell'ambito della quotazione, Citigroup, J.P. Morgan e UniCredit Corporate & Investment Banking agiscono in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner e Banca Akros agisce in qualità di Co-Lead Manager. UniCredit Corporate & Investment Banking agisce anche in qualità di Sponsor e Citigroup anche in qualità di agente per la stabilizzazione. Rothschild Global Advisory agisce in qualità di Advisor Finanziario della società e dell'azionista venditore. Gli advisor legali incaricati sono Legance - Avvocati Associati e Clifford Chance in qualità di advisor legali per la Società e per l'azionista venditore, mentre Linklaters ha assistito i Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner e il Co-Lead Manager in qualità di advisor legale. La società incaricata della revisione legale dei conti della Società è EY.
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6 di 22 - 14/7/2017 19:53
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Debutto boom per doBank a Piazza Affari (+14%)

di M. Lodi ed E.Micheli

Esordio col botto in Borsa per doBank, specializzata nei servizi per la gestione dei crediti problematici. Le azioni della società specializzata nei servizi per la gestione dei crediti problematici hanno terminato la prima seduta di contrattazione con un rialzo del 13,89% e un prezzo di 10,25 euro a fronte di un collocamento avvenuto a 9 euro. Il massimo intraday è stato toccato a 10,57 euro. Il volume di scambio è stato di 10,2 milioni di titoli pari al 12% circa del capitale. Il periodo di offerta rivolta esclusivamente a investitori istituzionali si era concluso con una richiesta di titoli superiore di 4,65 volte rispetto ai titoli in oggetto.

«Abbiamo un book importante con investitori sia di lungo termine, sia hedge - ha sottolineato questa mattina Andrea Mangoni, a.d. di doBank, a margine della cerimonia di inaugurazione delle contrattazioni - nell'azionariato ci sono investitori internazionali, anglo-americani e anche molti italiani. Siamo soddisfatti».

In una nota di ieri la società aveva comunicato che a esito del collocamento la capitalizzazione sarà pari a circa 704 milioni euro (al netto delle azioni proprie) e Avio deterrà 43.550.000 azioni corrispondenti al 54,4% del capitale sociale totale. doBank - si legge sul sito della società - nasce nel 2015 dall’acquisizione, sotto la leadership di Fortress, dei due più grandi servicer italiani indipendenti. Nel 2016 doBank acquisisce il 100% di Italfondiario. Il Gruppo doBank è composto da doBank, Italfondiario, doRealEstate, IBIS e doSolutions.

Risultati semestre non saranno diversi da quelli in crescita del passato

«Oggi è un traguardo importante per la crescita di doBank – ha commentato il presidente della società, Giovanni Castellaneta, suonando la campanella di inizio delle contrattazioni a Piazza Affari – siamo pronti ad affrontare le prossime sfide che ci attendono». Il manager ha puntato l’indice sul track record, ossia sui risultati in crescita registrati negli anni passati e che, a detta dell’amministratore delegato, Andrea Mangoni, continueranno. «Fino a oggi siamo andati molto bene, ci siamo impegnati a raggiungere risultati importanti e vedrete i risultati del semestre fino a giugno non saranno diversi da così», ha indicato il numero uno della società, ricordando ai collaboratori «da oggi avremo lo scrutinio del mercato e dunque sarà ancora più importante crescere».

«Un book importante con investitori di lungo termine e anche hedge»

Il collocamento istituzionale dei titoli doBank aveva ricevuto richieste da parte di primari investitori italiani ed esteri per 132.494.626 azioni al prezzo di offerta fissato in 9,00 euro per azione e l’ammontare delle richieste era stato di circa 4,65 volte il numero di azioni oggetto del collocamento Istituzionale senza tener conto delle 6.200.000 azioni oggetto della facoltà di incremento o delle azioni oggetto dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe concessa ai coordinatori dell’offerta. «Abbiamo un book importante con investitori sia di lungo termine, sia hedge – ha sottolineato Andrea Mangoni – nell’azionariato ci sono investitori internazionali, anglo-americani e anche molti italiani. Siamo soddisfatti».

doBank continuerà a detenere azioni proprie corrispondenti circa al 2,19% del capitale sociale ( pari a 1.750.000). Il ricavato complessivo dal collocamento Istituzionale e di spettanza esclusiva dell’azionista venditore (Avio, a propria volta partecipata da Fortress e dalla quotata Eurocastle), senza tenere conto dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe, è stato pari a circa 312 milioni.


Fortress, nessuna intenzione vendere ancora nel breve o medio periodo

«Pensiamo che l’azienda possa crescere ancora non abbiamo alcuna intenzione di vendere né nel breve periodo né nel medio. Si tratta di una partecipazione industriale», ha dichiarato il managing director di Fortress, Francesco Colasanti, a margine della cerimonia di inaugurazione delle contrattazioni in Borsa.

L’azionista Fortess, in sede di ipo, ha venduto azioni pari al 44,3% del capitale sociale senza ancora considerare l’eventuale opzione di over allotment e la greenshoe, non ha intenzione di cedere ulteriori azioni in un’ottica di medio termine.
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7 di 22 - 12/8/2017 15:15
Dunkan2 N° messaggi: 1 - Iscritto da: 11/7/2016
Dove può fermarsi la discesa del titolo ?
8 di 22 - 09/9/2017 13:11
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
doBank, ancora una fumata nera per sito Richard Ginori

Richard Ginori, durante l'incontro di ieri al mef, ha confermato un'offerta d'acquisto della fabbrica di Sesto Fiorentino pari a 4,5 mln di euro, offerta già rifiutata perché bassa. doBank, in qualità di gestore del credito, ha ribadito la propria disponibilità a portare avanti la trattativa sulla base del valore reale dell'immobile

di Francesca Gerosa

Non c'è ancora un accordo per l'acquisizione della fabbrica di Sesto Fiorentino di Richard Ginori. doBank, in qualità di gestore del credito, ha ricordato, dopo l'incontro tenutosi ieri al Mef, che il complesso immobiliare dove è ubicato lo stabilimento è stato oggetto di una valutazione peritale del Tribunale di Prato che, nel luglio 2010, ha indicato il valore del bene in 33 milioni euro.

Nel febbraio 2012 si è tenuta un'asta pubblica andata deserta al prezzo di 22,7 milioni. Dal 2016 sono intercorse esclusivamente trattative private che non hanno mai portato ad alcun accordo tra le parti, come da Verbale del Ministero dello Sviluppo Economico del 16 maggio 2017 e contrariamente a quanto comunicato da Richard Ginori nei giorni scorsi.

dobank, in qualità di gestore del credito che ammonta a 23 milioni di euro, ha "sempre manifestato la propria disponibilità a valutare offerte transattive che fossero più in linea con il valore della garanzia immobiliare". L'immobile è locato a Richard Ginori, per cui la società può legittimamente continuare a esercitarvi la propria attività.

Richard Ginori, durante l'incontro di ieri, ha confermato un'offerta d'acquisto del bene pari a 4,5 milioni di euro, offerta già precedentemente rifiutata in considerazione del valore del bene e del canone annuo corrisposto. doBank, in occasione della riunione al Mef, "ha ribadito la propria disponibilità a portare avanti la trattativa sulla base del valore reale dell'immobile". Alla luce di tutto ciò "non è stato possibile raggiungere un accordo tra le parti".

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9 di 22 - 17/10/2017 14:40
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, doBank avvia negoziazioni per gestire 8 mld di sofferenze

La società ha raggiunto un accordo preliminare con il gruppo senese per negoziare le condizioni alle quali il gruppo potrà ricevere l’incarico per la gestione, come special servicer, di una quota di crediti in sofferenza della banca che in totale ha 26 mld di npl da smaltire (di cui 13 assegnati a Cerved)

di Claudia Cervini (MF-DowJones) e Paola Valentini

Mentre gli occhi rimangono puntati sulla riammissione in borsa di Mps - attesa, Consob permettendo, per la prossima settimana - si delinea la macchina della maxi-cartolarizzazione da 26 miliardi di euro di crediti in sofferenza che vede tra i protagonisti oltre ad Atlante 2, Cerved e doBank. Si tratta una delle più grandi cartolarizzazioni mai realizzate in Europa.

doBank ha appena comunicato di aver raggiunto un accordo preliminare con il gruppo senese per identificare i principali termini alla luce dei quali il gruppo potrà ricevere l’incarico per la gestione, in qualità di special servicer, di crediti in sofferenza di circa 8 miliardi di euro (in termini di gross book value), nell’ambito della maxi operazione di dismissione e cartolarizzazione. Il gruppo doBank gestirà quindi circa il 30% del Gbv (gross book value) totale dell'operazione con rendimenti più che proporzionali sul totale rispetto all'allocazione dei volumi di portafoglio.

La sottoscrizione dei contratti di servicing, condizionata al perfezionamento dell’operazione nonché al buon esito delle negoziazioni tra le parti, è attesa contestualmente all’emissione dei titoli della citata cartolarizzazione entro la fine dell’anno, mentre si prevede che la gestione da parte del gruppo doBank abbia inizio nel primo trimestre 2018.

Il conferimento dell’incarico di special servicer rappresenta un’opportunità per doBank di accelerare il proprio piano industriale rispetto all’anno in corso che aveva già visto nuove masse in gestione nel primo semestre del 2017 per circa 3,6 miliardi di euro.

Un'altra fetta di 13 miliardi di sofferenze è stata affidata da Atlante II allo special servicer Cerved . Cerved Credit Management assumerà l'incarico ed il ruolo di special servicer. L'assegnazione del ruolo di special servicer, spiega una nota, segue l'accettazione da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena dell'offerta vincolante per l'acquisto della sua piattaforma di recupero dei crediti deteriorati e rientra nella partnership industriale tra Quaestio Holding e Cerved Group. E' infatti previsto che le attività di special servicing, inizialmente assegnate a Cerved Credit Management e afferenti a circa 13 miliardi di crediti in sofferenza, vengano gestite da Juliet (che sarà detenuta indirettamente per il 50,1% da Quaestio Holding e per il 49,9% da Cerved Group), non appena la stessa sarà operativa.

L'assegnazione temporanea a Cerved Credit Management e la gestione di Juliet sono subordinate alla sottoscrizione di accordi di special servicing e al completamento della cartolarizzazione di tali crediti in sofferenza, ad oggi prevista nei primi mesi del 2018. Marco Nespolo, ad di Cerved Information Solutions, ha commentato: "Essere scelti dal fondo Atlante II quale principale servicer in questa grande operazione di sistema è una importante conferma della nostra distintività in termini di performance operativa ed indipendenza, e rafforza la nostra posizione di principale player indipendente nel mercato della gestione dei crediti in sofferenza, probabili inadempienze, e in bonis".

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10 di 22 - 18/10/2017 14:29
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
doBank, 30 mln in Atlante 2.

Ma con una clausola: il fondo resti solo per npl e acquisisca i crediti deteriorati di Cassa di risparmio di Rimini, Cesena e San Donato, appena salvate da Crédit Agricole Cariparma. Il titolo corre in apertura

di Elena Dal Maso

Il consiglio di amministrazione di doBank ha approvato la firma di un impegno vincolante per investire 30 milioni di euro nel fondo Atlante 2 gestito da Quaestio Sgr. Fondo dedicato solo ad investimenti in tranche junior e mezzanine di cartolarizzazioni con sottostanti crediti deteriorati e in linea con la strategia di co-investimento della banca specializzata nel recupero di non Performing loans. Lo rende noto la stessa società.

DoBank sottolinea che l’investimento resta condizionato al completamento dell’operazione di salvataggio della Cassa di Risparmio di Rimini, di quella di Cesena e della Cassa di risparmio di San Donato, “oltre che alla sottoscrizione della documentazione contrattuale definitiva”.

Intanto questa mattina il titolo ha aperto in netto rialzo a Piazza Affari, salendo del 4,8% a 14,68 euro per azione.

A fine settembre Crédit Agricole Cariparma aveva sottoscritto un accordo quadro con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per l'acquisto delle tre casse dell'Italia centrale. I francesi hanno rileveranno una partecipazione del 95,3% del capitale delle tre banche per 130 milioni di euro.

L'operazione verrà conclusa solo dopo aver ceduto 3 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi. Per il deconsolidamento dei crediti difficili si farà ricorso alla cartolarizzazione di sofferenze e inadempienze probabili per 2,74 miliardi lordi, realizzata grazie all'intervento del fondo Atlante 2 e alla cessione diretta di crediti deteriorati (sofferenze e inadempienze probabili) pari a 286 milioni lordi, realizzata in questo caso con l'intervento di Algebris.

Sempre ieri doBank aveva emesso una nota secondo cui l’istituto ha raggiunto un accordo con Mps per gestire 8 miliardi dei 26 totali che il Monte ha accumulato fino allo scorso anno, passo fondamentale per poter poi rientrare in Borsa pare il 23 ottobre (intanto la Consob ha chiesto a Mps un supplemento al prospetto informativo).

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11 di 22 - 20/12/2017 14:32
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Per doBank un miliardo di crediti in gestione

Il gruppo doBank riceverà l’incarico per la gestione, in qualità di special servicer, di crediti in sofferenza pari a circa 1 miliardo di euro nell’ambito della operazione di salvataggio della Cassa di Risparmio di Rimini, Cassa di Risparmio di Cesena e Cassa di Risparmio di San Miniato

di Roberta Castellarin

Il gruppo doBank riceverà l’incarico per la gestione, in qualità di special servicer, di crediti in sofferenza pari a circa 1 miliardo di euro (in termini di gross book value), nell’ambito della operazione di salvataggio della Cassa di Risparmio di Rimini, Cassa di Risparmio di Cesena e Cassa di Risparmio di San Miniato (altrimenti nota come operazione Berenice) realizzata dal Fondo Italian Recovery Fund (già Atlante II).

Si prevede che la gestione da parte del Gruppo doBank abbia inizio nel primo trimestre 2018. Il conferimento dell’incarico di special servicer nell’ambito dell’operazione Berenice è in continuità con quanto previsto dal Piano Industriale e con la strategia di crescita di doBank.

doBank è leader, tra i servicer indipendenti, nell’attività di gestione di crediti prevalentemente non performing a favore di banche e istituzioni finanziarie pubbliche e private, con un portafoglio di crediti affidati in gestione pari a Euro 81 miliardi (in termini di valore contabile lordo) al 31 dicembre 2016, corrispondente ad oltre la metà del volume dei crediti non performing affidati in gestione esterna nel mercato italiano del servicing indipendente e circa un terzo del volume totale dei crediti non performing del medesimo mercato.

I ricavi lordi del gruppo doBank al 31 dicembre 2016 sono pari a circa Euro 206,2 milioni e sono costituiti per il 93% da ricavi derivanti dall’attività di servicing, per il 4% dai ricavi derivanti dall’offerta dei prodotti ancillari e per il restante 3% dai ricavi derivanti dalle attività minori di natura bancaria.

Il titolo doBank in borsa è sceso sotto i 12,5 euro (-2,7%).

P.S.: POSSIBILE BULLISH GARTLEY



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12 di 22 - 21/1/2018 10:52
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #11 - 20/Dic/2017 13:32Per doBank un miliardo di crediti in gestione

Il gruppo doBank riceverà l’incarico per la gestione, in qualità di special servicer, di crediti in sofferenza pari a circa 1 miliardo di euro nell’ambito della operazione di salvataggio della Cassa di Risparmio di Rimini, Cassa di Risparmio di Cesena e Cassa di Risparmio di San Miniato

di Roberta Castellarin

Il gruppo doBank riceverà l’incarico per la gestione, in qualità di special servicer, di crediti in sofferenza pari a circa 1 miliardo di euro (in termini di gross book value), nell’ambito della operazione di salvataggio della Cassa di Risparmio di Rimini, Cassa di Risparmio di Cesena e Cassa di Risparmio di San Miniato (altrimenti nota come operazione Berenice) realizzata dal Fondo Italian Recovery Fund (già Atlante II).

Si prevede che la gestione da parte del Gruppo doBank abbia inizio nel primo trimestre 2018. Il conferimento dell’incarico di special servicer nell’ambito dell’operazione Berenice è in continuità con quanto previsto dal Piano Industriale e con la strategia di crescita di doBank.

doBank è leader, tra i servicer indipendenti, nell’attività di gestione di crediti prevalentemente non performing a favore di banche e istituzioni finanziarie pubbliche e private, con un portafoglio di crediti affidati in gestione pari a Euro 81 miliardi (in termini di valore contabile lordo) al 31 dicembre 2016, corrispondente ad oltre la metà del volume dei crediti non performing affidati in gestione esterna nel mercato italiano del servicing indipendente e circa un terzo del volume totale dei crediti non performing del medesimo mercato.

I ricavi lordi del gruppo doBank al 31 dicembre 2016 sono pari a circa Euro 206,2 milioni e sono costituiti per il 93% da ricavi derivanti dall’attività di servicing, per il 4% dai ricavi derivanti dall’offerta dei prodotti ancillari e per il restante 3% dai ricavi derivanti dalle attività minori di natura bancaria.

Il titolo doBank in borsa è sceso sotto i 12,5 euro (-2,7%).

https://www.milanofinanza.it



P.S.: POSSIBILE BULLISH GARTLEY

656d3

6eg0-
13 di 22 - 24/1/2018 15:15
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
doBank gestirà 2,4 miliardi di sofferenze delle ex goodbank

La società ha firmato un accordo con Rev per la gestione nel primo trimestre di quest'anno, in qualità di special servicer, di un portafoglio di crediti in sofferenza di valore pari a circa 2,4 mld di euro in termini di gross book value

di Francesca Gerosa

doBank ha firmato un accordo con Rev per la gestione, in qualità di special servicer, di un portafoglio di crediti in sofferenza di valore pari a circa 2,4 miliardi di euro in termini di gross book value. I crediti, ha specificato la società attiva nella gestione di crediti prevalentemente non performing, sono stati originati da Banca delle Marche, Banca dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara (oggi parte del gruppo Bper ) e Cassa di Risparmio di Chieti (oggi parte del gruppo Ubi Banca ).

Si prevede che la gestione abbia inizio nel primo trimestre di quest'anno. L'incarico di special servicer conferma quanto previsto dal piano industriale ed è in linea con la strategia di crescita di doBank. Si ricorda che doBank è attualmente impegnata anche in altre importanti operazioni, tra cui la cartolarizzazione dei 26 miliardi di crediti deteriorati di Mps . La notizia non stuzzica il titolo DoBank a Piazza Affari che resta in ribasso dell'1,07% a quota 12,93 euro. La società riunirà il cda per analizzare i conti 2017 il prossimo 12 febbraio.
6fi6s
https://www.milanofinanza.it
14 di 22 - 24/1/2018 19:26
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Banche, addendum Bce su Npl potrebbe slittare

Il documento sarà comunque finalizzato entro il primo trimestre. Per il capo della vigilanza Nouy gli istituti "si devono preparare"

Resta sotto i riflettori il tema della vigilanza dell'Unione Europea sui crediti deteriorati delle banche italiane, dopo che nelle ultime ore una delle maggiori funzionarie della Banca centrale europea, Danièle Nouy, presidente del supervisory board dell'ente, ha fatto capire che potrebbe essere rimandata di qualche mese l'applicazione del cosiddetto "addendum" alle linee guida comunitarie sugli Npl, alias Non Performing Loans.

Parlando a Francoforte, presso la sede della Bce, la Nouy ha dichiarato: "L'addendum è stato sottoposto a pubblica consultazione che si è chiusa a dicembre. Abbiamo esaminato tutti i commenti e le opinioni legali che abbiamo ricevuto ed emenderemo di conseguenza l'addendum. Tra le altre cose, potremmo cambiare la data di applicazione e chiariremo il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce della Bce. Ci stiamo coordinando con la commissione europea sulla sua proposta per un livello minimo di accantonamento prudenziale in base al Pillar 1. L'addendum sarà finalizzato nel primo trimestre di quest'anno".

Si ricorderà che il cosiddetto "addendum" è, riassumendo, una integrazione alle linee guida sugli Npl già emesse dalla BCE nel marzo 2017, una sorta di "aggiunta" che l'Europa ha pubblicato in autunno e che prevede di spingere le banche a coprire integralmente i deteriorati dopo sette anni, oppure due anni, a seconda siano crediti garantiti o non garantiti, decorrendo dal momento della loro iscrizione a credito deteriorato.

La Nouy ha invitato gli istituti a non sprecare la possibile dilazione e a impegnarsi comunque per raggiungere l'obbiettivo senza perdere tempo: "Il mio primo messaggio alle banche è questo: fare troppo poco e tardi non è un'opzione percorribile. Porterà sicuramente a maggiori problemi nel futuro. Il mio secondo messaggio alle banche è questo: preparatevi per l'addendum".

il capo della vigilanza Bce ha ricordato il nuovo stress test per capire quali banche sono sottocapitalizzate, spronandole a rimediare ai rischi di mercato, sotto la stretta supervisione dell'Europa. Lo scopo, come spiega lei stessa, è anche arrivare al ventilato sistema europeo di assicurazione dei depositi, o Edis. Secondo la Nouy, la creazione dell'Edis potrebbe comportare "un'altra revisione della qualità degli asset e ciò dovrebbe rappresentare per le banche un ulteriore incentivo a ripulire i loro bilanci".

Il tema dell'addendum è molto sentito dalle banche italiane, che detengono il 25% degli Npl di tutta la galassia bancaria della Ue. I criteri europei di valutazione vengono ritenuti troppo rigidi dall'Italia, e un incontro fra la Nouy e la Banca d'Italia svoltosi a Roma lo scorso 17 gennaio non è valso a far ammorbidire le posizioni europee. La prospettata dilazione di alcuni mesi, però, sembra offrire almeno l'occasione per guadagnare tempo.

NEWS_44200.jpg

Danièle Nouy, responsabile del comitato unico europeo di vigilanza bancaria
15 di 22 - 25/1/2018 11:08
gaio2 N° messaggi: 5648 - Iscritto da: 14/5/2008
Prese a 12.92...dove andranno?15?sperem e vedrem
17 di 22 - 27/1/2018 15:44
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #14 - 24/Gen/2018 18:26Banche, addendum Bce su Npl potrebbe slittare

Il documento sarà comunque finalizzato entro il primo trimestre. Per il capo della vigilanza Nouy gli istituti "si devono preparare"

Resta sotto i riflettori il tema della vigilanza dell'Unione Europea sui crediti deteriorati delle banche italiane, dopo che nelle ultime ore una delle maggiori funzionarie della Banca centrale europea, Danièle Nouy, presidente del supervisory board dell'ente, ha fatto capire che potrebbe essere rimandata di qualche mese l'applicazione del cosiddetto "addendum" alle linee guida comunitarie sugli Npl, alias Non Performing Loans.

Parlando a Francoforte, presso la sede della Bce, la Nouy ha dichiarato: "L'addendum è stato sottoposto a pubblica consultazione che si è chiusa a dicembre. Abbiamo esaminato tutti i commenti e le opinioni legali che abbiamo ricevuto ed emenderemo di conseguenza l'addendum. Tra le altre cose, potremmo cambiare la data di applicazione e chiariremo il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce della Bce. Ci stiamo coordinando con la commissione europea sulla sua proposta per un livello minimo di accantonamento prudenziale in base al Pillar 1. L'addendum sarà finalizzato nel primo trimestre di quest'anno".

Si ricorderà che il cosiddetto "addendum" è, riassumendo, una integrazione alle linee guida sugli Npl già emesse dalla BCE nel marzo 2017, una sorta di "aggiunta" che l'Europa ha pubblicato in autunno e che prevede di spingere le banche a coprire integralmente i deteriorati dopo sette anni, oppure due anni, a seconda siano crediti garantiti o non garantiti, decorrendo dal momento della loro iscrizione a credito deteriorato.

La Nouy ha invitato gli istituti a non sprecare la possibile dilazione e a impegnarsi comunque per raggiungere l'obbiettivo senza perdere tempo: "Il mio primo messaggio alle banche è questo: fare troppo poco e tardi non è un'opzione percorribile. Porterà sicuramente a maggiori problemi nel futuro. Il mio secondo messaggio alle banche è questo: preparatevi per l'addendum".

il capo della vigilanza Bce ha ricordato il nuovo stress test per capire quali banche sono sottocapitalizzate, spronandole a rimediare ai rischi di mercato, sotto la stretta supervisione dell'Europa. Lo scopo, come spiega lei stessa, è anche arrivare al ventilato sistema europeo di assicurazione dei depositi, o Edis. Secondo la Nouy, la creazione dell'Edis potrebbe comportare "un'altra revisione della qualità degli asset e ciò dovrebbe rappresentare per le banche un ulteriore incentivo a ripulire i loro bilanci".

Il tema dell'addendum è molto sentito dalle banche italiane, che detengono il 25% degli Npl di tutta la galassia bancaria della Ue. I criteri europei di valutazione vengono ritenuti troppo rigidi dall'Italia, e un incontro fra la Nouy e la Banca d'Italia svoltosi a Roma lo scorso 17 gennaio non è valso a far ammorbidire le posizioni europee. La prospettata dilazione di alcuni mesi, però, sembra offrire almeno l'occasione per guadagnare tempo.

NEWS_44200.jpg
Danièle Nouy, responsabile del comitato unico europeo di vigilanza bancaria



6giev
MODERATO Monica Mazza (Utente disabilitato) N° messaggi: 279 - Iscritto da: 28/10/2017
19 di 22 - 30/6/2018 11:45
gino80 N° messaggi: 614 - Iscritto da: 03/3/2010
Come mai i servicer stanno crollando?
C'è molto interesse di investitori esteri che hanno comprato (e venduto: lonestar)
Servicer italiani egli ultimi anni/mesi, ma evidentemente la competizione porterà a margini più bassi, prezzi di acquisto errati solo per fare volumi...
Il titolo è' un big short come altri del suo settore.
20 di 22 - 30/12/2018 11:07
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
doBank: accordo con Fortress per la gestione di un portafoglio di euro 0,7 miliardi

doBank S.p.A. comunica di aver firmato un accordo con un veicolo di cartolarizzazione le cui notes sono riconducibili a fondi gestiti da Fortress Investment Group LLC ("Fortress"). In forza di tale accordo, doBank ha ricevuto l'incarico per la gestione di un portafoglio di crediti in sofferenza di valore pari a circa €680 milioni (in termini di gross book value). In particolare, l'incarico di master servicer, cash manager ed administrative service provider è stato affidato a Italfondiario, mentre l'incarico di special servicer è stato affidato a doBank. I crediti oggetto dell'accordo sono derivanti da contratti di credito ipotecario verso clienti corporate, piccole e medie imprese, originati da società del gruppo Unicredit e recentemente oggetto di cessione a Fortress, il c.d. "Progetto Milano". Del portafoglio complessivo, circa €470 milioni di crediti erano già affidati in gestione a doBank in forza dell'accordo quadro in essere con UniCredit. Il presente accordo, in linea con gli obiettivi del Business Plan 2018-2020 di doBank sia per l'ammontare che per i termini economici, conferma il ruolo di doBank come leader nel mercato italiano della gestione dei crediti.

9nd8v
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