MILANO (MF-DJ)--Da quando, nel 2004, si e' preso il merito di aver imposto un cambio di governance alla Shell con in mano appena lo 0,3% del capitale, il fondo Knight Vinke non si e' piu' fermato. E dal 2008 ha assunto ufficialmente il ruolo di spina nel fianco dell'Eni, nel quale ha investito un terzo del suo patrimonio gestito arrivando a detenere poco meno dell'1%.
Secondo il fondo, si legge in un articolo di MF, il gruppo guidato da Paolo Scaroni, sconta una valutazione di mercato inferiore a quella di competitor come Total, Shell, BP, BG ed Exxon, a causa della sua struttura conglomerata, mentre basterebbe uno spin-off, con la distribuzione agli azionisti dei titoli di una nuova societa' "che racchiuderebbe l'importante e preziosa attivita' downstream, per far emergere un incremento di valore stimabile in oltre 50 mld".
L'ipotesi non piace ai piani alti dell'Eni, perche' indebolirebbe proprio la struttura che ha fatto finora la forza dell'Eni nei mercati internazionali. Il gruppo finirebbe per trovarsi su un piano d'inferiorita' rispetto per esempio a Gazprom.
Se questo e' lo stato delle cose, l'insistenza di Knight Vinke sullo spin-off del gas rende piu' vivido il sospetto, sostenuto da ambienti diplomatici, che il fondo agisca come guastatore in nome e per conto di terzi. La pista porterebbe dritta agli Stati Uniti, verso la Exxon, che da qualche tempo ha cominciato a dare segni di insofferenza nei confronti dell'Eni.
Knight Vinke da parte sua difende il suo modus operandi, che e' sempre lo stesso dai tempi della vittoria con la Shell. Ma, intanto, si dice che il colosso Usa si celi anche dietro la sortita di Tullow Oil in Uganda. Red/sm
Ho fiducia nella esperienza e nella serietà di Scaroni che non credo cadrà nella trappola
2 di 3-07/7/2010 17:360
svampiro
col cavolo che separiamo la rete gas.ci serve per le relazioni diplomatiche con libia,russia,iran.li facciano schiattare dalla rabbia gli anglosassoni.noi gli piazziamo bluestream e il loro nabucco se lo possono pure tenere.saremo anche un paese di cagoni ma sappiamo come si tengono relazioni diplomatiche efficaci.vedi il caso yukos.quindi che il sig.knight se la vada a prendere in quel posto e si tenga il suo uno per cento di eni.io gli toglierei pure il dividendo.con gazprom e adesso con l'ingresso di edf gli facciamo un paiolo così.poche balle,,..i tesori del caucaso sono in mano alla madre russia e se ne volete un po' da qui dovete passare.punto.
3 di 3-08/7/2010 00:050
ciappola
ti quoto e ti ho anche raccomandato anche se non ho le eni