Juve 33 (JUVE)

E comunque ... questa è la vera distanza : 5 anni che stiamo asfaltando i falliti ( da quando c'è Massimo Moratti Presidente )

comincio a sospettare una cosa : mercoledì, pur di far credere al socio orientale che l'Inter merita altri 100 milioni di fiducia , la Fiat di Andrea ha avuto in cambio un paio di TIR di gomme Pirelli ...

La Juventus conquista il 17esimo successo in campionato nelle ultime 18 partite, vittoria numero 62 contro l'Atalanta in campionato, successo prezioso per tenere a debita distanza le inseguitrici. Un lampo di Barzagli e una prodezza di Lemina regalano alla Vecchia Signora tre punti d'oro: primo tempo ben condotto dai bianconeri, ripresa meno convincente ma efficace. Continua, inoltre, a rimanere imbattuta la porta di Buffon.

ALLEGRI VOTA PEREYRA – Situazione non semplice in casa orobica: sei punti nelle ultime dodici partite e, nello specifico, ultima vittoria datata tre mesi fa: 6 dicembre, 3-0 al Palermo. Problemi in zona attacco per Edy Reja, indisponibili gli infortunati Gomez e Pinilla, giocatori importanti per qualità tecniche ed esperienza. Il tecnico friulano, per cercare di fermare la corazzata Juventus, propende per un 3-5-2 formato da Sportiello tra i pali; Toloi, Masiello e Paletta a comporre il pacchetto arretrato; Conti, Kurtic, De Roon, Cigarini e Dramé a centrocampo; Monachello ad affiancare l'ex Borriello.

I campioni d'Italia in carica, reduci dalla pessima prestazione di Coppa Italia a Milano, si presentano a Bergamo con due intenzioni, ovvero, cancellare quanto di male proposto contro l'Inter e, soprattutto, rispondere a distanza al Napoli fresco di vittoria sul Chievo Verona. Massimiliano Allegri deve fare a meno di Caceres (out fino a fine stagione), Chiellini e Sturaro. Ecco l'ibrido 4-3-1-2 proposto dai bianconeri. Buffon in porta; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli ed Evra nella linea a quattro; Marchisio (rientrante), Khedira e Pogba nel reparto metodista; Pereyra dietro Mandzukic e Dybala in attacco.

BARZAGLI NON PERDONA – Neanche il tempo di iniziare la sfida e Cigarini si aggiudica un giallo – giusto ma fiscale – dovuto a un fallo tattico. L'approccio della Juventus è dei migliori, baricentro alto e voglia di imporre la propria identità. Atalanta propensa a chiudere tutti gli spazi e a ripartire con la profondità targata Borriello. Un'azione meravigliosa, orchestrata dagli interpreti offensivi della Juventus, porta Khedira a una conclusione ben respinta da Sportiello.

Madama preme, creando la superiorità numerica e cercando tra le linee Pereyra, ma è la Dea a creare una potenziale palla goal non sfruttata oculatamente dall'inserimento di Cigarini. Pogba dispensa lampi di classe, movimenti senza palla e gesti tecnici sopraffini, Atalanta in seria difficoltà nel neutralizzarlo. La Vecchia Signora crea molto e, dagli sviluppi di un calcio d'angolo – avvalendosi della torre di Mandzukic – è Barzagli a sbloccare l'incontro; per il centrale difensivo toscano è la seconda rete con la maglia della Juventus, entrambe rifilate proprio alla Dea.

CONCENTRAZIONE BIANCONERA – La Juventus, in fiducia, soffre poco la fase offensiva dell'Atalanta e, dopo il sussulto di Barzagli, i bianconeri si concentrano nel tentativo di raddoppio. Ci prova Marchisio con un destro velenoso dalla distanza, successivamente è un'imbucata centrale di Dybala a spaventare Sportiello, Vecchia Signora in ottima salute atletica.

Borriello, autore di un goal alla sua ex squadra nella fresca esperienza di Carpi, prova ad accendere qualche duello con Bonucci, non riuscendo però a rendersi incisivo; il tutto senza il supporto dei compagni di squadra. Valeri non se la sente di punire con un calcio di rigore una “cintura” di Toloi su Pogba, mandando su tutte le furie Allegri in panchina. Un errore in uscita di Marchisio, per poco, non porta l'Atalanta a trovare il pareggio: azione sulla sinistra di Borriello ed inserimento di De Roon; Buffon attento. La prima frazione di gara termina con gli ospiti avanti.

MANDZUKIC MAI BANALE – Mandzukic, mister sacrificio e dedizione, in avvio di ripresa aiuta la difesa bianconera a disinnescare una palla velenosa creata da una brillante ripartenza orobica. L'Atalanta, dall'alto di un livello tecnico inferiore a quello juventino, trova grandi problemi nell'impostare il gioco, pur avendo in organico un ottimo elemento in fase di possesso del calibro di Cigarini. Reja opta per il primo cambio del match: D'Alessandro per Conti, puntando a trovare maggiore incisività in attacco.

I nerazzurri crescono nella peformance propositiva, qualche azione degna di nota, bianconeri costretti ad abbassarsi oltremisura. Sportiello, per troppa fiducia, a momenti non combina l'errore degli errori; Mandzukic è bravo a comprendere il pasticcio dell'estremo difensore orobico, peccando però di egoismo non servendo Dybala. L'Atalanta, scoprendosi, concede molto campo ai bianconeri, non perfetti nel ripartire chirurgicamente.

LEMINA LA CHIUDE – Spazio per Raimondi al posto dell'impalpabile Monachello. Anche Allegri propende per le forze fresche: Lemina a sostituire Khedira (non ancora al top della condizione). La Juventus prova a velocizzare la manovra per trovare il sussulto della tranquillità, ma le trame a volte si rivelano lente e scolastiche, difficile cogliere impreparata la difesa orobica. L'Atalanta si gioca l'ultima carta disponibile, di grande qualità, Diamanti a gara in corso per un Cigarini troppo timido.

Il fantasista toscano, dall'alto di un piede fatato, palesa immediatamente la sua bravura nei calci piazzati, mettendo in difficoltà i colossi zebrati con traiettorie complesse da decifrare. Allegri comprende il momento non facile, Alex Sandro sul rettangolo di gioco per un Pereyra ancora lontano dalla bella forma. L'Atalanta ci crede, il pubblico orobico pure, Juventus in affanno. Il calcio sa essere volubile: Lemina, con un contributo tecnico impressionante, rende maledettamente amara la domenica orobica. Goal decisivo per continuare a mantenere il primato in classifica.

Pausa, in attesa di cena ...

Pensavo a Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini e Marchisio .

Se ci fosse stato un portiere milanista o interista in questa situazione, a proposito di sportività e amanti del bel calcio giocato, apriti cielo con i paragoni ...la CAZZETTA, invece, parla di bilanci ...

Barzagli è la dimostrazione vivente che i bravi ragazzi ci sono ancora ...

Bonucci non fa rimpiangere il miglior Montero ...

Chiellini è quasi come la favola del brutto anatroccolo ...

E Marchisio ...beh, fino a prova contraria , è il principino ...a 7 anni era già un giocatore della Juve...

Per questa gente si può anche star qui a tenere 1.000 azioni Juve ...