Seri Industrial (SERI)

- Modificato il 18/4/2024 09:52
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
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701 di 731 - 28/2/2024 10:48
maria stella 1 N° messaggi: 4562 - Iscritto da: 29/10/2023

Targhet ? forse 4 a ferragostoheavy_check_mark

703 di 731 - 28/2/2024 11:00
maria stella 1 N° messaggi: 4562 - Iscritto da: 29/10/2023

Quotando: jhonny livrpool - Post #692 - 27/Feb/2024 16:09

Quotando: gianni barba - Post #626 - 15/Gen/2024 17:35

BIT:SERI - 15 Gen 2024 18:32VISTO?


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704 di 731 - Modificato il 29/2/2024 12:50
maria stella 1 N° messaggi: 4562 - Iscritto da: 29/10/2023

maria stella 1maria stella 1maria stella 1maria stella 1

705 di 731 - 28/2/2024 22:08
peppedj N° messaggi: 16161 - Iscritto da: 27/9/2007
Ottima chiusura
706 di 731 - 29/2/2024 12:53
maria stella 1 N° messaggi: 4562 - Iscritto da: 29/10/2023

BIT:SERI - 29 Feb 2024 12:51

SUPPORTONE MENSILE A 2,OOdancer

707 di 731 - 04/3/2024 13:29
peppedj N° messaggi: 16161 - Iscritto da: 27/9/2007
Vola
708 di 731 - 04/3/2024 13:36
JHONNY LIVRPOOL N° messaggi: 789 - Iscritto da: 30/12/2023

Vola bassa a 2,70

709 di 731 - 22/3/2024 13:39
peppedj N° messaggi: 16161 - Iscritto da: 27/9/2007
Godo
710 di 731 - Modificato il 22/3/2024 13:43
maria stella 1 N° messaggi: 4562 - Iscritto da: 29/10/2023

Sparito tesoro da 50 milioni di euro. E Montezemolo fa causa ai broker


Sparito tesoro da 50 milioni di euro. E Montezemolo fa causa ai broker © Fornito da Il Giornale
Un flop finanziario, una richiesta di risarcimento danni per ben 50 milioni di euro e una denuncia a due broker italiani, accusati di aver dispensato consigli economici totalmente sbagliati. Sono questi i tre punti fermi di una storia che comincia nel lontano 2016 ma che nelle ultime ora ha subito un’accelerazione improvvisa. Il protagonista è Luca Cordero di Montezemolo. L’ex presidente della Ferrari chiede un maxi risarcimento per un investimento finanziario andato male.



La richiesta di Montezemolo

L’ex numero uno di Fiat, Maserati e Alitalia ha deciso di fare causa a due broker italiani che vivono in Svizzera. I due consulenti sono Federico Faleschini e Daniele Migani. Il primo è il titolare della Logic Holding, con uffici nel canton Zugo. Il secondo è a capo della londinese Xy Uk e della Twinkle Capital. Quest’ultima con sede a Zugo e gestita da entrambi i broker. La loro colpa? È presto detta: Montezemolo, stando al portale elvetico Gotham City, specializzato in articoli sulla criminalità economica, avrebbe perso proprio 50 milioni, proprio seguendo i consigli dei due broker accusati.
Insomma, secondo l’accusa, sarebbero i due consiglieri ad avere spinto per un investimento finanziario, rivelatosi poi completamente fallimentare. La perdita, giova ricordarlo, sarebbe inferiore ai 50 milioni di euro richiesti come risarcimento. La cifra richiesta da Montezemolo stesso e dalla sua famiglia, in realtà, avrebbe più un valore simbolico quale risarcimento danni che un effettivo riscontro economico. La sostanza, però, non cambia: una causa tra le due parti è già in corso presso la England and Wales High Court di Londra.
VideoBlue.svgVideo correlato: Risparmi italiani, tesoretto da 2,300 miliardi di euro (Mediaset)



Il flop finanziario

E questa pare essere solo l’ultima puntata di una saga che comincia addirittura nel 2016, ormai otto anni fa. La Globinvestment Limited (Gig) gestita dal figlio Matteo Cordero di Montezemolo investe nel fondo lussemburghese Skew Base Fund. Da qui, a poco a poco, cominciano le prime “piccole” problematiche. A partire dal marzo 2020, infatti, il fondo comincia a subire perdite sui mercati finché alcune sue parti non vengono liquidate. Ma l’accusa ai due broker arriva solo dopo. Faleschini e Migani, secondo l’accusa dell’ex presidente di Confindustria, presentatisi come consulenti indipendenti, si scopre che in realtà avevano partecipato alla costituzione dello Skew Base Fund, e che lo avevano consigliato anche ad altri clienti. Una sorta di conflitto d’interessi economico che avrebbe spinto Montezemolo e soci a trascinare in tribunale i due consulenti finanziari. Intanto la giudice inglese Sara Cockerill ha confermato l’impostazione dell’accusa. Mentre in Svizzera un’istruttoria penale ha stabilito che tanto Faleschini quanto Migani si sono resi responsabili di “presunto comportamento criminale”.
711 di 731 - 03/4/2024 20:41
peppedj N° messaggi: 16161 - Iscritto da: 27/9/2007
Godo
712 di 731 - 05/4/2024 11:20
Arciducacontelupogufocorvo N° messaggi: 863 - Iscritto da: 18/3/2024

VENDEREschool_satchel

713 di 731 - 08/4/2024 14:22
peppedj N° messaggi: 16161 - Iscritto da: 27/9/2007
Spacca tutto pure tim
714 di 731 - 08/4/2024 14:30
maria stella 1 N° messaggi: 4562 - Iscritto da: 29/10/2023

Ocio che crolla

715 di 731 - 10/4/2024 09:39
SERI INDUSTRIAL N° messaggi: 374 - Iscritto da: 08/9/2020

POZZILLI CHIAMA ROMA 28 Marzo 2024
Da fabbrica di detersivi a impianto di riciclo plastica, Invitalia boccia la riconversione dell’ex Unilever. Tremano i cassintegrati Parere negativo sul progetto di trasformazione in impianto di eco plastiche dello stabilimento di Pozzilli dove si producevano detersivi per la pulizia della casa: sfumano le speranze di nuova occupazione e si teme per i 62 dipendenti, già in cassa integrazione a spese della Regione Molise, che rischiano tutto.

- di Assunta Domeneghetti 28 Marzo 2024

Non c’è più nessuna riconversione in vista per la ex Unilever di Pozzilli: Invitalia ha fatto sapere che non finanzierà il progetto della P2P, che ora minaccia di ritirarsi dalla partita togliendo la speranza ai lavoratori che operavano nello stabilimento della provincia isernina in cui si producevano detergenti per la pulizia della casa.
Solo pochi mesi fa, all’inizio di gennaio, 62 persone tra operai, impiegati e un dirigente, avevano tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere che la Regione Molise aveva finanziato la loro cassa integrazione (quella ministeriale era terminata) per altri 12 mesi.
“La Cigs, però – fa notare il segretario regionale della Uiltec Nicandro Cascardi – era agganciata e finalizzata ad accompagnare i lavoratori nella riconversione del sito produttivo. Venendo meno questa condizione ora anche quella rischia di saltare”.
La situazione è talmente allarmante che proprio ieri, 27 marzo, la prefetta di Isernia Franca Tancredi, accompagnata dall’assessore regionale Andrea Di Lucente e dall’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella, si sono recati al ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Sviluppo economico) per chiedere cosa ne sarà del sito di Pozzilli.
L’apertura di un tavolo ministeriale potrebbe essere un primo passo per affrontare la situazione ma con quali attori? Unilever, ormai, è fuori dai giochi e P2P (la joint venture paritetica costituita da Unilever e Seri Industrial che nel 2021 ha acquisito tutti gli asset del sito) sembra decisa a fare un passo indietro.
“Dal primo luglio 2023 il sito non è più di Unilever . A me risulta – dice ancora il sindacalista Cascardi – che sia stato acquisito da una società immobiliare che fa capo alla famiglia Civitillo che gestisce già le proprietà del gruppo e P2P”. Questo significa che, a prescindere da come andrà a finire, P2P avrà inevitabilmente un ruolo nella partita.
Il trasferimento di proprietà sarebbe avvenuto pochi giorni dopo che il ministro Urso ha firmato l’Accordo di sviluppo a sostegno del progetto industriale per la produzione di materie prime plastiche riciclate dal recupero di imballaggi post-consumo proposto da P2P.
A capo di questa società c’è l’ingegnere Vittorio Civitillo, un imprenditore già sindaco di Piedimonte Matese e, secondo beninformati, persona molto vicina alla galassia dell’europarlamentare molisano Aldo Patriciello.
In un comunicato stampa P2P ha fatto sapere a Invitalia, al ministro Urso e ai sindacati di non condividere affatto quel parere negativo rilasciato da una consulente dell’agenzia sul suo progetto. L’esperta in questione non avrebbe – a loro dire – le necessarie competenze per valutare l’iniziativa imprenditoriale di Civitillo che, va detto, è altamente innovativa: l’impianto dovrebbe selezionare scarti degli imballaggi a fine vita, compresa la frazione che ancora oggi viene smaltita in discarica o incenerita nei termovalorizzatori.
L’area sperimentale del nuovo impianto, però, è troppo grande secondo Invitalia che ha chiesto una rimodulazione che P2P non farà, sia per ragioni finanziarie (“notevole riduzione del contributo a fondo perduto – di circa 10 milioni di euro”) sia per ragioni tecniche (“non potendo in alcun modo trattare come investimento produttivo un impianto sperimentale che per sua natura non produce beni o ricavi fino alla prima applicazione industriale”).
“E’ mortificante – si legge nel comunicato – che sia giudicato non sperimentale un impianto che per la sua innovazione (e per fare innovazione occorre sperimentare) ha ricevuto attenzione da tutto il mondo. Non è una semplice rimodulazione ma uno stravolgimento dell’iniziativa, che non ha senso di esistere senza la parte sperimentale, che potrebbe determinare vantaggi economici e ambientali. Appare paradossale che venga richiesto di eliminare l’investimento sperimentale in un momento storico di grandissima attenzione nel settore ambientale, per favorire l’economia circolare. Noi ci ritiriamo da questa estenuante trattativa, che dura da ormai 4 mesi, malgrado, e questo è paradossale, abbiamo avuto una sola, e brevissima, occasione per interloquire con l’esperto nominato, a cui avremmo potuto spiegare la natura tecnica della proposta”.
Nella stessa nota P2P annuncia però che potrebbe valutare un ricorso al Tar.
Se presenterà le sue controdeduzioni (c’è tempo fino al 30 marzo) Invitalia potrà valutare di accoglierle, affidare a un nuovo perito la valutazione di quella parte del progetto bocciata o riconfermare la sua bocciatura. Senza progetto verrebbe condizionata anche la sopravvivenza della cassa integrazione per 62 persone e le loro famiglie che con questo spirito si apprestano a festeggiare la Pasqua.

716 di 731 - 10/4/2024 09:42
SERI INDUSTRIAL N° messaggi: 374 - Iscritto da: 08/9/2020
ATTUALITÀ 19 gennaio 2024
Lavoratori IIA in piazza, anche da FIB Sud: "Lasciate perdere il gruppo Seri"
"Lasciate perdere il gruppo Seri, di nome ma non di fatto", la testimonianza di FIB Sud
Sotto la Prefettura, a portare la loro testimonianza, anche un gruppo di lavoratori della FIB Sud, appartenente al gruppo Seri.
"Dal 2019 - ha dichiarato Salvatore Del Sordo - siamo stati messi fuori ai cancelli e, ad oggi, i signori Seri, di nome ma non di fatto, non hanno ancora saldato il TFR e gli altri debiti.
Recentemente siamo stati in tribunale a Santa Maria Capua Vetere ma, come spesso accade in Italia, la situazione è stata rinviata. Ritengo che i Seri siano speculatori, non veri imprenditori. Sarebbe meglio evitare che rimanere in questa zona.
Nel 2014, hanno forzato l'ingresso nella nostra azienda, firmando un contratto di ramo d'azienda, e nel 2019 hanno chiuso l'attività, lasciandoci senza lavoro. Dall'inizio hanno sfruttato al massimo gli ammortizzatori sociali. Dopo 4 anni dobbiamo ancora ricevere i nostri soldi.
Di 47 dipendenti, ne volevano solo 8 , noi abbiamo rifiutato e avremmo dovuto avere un incontro con un'altra società di Bologna, che ci avrebbe mantenuti in attività. Invece, i Seri hanno agito di prepotenza, firmando un contratto, e ora negano i nostri diritti senza neanche pagare quanto dovuto dalla FIB Sud".
717 di 731 - 10/4/2024 09:45
SERI INDUSTRIAL N° messaggi: 374 - Iscritto da: 08/9/2020
IIA, Zaolino: il governo dica a che punto sono le trattative per l’uscita di Leonardo dalla società
Il segretario provinciale della Fismic, Giuseppe Zaolino: una fase di grande incertezza
By redazione web -27 febbraio 2024



Valle Ufita. “È una fase di grande incertezza “. Così risponde il segretario provinciale della Fismic, Giuseppe Zaolino, alla domanda del “Corriere dell’Irpinia” su quale direzione stia prendendo Industria Italiana Autobus. Ma la sensazione, come evidentemente di tutto il sindacato, è che ci si avvii “alle battute finali”. Sono trascorsi due mesi,”improduttivi- sostiene Zaolino”, che mettono il il gruppo dirigente davanti ad un bivio. Dalla parti di valle Ufita, dell’unico stabilimento in cui si lavorano gli autobus per il trasporto pubblico, nessuno vuole credere che stia per calare il sipario. Sulle speranze di tanta gente, sullo sviluppo di una zona sempre sperato e mai avvenuto davvero.
“Un fallimento organizzativo-continua il sindacalista-perche’ troppe cose lo dimostrano”. E se dovesse risolversi a favore non del gruppo Seri la sostituzione di Leonardo, tra i soci di maggioranza, ma di Maurizio Sirpe, Valerio Gruppioni, Nicola Benedetto e Maurizio Marchesini, che formano una specie di”supergruppo”, non è detto che”i problemi scompaiono come per incanto- ancora Zaolino”.
“Nessuno si illuda che il cambio societario possa, da subito, rilanciare la nuova IIA”. I progetti, gli ordini per o fornitori, prendono”dai quattro ai sei mesi e con una parziale privatizzazione non pensiamo che, improvvisamente, ci si metta a lavorare per produrre due autobus al giorno”. Secondo il segretario provinciale della Fismic, nell’ultimo periodo siano”aumentate le chance di una privatizzazione intelligente, razionale e fuori dai condizionamenti politici”. Cioè Gruppioni and friends. Che potrebbe, comunque, dare “una forte accelerazione”. Ma esisterebbe una possibilità, probabilmente, di quel numero consistente di autobus elettrici, ne sarebbero necessari almeno duecento,ed evitare per una sterzata se non definitiva quantomeno importante.
“A patto che, per marzo-continua Zaolino-si definisca il nuovo assetto societario, ed evitare le penali per gli autobus non consegnati”. Una di queste riguarda la cosidetta”commessa Grecia”, che sarebbe”esorbitante-sottolinea il segretario provinciale della Fismic”. Il piano presentato dall’ad Schisano, Zaolino lo definisce”deboluccio” oltre che”dettato da quella impellente necessità”.
Quindi si procede”con lo logica dello zig-zag, senza una programmazione seria”. Un discorsi a parte, è quello che riguarda l’indotto: che è, poi, un’altra faccia della stessa medaglia della”vertenza IIA”. “A causa dei ritardi accumulati nei pagamenti delle consegne. Aldilà delle dichiarazioni pubbliche, dei progetti faraonici ai quali non crede più nessuno, ai 448 autobus di cui parla l’amministratore delegato, siamo davanti al colpo di coda finale”. Il sindacalista si riferisce alle cento assunzioni.”Se non lo è ci somiglia molto. Questa storia, infatti, serve più a Schisano per dire”ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti”. Insomma questo momento di totale disorganizzazione porta sfiducia alle tute blu, se pensano al proprio futuro, perché a causa di un gruppo dirigente non all’altezza; lo stabilimento di valle Ufita sta affondando andando a sbattere”.
Intanto Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria e presidente del Frosinone Calcio, attende una risposta dal Mimit in merito alla candidatura del loro gruppo per subentrare a Leonardo. Con la richiesta che, il socio pubblico, faccia da garante alla operazione che non sappiamo se è in corso. Mentre il governo sembra non aver deciso e Gianfranco Rotondi sollecita un tavolo tra le parti sociali.
Giancarlo Vitale



718 di 731 - 10/4/2024 09:47
SERI INDUSTRIAL N° messaggi: 374 - Iscritto da: 08/9/2020
Fiom Caserta 24 marzo ·
Il tribunale di Napoli Nord condanna l’azienda per condotta antisindacale ma #FIB (gruppo #Seri) non ottempera all’ordine del Giudice.
Con ricorso ex art. 28 Statuto Lavoratori, #FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL della Provincia di #Caserta, in persona dei rispettivi Segretari Provinciali adivano il Giudice del Lavoro del Tribunale di Napoli Nord, affinché fosse accertato il carattere antisindacale della condotta della #FIB S.p.A che aveva contestato i lavoratori, sanzionandoli poi con tre giorni di sospensione, per aver partecipato ad un’ora di sciopero proclamato il 22 novembre 2021.
Nonostante il Giudice accoglie il ricorso riconoscendo la condotta antisindacale e ordina di revocare i provvedimenti disciplinari della sospensione di tre giorni e dalla retribuzione inflitti ai lavoratori, la #FIB decide di non riconoscere la sentenza del Giudice e procede con la decurtazione di tre giorni di salario dalla busta paga di febbraio 2022 per tutti i lavoratori ingiustamente sanzionati.
Fim, #Fiom e Uilm ritengono inaccettabile il comportamento dell’azienda.
Nessuno può sentirsi al di sopra delle leggi e delle sentenze.
Ci saremmo aspettati una condotta diversa, una maggiore considerazione e rispetto della costituzione e delle istituzioni democratiche di questo paese, da un imprenditore che per di più svolge un ruolo istituzionale, ricoprendo la carica di sindaco nel suo comune di residenza, purtroppo non è stato così.
Per la #FIB c’è stato tutto il tempo necessario per rimediare ad una condotta giudicata dal tribunale antisindacale ma non aver voluto ottemperare all’ordine del Giudice dimostra che ci troviamo di fronte ad un’azienda che fin dal primo momento ha dimostrato di essere “allergica “ alla democrazia e di voler negare il diritto di sciopero e il diritto alle libertà sindacali sanciti dalla nostra costituzione.
Fim, #Fiom e Uilm insieme ai lavoratori, come convenuto nell’assemblea che si tenuta il 22 marzo c.a. nello stabilimento FIB di Carinaro, valuteranno tutte le azioni legali e sindacali per contrastare e impedire il perpetrarsi di una condotta sindacale e obbligare FIB ad eseguire l’ordine del Giudice del Tribunale di Napoli Nord.
Caserta 23 marzo 2022 Fim- #Fiom e Uilm



719 di 731 - 17/4/2024 11:13
peppedj N° messaggi: 16161 - Iscritto da: 27/9/2007
Godo
720 di 731 - 17/4/2024 11:54
peppedj N° messaggi: 16161 - Iscritto da: 27/9/2007
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