C'è da notare però, come mostra il grafico, che dai minimi di marzo sotto mezzo€ ha poi triplicato il prezzo al top di luglio 1,508... ora balla sulla mm45...vediamo

Bene! Rotti gli 1,20 ora può puntare a 1,45

1,45 🥸

...mi sa che hanno già cominciato ad andare ad idrogeno liquido...

Eni e Saras penalizzate da un tetto al prezzo del petrolio russo

È anche ragionevole attendersi dall'Opec+ una risposta alla manovra del G7 (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Giappone, Canada e Italia) che imporrà un tetto al prezzo del petrolio russo (circa il 10% del totale delle importazioni di petrolio in Italia). In realtà, Equita Sim non ritiene che al momento il meccanismo proposto dal G7 possa avere implicazioni rilevanti per il prezzo del greggio in quanto l'adesione della maggioranza dei Paesi importatori è tutt'altro che scontata. Il price cap ovvero lo sconto rispetto ai benchmark di mercato non è ancora stato determinato.

In attesa di simili dettagli da definire, sono emerse alcune indiscrezioni che indicavano il costo medio o marginale di produzione (potenzialmente 30-40 dollari al barile) da applicare a dicembre sul greggio e febbraio sui prodotti raffinati. L'applicabilità del price cap dipende dall'adesione al meccanismo di paesi quali India e Cina che hanno finora evitato di sostenere sanzioni, aumentando gli acquisti di petrolio russo (l'India importa 1 mbg da quasi zero prima del conflitto). Per la Ue, è necessaria l'unanimità dei 27 Paesi membri (anche questo passaggio non è scontato) e il price cap è in aggiunta (e non in sostituzione) al pacchetto di sanzioni deciso dall'Ue che scatterà a dicembre. Per l'ufficio studi di Intesa Sanpaolo la fattibilità e l'efficacia di un tetto al prezzo del petrolio non sono ancora chiare, così come le sue potenziali implicazioni. "A prima vista, compagnie petrolifere come Eni e Saras potrebbe essere penalizzate da un tale meccanismo di riforma/sanzione", ha detto Intesa Sanpaolo. (riproduzione riservata)

Lo scenario tecnico del Gruppo attivo nella raffinazione mostra un ampliamento della trendline discendente al test del supporto 1,171 Euri
con area di resistenza individuata a quota 1,2.
La figura ribassista suggerisce la probabilità di testare nuovi bottom identificabili in area 1,16.

Lo status tecnico del Gruppo attivo nella raffinazione mostra segnali di peggioramento con area di supporto fissata a 1,16,
mentre al rialzo l'area di resistenza è individuata a 1,271.
Per la prossima seduta potremmo assistere ad un nuovo spunto ribassista con target stimato verosimilmente a 1,115.

Dettaglio della raffineria di Saras a SarrochCORPORATE ITALIALeggi dopo

Enel Green Power e Saras tra i beneficiari dell'iniziativa europea per l'idrogeno verde

di Emma Bonotti

Stanziati 5,2 miliardi nell'ambito dell'iniziativa europea Ipcei Hy2Use, che supporta la ricerca, la prima applicazione industriale e la costruzione delle infrastrutture nella catena del valore dell'idrogeno
SardHy Green Hydrogen, società nata dal progetto di Enel Green Power e Saras, per lo sviluppo dell'idrogeno verde in Sardegna, è tra i beneficiari dei 5,2 miliardi stanziati nell'ambito dell'iniziativa europea Ipcei Hy2Use, che supporta la ricerca, la prima applicazione industriale e la costruzione delle infrastrutture nella catena del valore dell'idrogeno. "La transizione energetica abbraccia tutti gli ambiti produttivi, - dichiara Salvatore Bernabei, ceo di Enel Green Power - e in questo senso l'idrogeno verde riveste un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione di settori industriali energivori".
Un connubio di forze per produrre idrogeno verde in Sardegna
Secondo il protocollo d'intesa siglato dalle due società a febbraio 2021, SardHy Green Hydrogen dovrà installare un elettrolizzatore da 20 megawatt nel sito industriale di Sarroch, in provincia di Cagliari. Alimentato dall'energia rinnovabile fornita da Enel Green Power, l'impianto produrrà idrogeno verde sotto la direzione di Saras, in un connubio di forze che permetterà di ridurre il carbon footprint dei processi di raffinazione. "Il nostro è notoriamente uno dei settori industriali a maggior consumo di idrogeno", commenta il ceo di Saras, Dario Scaffardi, sottolineando che il progetto rappresenta un passo importante nel processo di decarbonizzazione, in linea con gli obiettivi di neutralità climatica europei. (riproduzione riservata)