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Le azioni Stellantis sono scese del 51% rispetto al massimo YTD: acquistare durante il calo è rischioso e poi la GIP (Jeep)è troppo lunga e con le ruote ovali va su e giù e tu butti sù 🤮le trippe

Le azioni Stellantis sono scese del 51% rispetto al massimo YTD: acquistare durante il calo è rischioso© Invezz - IT

Il prezzo delle azioni Stellantis (STLA) è entrato in un mercato ribassista profondo, poiché permangono dubbi sul futuro della società. Le sue azioni americane sono crollate a un minimo di $ 13,40 mercoledì, il punto più basso da gennaio 2023, e in calo di oltre il 51% rispetto al punto più alto di quest’anno.

Stellantis ha avuto prestazioni decisamente inferiori rispetto ad altre grandi case automobilistiche. È scesa di quasi il 40% quest’anno, mentre Ford è scesa di quasi il 10% quest’anno, mentre Renault e General Motors sono aumentate rispettivamente del 34% e del 9,52%.

L’attività di Stellantis è in difficoltà

Stellantis non è un nome popolare, ma è una delle più grandi aziende del settore automobilistico. Possiede alcuni dei marchi più popolari, soprattutto in Europa e Nord America.

Nacque dalla fusione di Fiat Chrysler con PSA, azienda francese nota per il marchio Peugeot.

In precedenza, la Fiat aveva acquisito dalla bancarotta la Chrysler, la più piccola delle grandi case automobilistiche di Detroit.

Altri marchi popolari che fanno parte del gruppo Stellantis sono Alpha Romeo, Dodge, Jeep e RAM.

L’attività di Stellantis ha attraversato le montagne russe negli ultimi anni. I suoi ricavi sono aumentati da 149 miliardi di dollari nel 2021 a 179 miliardi di dollari e 189 miliardi di dollari nei due anni successivi. Questa crescita dei ricavi si è tradotta in profitti più robusti, con l’utile netto balzato da 14,2 miliardi di dollari nel 2021 a 18,59 miliardi di dollari l’anno scorso.

Questa redditività ha reso Carlos Tavares uno dei dirigenti più pagati nel settore automobilistico, guadagnando 39 milioni di dollari nel 2023. Il suo stipendio era superiore ai 26 milioni di dollari di Jim Farley (Ford) e ai 27,8 milioni di dollari di Mary Barra (GM).

Tavares ha guadagnato più di Luca de Meo, l’amministratore delegato della Renault, che ha guadagnato circa 6,33 milioni di dollari.

La sfida, tuttavia, è che molti dei marchi Stellantis non stanno andando bene, in parte a causa di molti anni di sottoinvestimenti. Proprio di recente, Kevin Farrish, il capo del National Dealer Council degli Stati Uniti, ha scritto una lettera tagliente, dicendo:

“Non abbiamo creato questo problema, non lo ha creato il governo federale, non lo ha creato la UAW e non lo hanno creato i vostri dipendenti: lo avete creato voi”.

Leggi di più: Le azioni Stellantis possono salire solo dopo il calo delle vendite negli Stati Uniti: ecco perché

I marchi più importanti di Stellantis non stanno andando bene

In un recente articolo su Stellantis, ho lanciato l’allarme: alcuni dei suoi marchi rischiavano di estinguersi, soprattutto negli Stati Uniti.

Innanzitutto c’è Alfa Romeo, un marchio i cui concorrenti più vicini sono BMW, Audi e Lexus. Nel corso degli anni, il marchio non ha avuto successo e non è la prima auto a cui pensa la maggior parte delle persone quando acquista un veicolo. Come mostra il grafico sottostante, le vendite totali negli Stati Uniti sono crollate negli ultimi anni.

Alfa Romeo sales© Invezz - IT

L’altro marchio degno di nota è Maserati, un marchio di lusso che compete con marchi del calibro di Ferrari, McLaren, Aston Martin e Porsche. Come per Alfa Romeo, pochissime persone pensano a Maserati quando fanno shopping per auto di lusso. Ad esempio, i dati mostrano che il marchio ha venduto 6.500 auto nel primo trimestre dell’anno, in calo rispetto alle 15.300 dello stesso periodo dell’anno scorso.

RAM, uno dei migliori pick-up degli Stati Uniti, sta anche perdendo quote di mercato. Le sue vendite sono crollate di circa il 20% nella prima metà dell’anno. Le sue vendite sono state inferiori a quelle di Toyota, GM e Ford. Si tratta di uno sviluppo degno di nota perché gli Stati Uniti sono uno dei mercati più importanti per Stellantis.

Altri marchi che hanno visto una sostanziale debolezza sono Jeep, Chrysler e Dodge. Ad esempio, le vendite di Jeep negli Stati Uniti sono diminuite del 34% rispetto al massimo storico.

Allo stesso tempo, l’azienda si sta preparando ad affrontare una maggiore concorrenza da parte di marchi cinesi di qualità e a prezzi accessibili, soprattutto nel mercato europeo.

Le azioni Stellantis sono scese dopo i deboli guadagni

Gli analisti ritengono che Stellantis abbia bisogno di misure più ampie di quelle finora annunciate, tra cui i licenziamenti.

La più importante è che l’azienda deve investire nei suoi marchi principali per aumentare la sua quota di mercato. In una certa misura, l’azienda dovrebbe considerare alternative strategiche per alcuni dei suoi marchi con prestazioni inferiori.

I risultati più recenti mostrano che le spedizioni complessive di Stellantis sono scese da oltre 3,3 milioni nella prima metà dell’anno 2023 a 2,9 milioni di dollari.

Nello stesso periodo il fatturato netto è sceso da 98 miliardi a 85 miliardi di euro, mentre l’utile base per azione è sceso a 1,87 euro.

Analisi del prezzo delle azioni Stellantis

Stellantis stock© Invezz - IT

Grafico STLA di TradingViewIl grafico settimanale mostra che il prezzo delle azioni STLA ha raggiunto il picco a 27,7 dollari a marzo 2024, per poi precipitare a 13,40 dollari.È sceso al livello di ritracciamento di Fibonacci del 61,8%. Inoltre, è sceso sotto le medie mobili esponenziali (EMA) a 50 e 200 settimane, il che significa che gli orsi hanno il controllo.Inoltre, il MACD e il Relative Strength Index (RSI) hanno continuato a scendere. Pertanto, il percorso di minor resistenza per il prezzo delle azioni Stellantis è ribassista, con il prossimo punto da tenere d’occhio a $ 9, il punto di ritracciamento del 78,6%.

Stellantis, Governo esercita golden power su Comau: ok a cessione ma con prescrizioni

- Il Consiglio dei ministri ha deciso di esercitare la golden power mediante prescrizioni sulla cessione di Comau da parte di Stellantis a One Equity Partners.

"Il Governo, nella seduta di oggi del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministero delle imprese e del Made in Italy, ha autorizzato, con prescrizioni, l’acquisizione, da parte di OEP Heron BidCo, dell’intero capitale sociale di Comau, attualmente detenuto da Stellantis, la quale, a sua volta, acquisirà il 49,9% di OEP Heron BidCo, mentre il restante 50,1% sarà detenuto da OEP Heron MidCo, società indirettamente controllata dal fondo statunitense di private equity One Equity Partners", ha precisato il governo in una nota.

Le prescrizioni, ha spiegato Palazzo Chigi, "sono volte a tutelare l’asset strategico di Comau e, in particolare, ad assicurare il livello degli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo, il mantenimento, in Italia, degli impianti di produzione delle società italiane del Gruppo e delle funzioni di direzione e coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo del Gruppo Comau". "Inoltre, andrà garantito il know how tecnologico italiano, attraverso la tutela dei brevetti e degli altri titoli di proprietà intellettuale".

Nella stessa nota il governo ha assicurato che le parti si sono impegnate a garantire che l’operazione avrà un impatto positivo sulla forza lavoro nel medio-lungo termine. L'attuazione delle prescrizioni sarà monitorato dal Ministero delle imprese e del Made in Italy.
Lo scorso luglio Stellantis aveva annunciato un'accordo per la cessione al fondo d'investimento di una quota maggioranza della società specializzata nell'automazione industriale e nella robotica avanzata.

Lavoratori Stellantis in allarme: sciopero annunciato per il 18 ottobre🤮Economia12 ottobre 2024 -

(Teleborsa) - Dopo l’audizione di Carlos Tavares, Amministratore Delegato di Stellantis, presso le commissioni parlamentari italiane, i sindacati non hanno ricevuto rassicurazioni concrete riguardo il futuro degli stabilimenti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro. A confermarlo è Rocco Palombella, Segretario Generale di Uilm, che ha dichiarato: "Non abbiamo ricevuto alcuna rassicurazione concreta sul futuro degli stabilimenti italiani e sulla salvaguardia occupazionale, in particolare per i lavoratori dell'appalto e della componentistica che stanno subendo i peggiori effetti della crisi.

Abbiamo ascoltato solo richieste di incentivi per l'acquisto di auto elettriche e aiuti fiscali per ridurre il costo dell'energia. Tavares afferma di non voler lasciare l'Italia, ma negli ultimi tre anni abbiamo perso oltre 12.000 posti di lavoro e non ci sono impegni vincolanti su investimenti e nuovi modelli, anche non elettrici, che possano garantire il futuro dei siti produttivi."

Palombella ha espresso forti preoccupazioni riguardo la gestione della transizione verso l’elettrico, affermando che, sebbene sia una decisione a livello europeo, Stellantis deve evitare strategie rischiose che potrebbero portare a un "disastro occupazionale e sociale".

Inoltre con le ruote ovali, il Segretario ha sottolineato che è troppo lungo e si può spezzare, con il rischio di accordi paradossali con produttori cinesi.

aggiungendo che "Tavares dice che i produttori cinesi hanno costi inferiori del 30%, ma poi stringe accordi con loro per vendere le loro auto in Europa. Delle due l'una: o si punta sulla qualità e professionalità dei nostri lavoratori o si rischia la fine dell'auto in Italia e in Europa."..

Alla luce di queste problematiche, è stato confermato lo sciopero generale del settore automobilistico previsto per il 18 ottobre, come segnale forte sia a Stellantis che al Governo. Palombella ha concluso: "Vogliamo un incontro a Palazzo Chigi con Meloni e Tavares. Senza risposte, siamo pronti a una mobilitazione a oltranza"..

Dal canto suo, Carlos Tavares ha cercato di rassicurare, affermando che Stellantis non ha intenzione di abbandonare l’Italia: "Se manteniamo le fabbriche in Italia è perché vogliamo mantenere la fornitura e arrivare a un milione di veicoli. Siamo ambiziosi e condividiamo l’ambizione del Governo di Roma"..