È fissato a maggio il closing per il passaggio di Eataly da Eatinvest (famiglia Farinetti) a Investindustrial di Andrea Bonomi, dopo l'accordo preliminare raggiunto a settembre 2022. Ci vogliono infatti otto mesi per definire tutti gli adempimenti amministrativi, specie negli Usa per le lungaggini procurate dalle norme sul proibizionismo.

Nel frattempo, scrive il Messaggero, comunque è partita la cura ricostituente del finanziere italo-americano nato a Genova che dopo aver insediato il nuovo capo azienda Andrea Cipollone, ex Autogrill, ha immesso denaro fresco per 35 milioni per rimettere in sesto la catena di ristorazione e food retail costata circa 250 milioni per il 52%, di cui il 40% verrà pagato al contratto definitivo. A Verona Bonomi ha completato La Panetteria Eataly, iniziata a costruire sotto la precedente gestione, che ogni giorni sforna 20 tipi di pane diversi. Dovrà essere rianimato il negozio di Roma in zona Piramide che non è particolarmente attivo, mentre va molto bene il punto vendita all'interno dell'aeroporto Fiumicino.

Adesso la strategia della società di investimento è di equiparare tra loro nel format e nel lay out tutti i negozi italiani e di puntare su altri aeroporti perché rappresentano le più interessanti opportunità. All'estero Eataly ha aperto tre flagship store negli Usa che è un mercato di grande interesse per il finanziere italiano. Ma l'America sta ritardando la chiusura degli accordi a causa del Volstead Act, un testo legislativo in vigore negli Usa tra il 1919 ed il 1933 che continua a essere applicato con notevoli restrizioni nella vendita ed importazione dei prodotti alcolici, proibendone anche la vendita ed il consumo di alcolici nei bar: per assemblare le carte autorizzative ci sono voluti 2 mesi e mezzo.

Intanto, secondo documenti visionati dal Messaggero risulta che subito dopo l'accordo preliminare con Investindutrial, si sono svolte due assemblee di Eataly. La prima il 17 ottobre, davanti al notaio Federico Mottola Luciano (studio ZNR) in cui i soci hanno modificato otto articoli dello statuto al fine di ridurre da 7 a 4 il numero dei membri del cda e di apportare semplificazioni alla governance. La seconda assemblea (18 novembre) sempre nello studio ZNR, è servita ad emettere un bond non convertibile di 35 milioni nell'ambito dell'interim financing, in due tranche da 20 milioni (31 dicembre 2022) e 15 milioni (31 agosto 2023) al tasso dell'8%: questa liquidità è stata versata da Bonomi.

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MF-DJ NEWS

0208:31 mar 2023

 

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