Il progetto di bilancio consolidato di Banca Generali conferma i dati preliminari presentati al Cda del 10 febbraio scorso e dunque per l'esercizio 2021 conferma l'utile netto consolidato di 323,1 milioni, in crescita del 17,5% rispetto allo scorso anno. Tale valore

rappresenta un nuovo massimo storico per la banca e riflette il successo nel raggiungimento degli obiettivi del piano 2019-21.

Il Cda, spiega una nota, ha deliberato di presentare all'assemblea degli azionisti programmata, come da calendario finanziario, per il 21 aprile in prima convocazione la proposta di distribuire l'utile 2021 come segue: distribuire dividendi per 227,9 milioni, pari a 1,95 euro/azione (al lordo delle ritenute di legge) per ognuna delle 116.851.637 azioni emesse e corrispondenti ad un pay out del 70,5% dell'utile consolidato dell'esercizio 2021 in linea con la politica di dividendi per il

triennio 2019-2021 a suo tempo approvata dal Cda di Banca Generali. E di portare a riserva per utili a nuovo i restanti 114,4 milioni di euro.

Alla base di questo risultato, spiega una nota, si pone la significativa crescita delle masse (85,7 miliardi, +15%) e

il miglioramento della loro composizione. Un contributo rilevante è stato anche apportato dalla raccolta netta che si è dimostrata particolarmente sostenuta nell'anno, attestandosi a 7,7 miliardi.

Il margine di intermediazione è salito del 26,2% a 779,3 milioni beneficiando della crescita a doppia cifra delle commissioni nette sia di natura ricorrente che variabile. Tra le commissioni ricorrenti si segnala il forte incremento delle commissioni sia per l'aumento delle masse e il miglioramento della loro composizione e per l'efficacia delle azioni di diversificazione messe in campo. Il margine finanziario si è attestato a 112 milioni (+2,2%), confermando uno stabile contributo pur in presenza di una riduzione degli interessi sugli attivi finanziari legato al contesto di riferimento, caratterizzato da tassi oltremodo bassi e/o negativi nel periodo.

I costi operativi si sono attestati a 242,3 milioni con un incremento del 6,6% nel loro insieme e del 4,9% per il sottoinsieme di costi "core", ovvero con esclusione dei costi del personale commerciale, delle variazioni del perimetro di consolidamento e di altre poste straordinarie.

Gli indicatori di efficienza operativa sono ulteriormente migliorati confermandosi su livelli di best practice: i costi totali sulle masse sono scesi a 28 bps (contro i 30bps di fine 2020) e il Cost/Income ratio, su basi rettificate per le componenti non ricorrenti, è risultato pari al 35,8% (26,5% il livello reported).

Il risultato operativo è aumentato a 537 milioni, in crescita del 37,6% rispetto allo scorso anno.

Gli accantonamenti ordinari si sono attestati a 45,4 milioni rispetto ai 30,8 milioni dello scorso esercizio, per tener conto della crescita dei piani di fidelizzazione della rete dato il forte sviluppo della raccolta nell'anno e di altre voci prudenziali per rischi e oneri complessivi. Sono stati registrati anche contributi bancari in aumento a 15,5 milioni (11,3 milioni nello scorso esercizio).

I ratio patrimoniali consolidati si attestano al 17,1% a livello di Cet1 e al 18,4% a livello di Total Capital Ratio, dunque su livelli ampiamente superiori ai requisiti richiesti dalle autorità bancarie. I ratio di capitale sono calcolati al netto della proposta di distribuire 1,95 euro per azione (al lordo delle ritenute di legge).

com/cce

MF-DJ NEWS

0913:10 mar 2022

 

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March 09, 2022 07:12 ET (12:12 GMT)

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