B.Generali: Mossa; più cauti su dollaro, bisogna diversificare (A&F)
29 Agosto 2022 - 10:10AM
MF Dow Jones (Italiano)
"Il dollaro ci ha aiutato a far rendere i nostri portafogli nel
corso dell'ultimo anno, con la sua forte rivalutazione sull'euro.
Adesso, però, è tempo di pensare che presto il dollaro potrebbe
diventare un fattore regressivo: è ora di puntare su una più ampia
diversificazione con altre valute e altri mercati".
Lo ha detto ad Affari&Finanza di Repubblica l'amministratore
delegato di Banca Generali, Gian Maria Mossa, aggiungendo che il
dollaro scenderà "perché è sempre stato così in passato. Ci sono
state varie e profonde crisi internazionali in cui il dollaro ha
giocato come bene rifugio ma sempre, poi, è tornato indietro. Lo
farà anche questa volta. La valuta è l'unica variabile che torna
sempre ai valori centrali".
Mossa è così sicuro "perché un valore del dollaro così elevato è
ben compatibile con le elezioni di Midterm e aiuta a importare
deflazione, pagando meno l'import. Ma d'altro canto penalizza le
altre economie e in più stressa i Paesi emergenti". Il dollaro è
importante per i portafogli degli italiani "per la diversificazione
nei fondi e nei grandi titoli. La metà di tutto il nostro equity è
investita in titoli denominati in dollari. Questo ci ha consentito
di beneficiare della crescita della valuta Usa, ma noi crediamo
che, passate le elezioni, il suo valore scenderà". E quindi "è
giunto il tempo di diminuire l'esposizione sul biglietto verde, che
toglierà performance ai portafogli, e di puntare sui titoli
denominati in euro. Ci sono poi spazi per l'investimento in Cina,
che è molto decorrelata dai Paesi occidentali, e in generale in
Asia che ha sofferto moltissimo e può avere una ripresa".
La seconda parte dell'anno non sembra cominciata bene, tra
aumenti dei tassi e Borse in calo. "Il periodo sarà ancora
caratterizzato da una forte volatilità dei mercati. È chiara
l'intenzione delle banche centrali di aumentare i tassi ma
l'incertezza riguarda l'effetto reale che avranno sulla crescita.
Se cioè saliranno senza bloccare le economie", ha continuato
Mossa.
La preoccupazione è come difendere i risparmi dall'inflazione:
"c'è una novità. Non c'è più la corsa alla liquidità, anzi è in
atto una prima riduzione di questo stock: gli italiani, dopo vari
anni in cui l'hanno accresciuto ora mostrano un comportamento
opposto. Segno che c'è l'intenzione di non lasciar agire la scure
dell'inflazione sui loro risparmi. A loro consigliamo portafogli
ben diversificati nell'obbligazionario con logica cedolare senza
però caricarsi di una duration lunga. E poi consigliamo i mercati
azionari: l'equity, opportunamente modulato, è ancora uno dei pochi
strumenti che ci aiutano contro l'inflazione".
I dati Assogestioni mostrano che c'è stato negli ultimi mesi un
deflusso dal risparmio gestito, "ma oggi è tutto più calmo, lo
dicono i numeri. Ormai i clienti del risparmio gestito non si fanno
più prendere dall'emotività, anche se sono consapevoli della
necessità di ridefinire l'asset allocation".
"Crediamo ancora che l'immobiliare e le infrastrutture siano una
buona occasione di diversificazione. Serve però prudenza sui
private markets e su strumenti di private equity" perché "i
prodotti illiquidi non hanno ancora visto una riduzione del Nav
(net asset value, la valutazione reale, ndr), come invece è
successo alle azioni. Il rialzo dei tassi ha penalizzato gli
investimenti a leva, e di certo il private equity è fra questi, ma
non si è ancora scaricato sulle loro valutazioni. Credo che nei
prossimi mesi, quando il ridimensionamento sarà avvenuto, ci
saranno buone opportunità nel private equity, ma bisognerà farlo
con prudenza".
In Italia c'è stato nel tempo un consolidamento fra le banche e
uno fra le assicurazioni, tanto che adesso entrambi i mercati sono
molto concentrati. "Credo che questo sia un business che dovrà
affrontare una fase di consolidamento e che dovrà passare fra i
grandi player. L'Italia è un mercato relativamente piccolo. Per
crescere ancora si dovrà guardare all'estero e per farlo bisognerà
avere una massa ancora più elevata di quella che oggi ha ciascun
player".
La redditività del settore passa ancora in maniera rilevante
dalle fee di performance, che però sono aleatorie essendo legate
all'andamento dei mercati. "Noi da cinque anni abbiamo una
strategia di diversificazione dei ricavi. La parte core, quella
degli utili ricorrenti, continua a crescere tantissimo, con fee di
gestione, di consulenza, di brokeraggio e ora di nuovo anche col
margine d'interesse. In prospettiva il ruolo delle fee di
performance è destinato a scendere e questo garantirà ulteriore
forza viste le prospettive di utili sempre più stabili per gli
azionisti", ha concluso.
vs
fine
MF-DJ NEWS
2909:54 ago 2022
(END) Dow Jones Newswires
August 29, 2022 03:55 ET (07:55 GMT)
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