Banche: Xausa(Fabi), troppe dimissioni di giovani bancari qualificati (MF)
17 Ottobre 2023 - 9:02AM
MF Dow Jones (Italiano)
ROMA (MF-NW)--«In Unicredit si assumono giovani qualificati che
però rinunciano al posto in banca». A denunciarlo Giuliano Xausa,
segretario nazionale della Fabi, sindacato leader dei bancari, che
ammette la realizzazione nel gruppo del ricambio generazionale ma
fa notare che molti giovani rinunciano al posto in banca perché
costretti a lasciare i luoghi di origine.
Domanda. In che direzione sta andando Unicredit?
Risposta. "Il gruppo conta tanti accordi di qualità con i
sindacati. Unicredit ha guardato al ricambio generazionale,
fortemente voluto dalla Fabi e dalle altre sigle, con accordi sulla
nuova occupazione. Ciononostante il calo degli organici complessivo
c'è ed è preoccupante. Abbiamo rilevato molte dimissioni volontarie
di giovani, con un notevole bagaglio culturale, dovute spesso a
ubicazioni lavorative lontane dalla residenza: ragazzi del Sud
assunti a Milano o Torino. Come Fabi riteniamo che questo problema
vada affrontato".
D. Banco Bpm per il terzo polo con Mps?
R. Banco Bpm ha smentito più volte movimenti in questa
direzione. "L'amministratore delegato Giuseppe Castagna al
congresso Fabi ha preso una posizione chiara affermando che una
fusione in questo momento nuocerebbe alla crescita del gruppo. Poi
se cambierà idea. Come rappresentante dei lavoratori posso dire che
l'attenzione è concentrata sull'erogazione di un premio aziendale
che tenga conto dei risultati raggiunti dalla banca e
sull'armonizzazione delle contribuzioni delle forme di assistenza e
previdenza. I temi sul tavolo al momento sono questi".
D. Bper ha acquisito Carige; come stanno andando le cose dal
punto di vista sindacale?
R. "Le relazioni sindacali in Bper sono molto attive: ad oggi
sono stati affrontati quasi tutti i temi del piano industriale
2022-25, in particolare le armonizzazioni contrattuali di
lavoratrici e lavoratori integrati dai perimetri Ubi, Intesa e
Carige. Ci si appresta ora ad affrontare i temi legati alla
cessione dei presidi utp e npl a Gardant e contestualmente
negoziamo laddove c'è una profonda rivisitazione del modello
distributivo della rete, ulteriori chiusure di sportelli,
specializzazione delle filiali online e creazione di un presidio
dedicato al wealth management attraverso Banca Cesare Ponti".
D. Ha seguito il gruppo cooperativo Cassa Centrale fin dal suo
avvio con la riforma di legge del settore del credito cooperativo.
Un primo giudizio?
R. "Il gruppo è di fatto partito da zero e in questi anni ha
avviato un processo di riorganizzazione molto complesso; sono
cambiati anche i vertici, compreso l'amministratore delegato. La
Fabi è impegnata a gestire la riorganizzazione del settore
riducendo al minimo gli effetti sui lavoratori. Negli accordi
sindacali abbiamo definito tutele su mobilità territoriale,
valorizzazione delle professionalità e ricambio generazionale con
l'assunzione di tanti giovani. Il gruppo complessivamente ha
aumentato l'occupazione nonostante i piani esodi. Ora puntiamo
dritto al primo contratto integrativo".
D. Tasto dolente: Mediocredito Centrale o Banca del Mezzogiorno
o Popolare di Bari...
R. "È una crisi aziendale solo parzialmente risolta. Da quasi
tre anni i lavoratori e le lavoratrici stanno facendo significativi
sacrifici in ordine di occupazione e di riduzione delle
retribuzioni. Ma tutte le iniziative per il rilancio della banca si
sono sinora limitate al cambio del nome, peraltro avvenuto solo
qualche mese fa. Nel frattempo inflazione, rincari e tassi sui
mutui hanno ulteriormente peggiorato la situazione dei dipendenti.
È giunto il momento di rivedere il tutto considerando che
lavoratrici e lavoratori non hanno avuto alcuna responsabilità per
la crisi aziendale".
D. Come organizzazione sindacale siete molto attivi anche nella
finanza con Assonova
R. "È l'associazione della Fabi che si occupa dei consulenti
finanziari e l'unica organizzazione sindacale all'interno
dell'organismo Ocf. Esserne presidente è un onore e una grande
responsabilità. I consulenti finanziari sono quelli che subiscono
le maggiori pressioni per la vendita di prodotti e sulle pressioni
commerciali la Fabi ha fatto una battaglia denunciando alla
commissione d'inchiesta parlamentare l'attività scorretta nei
confronti dei dipendenti e consegnando un dossier. Quello delle
pressioni commerciali è un tema che riguarda tutti, non solo i
lavoratori. Le politiche ossessive delle banche per fare cassa
spingono i lavoratori a essere aggressivi con la clientela, che non
si sente tutelata. Come Assonova mettiamo al centro la promozione
per la vendita valoriale, l'educazione finanziaria, la lotta alle
pressioni commerciali indebite".
alu
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