ROMA (MF-NW)--«In Unicredit si assumono giovani qualificati che però rinunciano al posto in banca». A denunciarlo Giuliano Xausa, segretario nazionale della Fabi, sindacato leader dei bancari, che ammette la realizzazione nel gruppo del ricambio generazionale ma fa notare che molti giovani rinunciano al posto in banca perché costretti a lasciare i luoghi di origine.

Domanda. In che direzione sta andando Unicredit?

Risposta. "Il gruppo conta tanti accordi di qualità con i sindacati. Unicredit ha guardato al ricambio generazionale, fortemente voluto dalla Fabi e dalle altre sigle, con accordi sulla nuova occupazione. Ciononostante il calo degli organici complessivo c'è ed è preoccupante. Abbiamo rilevato molte dimissioni volontarie di giovani, con un notevole bagaglio culturale, dovute spesso a ubicazioni lavorative lontane dalla residenza: ragazzi del Sud assunti a Milano o Torino. Come Fabi riteniamo che questo problema vada affrontato".

D. Banco Bpm per il terzo polo con Mps?

R. Banco Bpm ha smentito più volte movimenti in questa direzione. "L'amministratore delegato Giuseppe Castagna al congresso Fabi ha preso una posizione chiara affermando che una fusione in questo momento nuocerebbe alla crescita del gruppo. Poi se cambierà idea. Come rappresentante dei lavoratori posso dire che l'attenzione è concentrata sull'erogazione di un premio aziendale che tenga conto dei risultati raggiunti dalla banca e sull'armonizzazione delle contribuzioni delle forme di assistenza e previdenza. I temi sul tavolo al momento sono questi".

D. Bper ha acquisito Carige; come stanno andando le cose dal punto di vista sindacale?

R. "Le relazioni sindacali in Bper sono molto attive: ad oggi sono stati affrontati quasi tutti i temi del piano industriale 2022-25, in particolare le armonizzazioni contrattuali di lavoratrici e lavoratori integrati dai perimetri Ubi, Intesa e Carige. Ci si appresta ora ad affrontare i temi legati alla cessione dei presidi utp e npl a Gardant e contestualmente negoziamo laddove c'è una profonda rivisitazione del modello distributivo della rete, ulteriori chiusure di sportelli, specializzazione delle filiali online e creazione di un presidio dedicato al wealth management attraverso Banca Cesare Ponti".

D. Ha seguito il gruppo cooperativo Cassa Centrale fin dal suo avvio con la riforma di legge del settore del credito cooperativo. Un primo giudizio?

R. "Il gruppo è di fatto partito da zero e in questi anni ha avviato un processo di riorganizzazione molto complesso; sono cambiati anche i vertici, compreso l'amministratore delegato. La Fabi è impegnata a gestire la riorganizzazione del settore riducendo al minimo gli effetti sui lavoratori. Negli accordi sindacali abbiamo definito tutele su mobilità territoriale, valorizzazione delle professionalità e ricambio generazionale con l'assunzione di tanti giovani. Il gruppo complessivamente ha aumentato l'occupazione nonostante i piani esodi. Ora puntiamo dritto al primo contratto integrativo".

D. Tasto dolente: Mediocredito Centrale o Banca del Mezzogiorno o Popolare di Bari...

R. "È una crisi aziendale solo parzialmente risolta. Da quasi tre anni i lavoratori e le lavoratrici stanno facendo significativi sacrifici in ordine di occupazione e di riduzione delle retribuzioni. Ma tutte le iniziative per il rilancio della banca si sono sinora limitate al cambio del nome, peraltro avvenuto solo qualche mese fa. Nel frattempo inflazione, rincari e tassi sui mutui hanno ulteriormente peggiorato la situazione dei dipendenti. È giunto il momento di rivedere il tutto considerando che lavoratrici e lavoratori non hanno avuto alcuna responsabilità per la crisi aziendale".

D. Come organizzazione sindacale siete molto attivi anche nella finanza con Assonova

R. "È l'associazione della Fabi che si occupa dei consulenti finanziari e l'unica organizzazione sindacale all'interno dell'organismo Ocf. Esserne presidente è un onore e una grande responsabilità. I consulenti finanziari sono quelli che subiscono le maggiori pressioni per la vendita di prodotti e sulle pressioni commerciali la Fabi ha fatto una battaglia denunciando alla commissione d'inchiesta parlamentare l'attività scorretta nei confronti dei dipendenti e consegnando un dossier. Quello delle pressioni commerciali è un tema che riguarda tutti, non solo i lavoratori. Le politiche ossessive delle banche per fare cassa spingono i lavoratori a essere aggressivi con la clientela, che non si sente tutelata. Come Assonova mettiamo al centro la promozione per la vendita valoriale, l'educazione finanziaria, la lotta alle pressioni commerciali indebite".

alu

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1708:46 ott 2023

 

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